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OLIMPIADI

Si gioca una medaglia, ma gli americani gli tifano contro

Le fratture della società americana si estendono anche alle Olimpiadi: c'è chi tifa contro il dream team di basket e chi spera che Tennys Sandgren non vinca una medaglia per le sue visioni politiche. “Non me ne importa niente. E se il tennis americano fatica, non è certo colpa mia”

Riccardo Bisti
30 luglio 2021

UPDATE / Sandgren-Krajicek hanno perso 7-6 6-2 contro Daniell-Venus, dunque gli Stati Uniti sono rimasti senza medaglie per la prima volta da quando il tennis è tornato nel programma olimpico.


Sono trascorsi 101 anni dall'ultima volta in cui il tennis americano è rimasto a bocca asciutta alle Olimpiadi. Ad Anversa 1920, tuttavia, c'era un dettaglio non trascurabile: non ce n'era neanche uno in gara. Stamane (ore 8 italiane, diretta Discovery+) gli yankees si giocheranno l'ultima cartuccia per evitare l'ennesima beffa di un brutto periodo, in cui sono rimasti senza top-30 ATP. L'ultima speranza è rappresentata da Tennys Sandgren e Austin Krajicek, impegnati contro i neozelandesi Marcus Daniell e Michael Venus nella finale per il bronzo. “Ad essere onesti, non avremmo nemmeno dovuto esserci” ha detto Sandgren, alludendo ai tanti forfait dei connazionali. Alcuni top-players americani hanno ritenuto che il torneo ATP di Atlanta fosse un modo migliore per investire il loro tempo.

In altri tempi, l'avventura di Sandgren-Krajicek sarebbe una bella storia, una delle tante favole che certificano la magia dei Giochi Olimpici. Eppure Sandgren sa bene che molti appassionati – americani compresi – faranno il tifo contro di lui. “Tutto è polarizzante, tutto si trasforma in qualcosa che non è” ha sospirato quando gli hanno chiesto un parere sulla ginnasta Simone Biles, che si è improvvisamente ritirata dai Giochi a causa di problemi di natura mentale, scatenando un dibattito che ha varcato i confini della politica. “Non ho idea di cosa significhi avere tanta pressione addosso – ammette Sandgren – ma tutti dovrebbero rispettare la sua scelta, perché prima di tutto si tratta di un essere umano. È l'unica cosa importante, il resto sono sciocchezze”. Qualcuno ritiene che la situazione della Biles sia un simbolo del declino americano. Ragionamento folle, che non può essere giustificato dal fatto che il team USA non stia dominando il medagliere.

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"Le persone fanno il tifo contro di me? Non me ne importa un c.... Cosa volete da me? Non mi interessa, non mi tocca nemmeno un po'”
Tennys Sandgren

Tenniys Sandgren racconta la sua vita nel tour con un video-blog per Tennis Channel

Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, soltanto in un'occasione (Pechino 2008) gli Stati Uniti non hanno chiuso al primo posto. È soltanto sport, ma nella società americana qualcuno sembra non capirlo. Un buon numero di americani sta tifando contro il team di basket perché l'allenatore Gregg Popovich aveva criticato l'ex presidente Donald Trump. Soltanto pochi giorni fa, lo stesso Trump aveva utilizzato un suo evento per invitare il pubblico a fischiare la squadra di calcio femminile, rea di aver perso la prima partita. Tennys Sandgren conosce perfettamente questa realtà. Nel 2018 ha raggiunto i quarti all'Australian Open dopo anni trascorsi nei tornei minori, conquistando improvvisa popolarità. Come spesso accade in questi casi, molti visitarono la sua timeline su Twitter e trovarono alcune interazioni con figure legate all'ambiente dell'estrema destra, alcune teorie cospirazioniste e uno scambio di vedute con James Blake, in cui sosteneva che negli Stati Uniti non esista il razzismo.

Il fatto ebbe risonanza globale, costringendo Sandgren a cancellare i suoi tweet. Chiese scusa, ma disse che era sbagliato giudicare una persona in base ad alcuni post sui social media. Per una fetta della società americana, tuttavia, la sua immagine rimane legata a quell'episodio. Sebbene oggi abbia un atteggiamento prudente, ogni tanto si appoggia alla politica conservatrice. Lo scorso gennaio ha pubblicato un tweet dopo la rivolta del Campidoglio, in cui lasciò intendere il suo pensiero: “Ieri si è consumata una tragedia, ma tutto questo aveva preso forma da molto tempo”. Aggiunse di non condividere la violenza politica e nemmeno le ragioni della protesta, ma invitò le autorità a ricordarsi che il loro compito è servire il popolo. Quando un personaggio pubblico possiede una tale visione del mondo, è inevitabile che una buona fetta di persone siano indifferenti – se non ostili – all'idea che Sandgren possa contribuire al medagliere americano.

Sandgren-Krajicek si sono arresi in semifinale a Pavic-Mektic

Il discusso tweet dello scorso gennaio, in cui Sandgren ha espresso la sua opinione sulla rivolta in Campidoglio

“Ormai negli Stati Uniti tutto si sta polarizzando politicamente, quindi ognuno traccia la sua linea – ha detto – se le persone fanno il tifo contro di me, a questo punto non me ne importa un c.... Cosa volete da me? Non mi interessa, non mi tocca nemmeno un po'”. A prescindere dall'opinione della gente, un eventuale piazzamento a medaglia di Sandgren-Krajicek sarebbe una piccola consolazione per il tennis americano, la cui campagna olimpica è stata disastrosa. Da quando il tennis è tornato a pieno titolo nel programma, gli States hanno vinto 14 medaglie d'oro, 3 d'argento e 6 di bronzo. La peggiore prestazione risale al 2004, quando ci fu il solo argento di Mardy Fish nel singolare maschile.

Non mi importa nulla del fatto che gli Stati Uniti possano restare senza una medaglia dopo così tanto tempo – sibila Sandgren – non è un mio problema, soprattutto quando la mia presenza è dovuta all'assenza dei nostri migliori giocatori. Io sono grato di esserci, di giocare per il mio Paese e lottare punto su punto”. Su questo ha ragione: non spetta certo a lui e Krajicek salvare la faccia a una squadra che ha dovuto fare a meno di quasi tutti i migliori. Avrebbero avuto più chance tra le donne, ma anche lì ci sono stati parecchi ritiri, ai quali si è aggiunta la posività last-minute di Coco Gauff. Piaccia o no agli appassionati americani, l'ultima speranza di medaglia è rappresentata da una coppia senza storia né prestigio. Qualcuno si è già posto la domanda: quando Sandgren scenderà in campo per la finalina, cederanno al fascino della bandiera o alla sua storia su Twitter? Di questi tempi non sarà una scelta facile.