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STORIE ITALIANE

Dallo scudetto alla A2: Torre del Greco retrocede col tricolore

Dodici mesi fa, il New Tennis Torre del Greco vinceva lo scudetto maschile. Quest'anno sono retrocessi al termine di una stagione da incubo: squalifiche, divise non regolamentari, campi non praticabili, sconfitte a tavolino e un play-out quasi non giocato. Ma forse c'è una luce in fondo al tunnel: Antonio Marigliano. 

Riccardo Bisti
17 dicembre 2022

Non è stato un anno semplice per la Napoli del tennis. Sono ben noti i fatti del torneo ATP di ottobre, durante il quale è successo un po' di tutto: campi che si sfaldavano, sostituzioni in fretta e furia, evento iniziato in ritardo, coinvolgimento di Pozzuoli, match sospesi per umidità... Una settimana difficile, parzialmente salvata dai risultati sul campo, con la finale tutta italiana tra Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini. Ma non finisce qui: dopo il successo dello scorso anno, il New Tennis di Torre del Greco ha giocato in Serie A1 con il tricolore sul petto per provare a difendere il titolo, o comunque giocare un buon campionato. Nonostante abbiano lanciato un elemento interessante come il giovanissimo Antonio Marigliano, già 2.4 nonostante sia ancora Under 14, hanno vissuto un campionato denso di sfortune e polemiche, chiuso con una retrocessione al termine di un play-out sostanzialmente non giocato. E pensare che la squadra aveva una rosa di buon livello: detto che non si può schierare più di uno straniero alla volta, c'era addirittura Roberto Bautista Agut. Al momento delle iscrizioni, lo spagnolo era il secondo giocatore più forte tra quelli iscritti al Campionato (secondo solo a Sinner), anche se poi è stato superato da Holger Rune e Lorenzo Musetti.

Per la verità non ha mai giocato, così come Tallon Griekspoor, Gastao Elias e Calvin Hemery. L'unico straniero a dare ampia disponibiltà è stato Pedro Martinez Portero, sfortunato protagonista della vicenda che ha svoltato in negativo la stagione dei campani. Il team era poi completato da Lorenzo Giustino e dai giocatori del vivaio, su tutti Raul Brancaccio, originario proprio di Torre del Greco, e il 2.4 Giovanni Cozzolino. Rispetto alla squadra Campione d'Italia nel 2021 avevano perso Andrea Pellegrino e Gian Marco Moroni, sostituti da Giustino. Mancava forse un italiano di livello per puntare allo scudetto, ma la squadra c'era. Dopo un discreto inizio (vittoria a Genova e sconfitta di misura contro il CT Palermo), il papocchio è avvenuto alla terza giornata, l'1 novembre, nel match giocato a Pistoia, l'episodio spartiacque è arrivato durante la sfida tra Pedro Martinez e Lukas Rosol (n.1 dei toscani). Dopo aver vinto il primo set, Martinez ha tirato una pallata verso la rete: stizza dopo aver commesso un doppio fallo. La palla ha colpito accidentalmente il giudice arbitro a una gamba, in una situazione che ricalcava – sia pure alla lontana – quella che costò la squalifica a Novak Djokovic allo Us Open 2020.

Raul Brancaccio è una bandiera del club torrese (Foto Marta Magni / MEF Tennis Events)

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Nella sfida di andata contro il Junior Perugia sono scesi in campo Giovanni Cozzolino (2.4), Raffaele Barba (Under 18 e 2.6), Antonio Marigliano (Under 14 e 2.4) e Filippo Palumbo (2.7)

Nel 2018, la promozione in A1 del New Tennis era stata celebrata addirittura con i fuochi d'artificio

Chiunque segua la Serie A1 sa che gli animi si surriscaldano facilmente: l'episodio ha generato una discussione di oltre mezz'ora costata la squalifica allo spagnolo, dando il punto al TC Pistoia. Curiosamente, il referto sul sito FIT parla di ritiro, mentre invece è stata una squalifica. Al termine dei singolari (con Pistoia avanti 3-1), i campani avevano ipotizzato di abbandonare. Alla fine andavano avanti, ma succedeva un po' di tutto durante il doppio Rossi-Vatteroni vs. Brancaccio-Giustino. A un certo punto, Vatteroni ha scalciato la racchetta in un gesto di stizza e per poco non colpiva un giudice di linea. Va da sé che la panchina di Torre del Greco ha invocato la squalifica, non concessa perché la racchetta del toscano non aveva colpito nessuno. Poco dopo, Giustino si accorgeva di un faro spento sul pallone pressostatico, chiedendo sospensione e provvedimenti. Il match veniva sospeso per un'altra mezz'ora, in cui il giudice arbitro svolgeva il protocollo: diciotto rilevamenti in altrettante zone del campo per verificare se la luminosità fosse quella regolare (400 lux). Per fortuna dei toscani era tutto regolare (non come diversi anni fa a Tarcento, quando la scarsa illuminazione costò al TC Udinese un match denso di polemiche contro il TC Crema).

Il match riprendeva nel nervosismo più totale e vinceva comunque Pistoia. La domenica successiva, i campani battevano Genova in casa ma il match aveva un altro problema di natura disciplinare: il team si è presentato con divise senza il logo ufficialmente comunicato a inizio campionato, ma con la scritta “Poseidon” sulla schiena. Sembra bizzarro, ma anche questa è una violazione del Regolamento di Giustizia, messa a referto dal Giudice Arbitro. Ormai senza speranza di vittoria nel girone, Torre del Greco ha scelto di non mandare in campo neanche un big nel match contro il CT Palermo, sapendo che all'ultima giornata si sarebbero giocati il secondo posto (e dunque la salvezza diretta) contro il TC Pistoia, già avversario nel match della discordia. Si sarebbe dovuto giocare il 20 novembre, ma non si è tirata neanche una palla. I campi del club torrese (compreso quello di riserva in Greenset, al coperto) sono stati ritenuti inagibili a causa delle piogge dei giorni precedenti. Da regolamento, è stato assegnato il 6-0 a tavolino (e relativa salvezza) ai toscani.

Soltanto dodici mesi fa, Torre del Greco vinceva lo scudetto: oggi è retrocesso in A2 (Foto Giampiero Sposito / FIT)

Nonostante la retrocessione in A2, Torre del Greco si è consolato vincendo lo scudetto maschile Under 14

Facilmente immaginabile il nervoso in casa Torre del Greco: hanno presentato ricorso d'urgenza (visto che già sette giorni dopo si sarebbero giocati i play-out), ma giovedì 24 è stato ufficialmente respinto dalla FIT. A quel punto, i Campioni d'Italia si sarebbero dovuti giocare la permanenza nella massima serie in una doppa sfida contro il Junior Perugia. Abbiamo usato il condizionale perché, nei fatti, hanno schierato una squadra senza un solo big. Nel match d'andata, a Perugia, si sono presentati senza l'unico straniero schierabile (Martinez) e i due giocatori più forti (Brancaccio e Giustino). Schierando Giovanni Cozzolino (2.4), Raffaele Barba (Under 18 e 2.6), Antonio Marigliano (Under 14 e 2.4) e Filippo Palumbo (2.7) hanno perso 6-0, raccogliendo appena diciassette game in dodici set. La gara di ritorno è stata un pro-forma: nonostante il successo di Marigliano (unica nota davvero lieta della stagione), e dunque con la teorica possibiltà di rimonta, hanno rinunciato a giocare i match successivi. Termina così la favola di Torre del Greco, che soltanto dodici mesi fa esultava per uno scudetto insperato, al termine della finale contro il TC Vela Messina.

Il risveglio dal sogno A1 ha avuto anche un'appendice disciplinare, poiché in questi giorni il Giudice Sportivo Nazionale si è espresso su due episodi avvenuti nel girone. In primis, ha giudicato la pallata di Martinez-Portero, costata la squalifica a Pistoia. In assenza di giustificazioni del giocatore, gli hanno dato 250 euro di multa. Al contrario, hanno concesso le attenuanti al club per aver giocato contro il TC Genova senza il logo del club. Oltre a scusarsi, il team torrese ha spiegato di aver rilevato l'attività dello Sporting Poseidon di Ercolano e la relativa struttura. Per questo, hanno spiegato, la scritta Poseidon era un omaggio alla vecchia sede. La sanzione è stata dunque ridotta di un terzo, passando da 450 a 300 euro. Una stagione incredibilmente sfortunata ed è un peccato, poiché il New Tennis aveva riportato lo scudetto al sud per la prima volta dopo l'epopea del Capri Sports Academy (campione dal 2006 al 2009). Ma le gare a squadre possono essere molto, molto beffarde. E il caso di Torre del Greco conferma che con i soli vivai, per quanto validi, non si vincono i campionati. Anzi.