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SERIE A1

Sinalunga, una Tribù che balla

Epilogo a sorpresa nel Campionato di Serie A1: lo scudetto va al mini-circolo di Sinalunga, espressione di una cittadina di 12.000 abitanti in provincia di Siena. Hanno creato il giusto mix tra esperienza (Vanni e Bracciali), gioventù (Gigante e Serafini) e hanno azzeccato gli stranieri. Un successo che avrebbe fatto piacere a Federico Luzzi.

Riccardo Bisti (Foto di Giampiero Sposito - FIT)
12 dicembre 2022

Da lassù, qualcuno avrà sorriso. Arezzo si trova a meno di 40 chilometri da Sinalunga, cittadina di 12.000 anime improvvisamente sotto la luce dei riflettori, con l'inatteso trionfo in Serie A1. Arezzo era la città di Federico Luzzi, tragicamente scomparso nel 2008. Iniziò a sentirsi male proprio in occasione di un match di A1, poi la leucemia fulminante ce lo avrebbe portato via in pochi giorni. Uno dei suoi migliori amici era Daniele Bracciali, che di questa squadra è stato una delle colonne portanti insieme e Luca Vanni, chiocce dei giovani Matteo Gigante e Marcello Serafini, i quali hanno edificato lo scudetto sin dalla prima giornata. I due ragazzi del 2002 hanno portato a casa due punti d'oro nella finale contro il Circolo Tennis Palermo, chiusa 4-1 nella struttura indoor dello Sporting Stampa di Torino. Un successo insperato perché nessuno, forse nemmeno i capitani Giovanni Galuppo e Diego Alvarez, pensava che la squadra fosse così competitiva. Invece il giusto mix tra gioventù ed esperienza, con l'innesto di un paio di giocatori stranieri di livello e con il giusto attaccamento alla causa (Oriol Roca Batalla per la terra battuta, Jozef Kovalik per i campi veloci), ha permesso di conquistare il tricolore.

Federico Luzzi, dicevamo. Avrà sorriso per la presenza di Daniele Bracciali, e ancora di più perché i semi di questo trionfo nascono da un suo antico amico, quel Nahuel Fracassi con cui aveva condiviso le primissime esperienze internazionali. Era il 1994 quando Luzzi e Fracassi davano all'Italia il titolo mondiale Under 14: all'epoca si chiama Youth Cup, oggi ITF World Junior Tennis. Presso lo Yamanakako Tennis Club dii Fuji, in Giappone, Luzzi e Fracassi batterono in finale il Belgio di Xavier Malisse e Olivier Rochus. Sembrava l'alba di un futuro splendente, ma purtroppo la storia ha raccontato altro. Il destino si è accanito contro Luzzi, mentre Fracassi è stato al massimo numero 562 ATP e ha smesso di giocare intorno ai 25 anni per dedicarsi all'insegnamento. È partito proprio da Sinalunga, prendendo in mano la squadra di Serie C e gettando le basi per quello che poi si è sviluppato nel corso degli anni. La squadra è salita in Serie A1 già nel 2014 e sembrava aver raggiunto il picco, poi l'entusiasmo era stato mitigato dalle regole sui vivai che avevano costretto a smantellare parte della squadra che era arrivata fino alla massima serie.

L'ingaggio di Matteo Gigante è stata una delle principali intuizioni della dirigenza del TC Sinalunga (Foto Sposito - FIT)

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«Tutti ci sentiamo parte del club, dai bambini che iniziano a giocare, ai genitori, ai soci. Ho avuto esperienze in altri circoli anche rinomati ma una passione come questa non l’ho vista da nessun’altra parte» 
Giovanni Galuppo

Pur senza essere schierato in finale, Marco Miceli (a destra) ha dato un contributo importante durante il campionato

C'è stata anche una retrocessione, ma in quegli anni è arrivata l'intuizione di tesserare due ragazzi che oggi rappresentano il vivaio del team: Matteo Gigante e Marcello Serafini, entrambi classe 2002. Non è questa la sede per discutere dei regolamenti, ma è un dato di fatto che il primo sia romano e il secondo romagnolo. Quello di Sinalunga è stato un investimento sul medio-lungo termine e si è rivelato azzeccatissimo: lo stesso Gigante, dopo il 7-6 6-3 con cui ha superato Salvatore Caruso, si è detto molto legato al club che aveva scommesso su di lui quando non era nessuno. “Per carità, anche oggi non sono nessuno... ma forse qualcosa ho fatto”. Discorso simile per Serafini, oggi numero 522 ATP, che ha portato a casa un match cruciale contro Gabriele Piraino, l'unico vero “vivaio” presente in questa finale. Visto il successo di Omar Giacalone su Luca Vanni, sul 2-1 per i toscani si è preso la scena Jozef Kovalik, slovacco, tesserato con Sinalunga da diversi anni, perfetto nel battere Albert Ramos (6-3 6-3), favorito dalle condizioni di gioco, e poi decisivo anche nel doppio che ha fissato il punteggio sul 4-1.

In coppia con Gigante, hanno battuto Giacalone-Ramos col punteggio di 2-6 7-6 10-5, facendo esplodere la gioia del gruppo di tifosi che erano partiti da Sinalunga, in pullman, alle 4 del mattino, per sostenere il team rossoblu. Una fiaba che profuma di provincia, perché chiunque abbia messo piede nel club toscano racconta di un piccolo mondo, denso di entusiasmo: tre campi in terra battuta (più uno polivalente in erba) situati nei pressi della piscina comunale, all'interno del Parco del Cassero. Una realtà piccola, che ha avuto il merito di non fare mai il passo più lungo della gamba, ricordandosi sempre la propria dimensione, forte del sostegno dell'amministrazione comunale e degli sponsor che hanno sovvenzionato l'avventura in A1, sia pure con un budget inferiore rispetto a quello dei grandi club.

La gioia di Kovalik e capitan Galuppo: Sinalunga è Campione d'Italia (Foto Sposito - FIT)

Quello ottenuto con Sinalunga è il settimo scudetto per Daniele Bracciali

Come il Park Genova, incredibilmente battuto in semifinale. È vero che i gialloblu non avevano Fognini e nemmeno Andujar, ma hanno pur sempre schierato Giannessi, Mager e il belga Coppejans. Invece i toscani si sono imposti 4-2 a Genova e hanno chiuso la pratica dopo i singolari nella gara di ritorno. Lo stesso Circolo Tennis Palermo, pur essendo una neopromossa come i toscani, aveva ben altre ambizioni. Intanto avevano il giocatore più forte dell'intera Serie A1, lo spagnolo Albert Ramos, che peraltro ha dato una buona disponibilità, poi si sono affidati a tre siciliani di ottimo livello: Salvatore Caruso, la bandiera Omar Giacalone e il giovane Gabriele Piraino. Sulla carta erano leggermente favoriti, ma la compattezza di Sinalunga e la superficie veloce di Torino ha permesso di infiocchettare la sorpresa. “Il nostro è un lavoro partito sette o otto anni fa, anche grazie agli sforzi del presidente Marzio Bernardini che ha individuato un gruppo di giocatori giovani e su di loro ha investito – ha detto Giovanni Galuppo - Una frase per descriverci? Siamo una tribù vincente. Tutti ci sentiamo parte del club, dai bambini che iniziano a giocare, ai genitori, ai soci. Ho avuto esperienze in altri circoli anche rinomati ma una passione come questa non l’ho vista da nessun’altra parte”

Sinalunga non è il comune più piccolo a vincere il campionato, almeno da quando è ripreso nel 1998 dopo non essersi giocato per qualche anno: Capri (2006, 2007, 2008 e 2009) e Forte dei Marmi (2012 e 2015) non arrivano a diecimila abitanti, ma si tratta di realtà ben diverse. La prima contava su un magnate che aveva investito moltissimo (Roberto Russo), la seconda è da sempre un punto di riferimento per l'alto livello e negli anni si era potuta permettere l'ingaggio di giocatori fortissimi. Sinalunga, al contrario, è una piccola realtà che si comporta come tale ed è una bella favola, con la suggestione emotiva di quell'antico legame con il povero Federico Luzzi. Non sarà paragonabile a certe fiabe calcistiche come il trionfo del Leicester in Premier League, ma è pur sempre una bella storia da raccontare. Talmente bella da mettere in naftalina l'infinita discussione sull'utilità di questo Campionato, almeno per come è concepito attualmente. Viva Sinalunga, dunque, e chissà che non torni d'attualità la possibilità di intitolare la Serie A1 a Federico Luzzi. Tra i tanti ordini del giorno del Consiglio Federale, forse, uno spazietto lo meriterebbe. Da Fracassi a Bracciali, i segnali ci sono tutti.

SERIE A1 2022 – FINALE

Tennis Club Sinalunga b. Circolo Tennis Palermo 4-1

Marcello Serafini (S) b. Gabriele Piraino (P) 6-3 2-6 6-4
Omar Giacalone (P) b. Luca Vanni (S) 6-4 6-4
Matteo Gigante (S) b. Salvatore Caruso (P) 7-6(5) 6-3
Jozef Kovalik (S) b. Albert Ramos Vinolas (P) 6-3 6-4
Matteo Gigante/Jozef Kovalik (S) b. Omar Giacalone/Albert Ramos Vinolas (P) 2-6 7-6(6) 10-5