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AUSTRALIAN OPEN

“Oggi tutto bene!” Ma con Alcaraz ci vorrà di più

Un po' provato fisicamente, Matteo Berrettini ha bisogno di quattro set per superare l'ex promessa Stefan Kozlov. Senza avere il 100% delle energie, si è affidato al servizio e alla classe in un paio di momenti importanti. La sensazione è contro Carlos Alcaraz parta sfavorito.

Riccardo Bisti
19 gennaio 2022

Non c'è l'incubo Djokovic a inasprire il sonno di Matteo Berrettini. Numeri alla mano, il romano è il favorito per un posto in semifinale all'Australian Open, torneo storicamente nemico per l'Italtennis. Soltanto Cristiano Caratti si è spinto fino ai quarti di finale, ma c'è un altro spettro che potrebbe mandare all'aria i sogni di gloria azzurri, almeno nella parte alta del tabellone. Si chiama Carlos Alcaraz Garfia e – a dispetto della classifica favorevole a Berrettini (n.7 contro 31) - partirà leggermente favorito nel match di terzo turno, in campo venerdì. Non tanto per il precedente di Vienna (in cui Matteo giocò senza troppa serenità per la visita della giornalista di Report, a caccia di notizia sulle sua holding monegasca), ma per quello che si è visto nei primi giorni di Melbourne. Matteo aveva recuperato bene dopo il problema agli addominali patito alle ATP Finals, aveva messo un po' di tennis nelle gambe in ATP Cup, ma la sua campagna a Melbourne è un po' tribolata. Quattro set per battere Nakashima, altrettanti (6-1 4-6 6-4 6-1) per superare Stefan Kozlov, ex grande promessa del tennis americano, che qualche mese fa si è risollevato dopo un'infinita serie di risultati negativi.

Tre anni in cui era piombato nelle retrovie, incapace di risollevarsi dopo una bella carriera junior. Otto anni fa, giocava la finale dell'Australian Open contro Alexander Zverev. “Vedere che lui e Tsitsipas sono diventati top-player e io no è stato un po' come cadere da una montagna” ha detto qualche mese fa, dopo il successo al Challenger di Columbus. “Però il mio obiettivo è tornare a giocare con loro. Sarebbe una bella storia”. In tutta onestà, il figlio del sergente di ferro Andrei (che da bambino lo faceva giocare anche sotto la pioggia) non sembra avere la qualità dei suoi coetanei. Tocca bene la palla, ma gli mancano la struttura fisica e la potenza necessarie per essere competitivo ad altissimi livelli. Ha un best ranking (n.115) vecchio di cinque anni e in quattordici tentativi non ha mai superato le qualificazioni in uno Slam. Ha conquistato la wild card per Melbourne raccogliendo più punti di tutti nei tornei USTA validi per ottenerla. Poi ha superato Jiri Vesely e si è trovato in una realtà tutta nuova, che non annusava da anni.

ASICS ROMA
"Non bisogna lasciare a Matteo la possibilità di prendere in mano il gioco con il dritto. Del match di Vienna cambierei soltanto il game di distrazione che ho avuto nel terzo set, ma per fortuna ho vinto ugualmente"
Carlos Alcaraz

"Vado spesso a mangiare nel ristorante italiano Gradi: si mangia molto bene, ve lo consiglio"

Nel primo set ha sofferto l'impatto contro un Berrettini che sembrava in piena forma, oltre che implacabile col servizio. Il 6-1 iniziale sembrava il preludio a un match facile. Poi c'è stato un incrocio di situazioni: Berrettini è calato fisicamente, ha perso punch nel dialogo da fondocampo, mentre Kozlov ha smesso di commettere un errore dopo l'altro con il dritto, si è reso conto che attaccare Matteo sul rovescio era una buona idea, e ha mostrato coraggio e qualità (perché il braccio, in effetti, non gli manca) nei momenti importanti. Ha cancellato nove palle break a Berrettini, gli ha scippato il servizio e ha portato a casa il secondo set, per la gioia del suo clan e di un paio di tifosi scatenati in tribuna. Quando il terzo set si è incanalato sui binari dell'equilibrio, c'è stato il timore che Matteo potesse incappare in uno scivolone. Un po' pesante nei movimenti, poco incisivo con i colpi da fondocampo, è rimasto a galla con il servizio (chiuderà con 21 ace e ottime percentuali) e si è affidato alla classe del campione per evitare le sabbie mobili.

Il punto-simbolo della partita è il setpoint del terzo set, unica palla break del parziale: Kozlov ha seguito a rete un servizio in kick a uscire, a stimolare il rovescio di Matteo, il colpo meno sicuro. Lui ha azzeccato una risposta da urlo all'incrocio delle righe. Un altro passante di rovescio – più semplice – ha sancito lo strappo anche nel quarto set, in cui Kozlov (che non aveva mai giocato al meglio dei cinque set prima di questo torneo) ha patito un principio di crampi alla gamba sinistra. Il match è finito con entrambi i giocatori in crisi atletica. Ma Berrettini è più forte, raccoglie diversi punti gratis con il servizio e ha saputo dare il meglio quando la palla scottava. Tanto è bastato per sigillare un posto al terzo turno e tenere vivo il sogno di un quarto di finale tutto azzurro con il suo amico Lorenzo Sonego (bravo a prendersi la rivincita su Oscar Otte, mentre adesso è atteso da Miomir Kecmanovic).

Matteo Berrettini è giunto negli ottavi nel 2021, ma non li ha potuti giocare a causa di un infortunio

Per Matteo Berrettini non sarà facile affrontare questo Alcaraz

È bello sognare, ma adesso c'è l'ostacolo Alcaraz. Il salto di qualità effettuato dallo spagnolo negli ultimi mesi è impressionante, così come è impressionante la facilità con cui si è sbarazzato dei suoi primi avversari. Dusan Lajovic non è quasi mai stato in partita. Ad appena 18 anni, lo spagnolo sembra già da corsa anche in un torneo così importante, e si presenterà all'appuntamento con due ore in meno di tennis sulle gambe: per vincere i primi due è match è rimasto in campo 3 ore e 56 minuti contro le 5 ore e 50 di Berrettini. “Solitamente nel tempo libero mi piace andare da Gradi (pizzeria italiana nel cuore di Melbourne, ndr), ma domani non credo che avrò molto tempo perché dovrò recupare al 100% e passarne un po' con il mio fisioterapista” ha detto il romano nell'intervista sul campo, ascoltato anche dalla fidanzata Ajla Tomljanovic: essendo australiana, potrebbe garantire a Matteo qualche tifoso in più.

Ne avrà bisogno, in un match davvero complicato e che promette di essere uno dei main events della prima settimana. “A Vienna ho risposto molto bene e sono stato molto aggressivo, è importante dominare – ha detto Alcaraz, già proiettato alla sfida – non bisogna lasciare a Matteo la possibilità di prendere in mano il gioco con il dritto. Di quella partita cambierei soltanto il game di distrazione che ho avuto nel terzo set quando ero avanti di un break, ma per fortuna ho vinto ugualmente”. Il favorito sarà lui (e i bookmakers lo hanno già certificato, quotando una sua vittoria a ), ma per fortuna a tennis si gioca su tutte le superfici tranne che sulla carta. E allora c'è la speranza che Berrettini possa lanciare un nuovo messaggio sulla telecamera. Dopo il ringraziamento all'imodium di lunedì, stavolta ha lanciato un messaggio positivo: “Oggi tutto bene!”. I fastidi intestinali sono alle spalle, ma contro Alcaraz non basterà. Dovrà andare ancora meglio.