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ROLAND GARROS

Ancora riduzioni per Parigi: 5.000 spettatori al giorno

Il governo francese limita ulteriormente l'accesso di pubblico al Roland Garros: saranno appena 5.000 al giorno, soltanto sul Campo Chatrier. È già il secondo ribasso a cui devono sottostare gli organizzatori. Nel frattempo, diffusi i protocolli per giocatori e staff: condividere una stanza sarà rischiosissimo.

Riccardo Bisti
18 settembre 2020

Per ritrovare la normalità dovremo ancora aspettare. Reduci da Us Open e Roma giocati a porte chiuse, gli appassionati speravano di ritrovare un po' di atmosfera al Roland Garros. A meno di due settimane dall'inizio, le speranze incassano un brusco ridimensionamento. Secondo le anticipazioni de L'Equipe, c'è stata un'ulteriore riduzione sul numero di spettatori che potranno accedere all'impianto di Bois de Boulogne: 5.000 al giorno, soltanto sul Campo Philippe Chatrier. Si tratta di un duro colpo per i francesi, la cui idea iniziare era l'accoglimento di 20.000 persone al giorno nelle prime fasi, e 10.000 in quelle finali. “Contiamo di poter sfruttare il 50-60% della capienza” avevano detto qualche mese fa. Nei giorni scorsi, era stato annunciato un nuovo accordo: 11.500 persone, distribuite su tre zone indipendenti e non comunicanti tra loro: 5.000 sullo Chatrier, altrettanti sul Suzanne Lenglen e 1.500 sul Simonne Mathieu. La nuova disposizione riduce di oltre la metà la capienza, ed è stata presa sulla base dell'aumento di casi di positività al coronavirus, sia in Francia che nel resto d'Europa. Per adesso la FFT non ha ancora commentato.

Si tratta di un ulteriore danno economico rispetto alla mazzata iniziale. I francesi avevano rimborsato tutti i biglietti già venduti, poi lo scorso 2 luglio era stata attivata una seconda vendita per il torneo autunnale. Con la nuova regola, potranno tenere validi i soli biglietti del campo centrale. 5.000 persone sembreranno comunque tantissime, viste le scene a cui abbiamo assistito in queste settimane. Nel frattempo, a Parigi hanno ufficializzato i protocolli da rispettare per tutti gli accreditati (giocatori, staff e accompagnatori): sulla falsariga di quanto avvenuto a New York, le norme saranno piuttosto rigide. Intanto, il giorno d'arrivo: gli iscritti alle qualificazioni dovranno arrivare quattro giorni prima rispetto all'inizio del torneo (la prima ondata di arrivi risale a ieri), mentre gli ammessi al main draw dovranno esserci tre giorni prima, a meno che non siano ancora impegnati in un altro torneo.

A differenza dello Us Open, non è ammessa la possibilità di prendere un appartamento in affitto: tutti i giocatori dovranno soggiornare in uno dei due hotel ufficiali, dai quali si potrà uscire soltanto per recarsi nelle sedi del torneo.

Tempi duri per la biglietteria del Roland Garros

Chi arriverà da un paese al di fuori dell'Area Schengen, avrà bisogno di una lettera d'invito per ottenere l'accesso, oltre alla certificazione di un test negativo al COVID-19. Come a New York, tutti gli accreditati saranno sottoposti a tampone al loro arrivo in hotel, in un'area appositamente predisposta e aperta dalle 7 alle 22. Dopo il test, dovranno restare in camera fino all'esito del tampone (“fino” a 24 ore, il che significa che potrebbe arrivare anche prima). In questo periodo, avranno a disposizione un buono di 120 euro per i pasti. Un secondo test sarà eseguito entro 24 ore, in modo da rispettare la norma secondo cui sono necessari due test negativi prima di giocare la prima partita. Qualora un tennista fosse impegnato in un torneo precedente, il tampone svolto prima dell'arrivo sarà considerato valido come preliminare. Da quel momento, i tamponi si effettueranno ogni cinque giorni.

In caso di positività, il giocatore sarà messo in isolamento per 14 giorni e ritirato dalla competizione. Stessa sorte per gli ipotetici compagni di stanza. Traduzione: è fortemente sconsigliato condividere una stanza. Per evitare situazioni simili a quelle vissute a New York da Guido Pella e Hugo Dellien, se un membro dello staff risultasse positivo, il giocatore in questione sarà immediatamente testato. Qualora il risultato fosse negativo e non ci fosse condivisione della stanza, sarà poi visitato dal team medico che gli darà il via libera a patto che vengano applicate rigide norme di distanziamento. Da quel momento, il monitoraggio clinico continuerà quotidianamente. Niente da fare se il negativo dovesse condividere la stanza con un positivo: sarà escluso dal torneo per non aver rispettato il distanziamento.

Quello del 2020 sarà un Roland Garros molto particolare

Il tetto sul Campo Chatrier, inaugurato qualche mese fa

C'è poi l'obbligo delle mascherine: devono essere indossate sempre, salvo durante i pasti e gli allenamenti. L'obbligo è esteso anche ai badge, i quali dovranno essere tenuti anche in hotel, in modo da avere una maggiore riconoscibilità. In tutte le aree comuni ci sarà l'obbligo del distanziamento: c'è da credere che non ci saranno partite a carte come quella fatale per tutti i contatti di Benoit Paire, poi costretti all'isolamento forzato a New York. Previste restrizioni anche per gli allenamenti: si potrà accedere al Roland Garros soltanto nei giorni di gara, mentre nei day-off ci si potrà allenare presso l'impianto Jean-Bouin.

A differenza dello Us Open, non è ammessa la possibilità di prendere un appartamento in affitto: tutti i giocatori dovranno soggiornare in uno dei due hotel ufficiali, dai quali si potrà uscire soltanto per recarsi nelle sedi del torneo: il mancato rispetto della norma può portare la squalifica e la revoca dell'accredito. Ogni giocatore ha diritto a due camere dal'albergo, una delle quali è pagata dagli organizzatori (309 euro a notte la prima, 216 la seconda). Tali disposizioni restano valide anche nel caso di una possibile quarantena. Non è vietata la concessione di una terza camera, ma solo in caso di disponibilità.