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Alcaraz sulle orme di Rafa: avanti con Babolat fino al 2030

Carlos Alcaraz rinnova l'accordo con Babolat fino al 2030. L’azienda francese si dimostra ancora una volta lungimirante nella sua progettualità: dopo aver fornito le racchette a Nadal per tutta la sua carriera, l’attuale n.1 sembra aver intrapreso la stessa strada. Una decisione presa nel segno dei big-4...

Alessio Fabrizi
27 agosto 2023

2013, un baby fenomeno spagnolo firmava il suo primo contratto con ‘Babolat’, 3 anni più tardi­­ – appena tredicenne – sarebbe entrato nel team internazionale del marchio francese. Oggi Carlos Alcaraz è il numero 1 ATP, due volte campione Slam e a partire da martedì sul cemento di Flushing Meadows, proverà a difendere il titolo che gli ha permesso di essere il più giovane di sempre a raggiungere la vetta. Il murciano classe 2003, il 24 agosto, ha firmato il prolungamento del contratto fino al 2030 con Babolat. Come riportato da Forbes, Carlitos ha ricordato il suo primo torneo internazionale giocato in Spagna: “Giocavo con la Babolat. È stata fantastica la prima volta che l’ho provata e non l’ho mai più cambiata”. A dire il vero, ad inizio 2021 aveva modificato il modello di racchetta passando dalla Pure Aero alla Pure Aero 98, poiché quest’ultima avendo una corda in più avrebbe potuto garantirgli maggior controllo. Inoltre, questo modello presenta un telaio più sottile, un piatto corde di 98 pollici quadrati anziché i 100 della precedente e uno schema di corde 16 x 20 rispetto al 16 x 19. Questa scelta si è dimostrata azzeccata e in parte ha contribuito alla crescita della stella spagnola, considerando che il 2021 si è rivelato l’anno del suo primo trofeo ATP (Umago) e dei primi quarti Slam (Us Open), prima della consacrazione definitiva avvenuta nell’anno successivo.

Le racchette del marchio francese fondato da Pierre Babolat nel 1875 – l’inventore delle corde da tennis (originariamente in budello naturale) - sono diventate ormai iconiche: da Rafa Nadal, 22 volte campione Slam con la Babolat, fino al talentuoso Carlitos. Il CEO Eric Babolat, nipote alla lontana del fondatore dell’azienda, è apparso entusiasta al momento dell’annuncio sottolineando alcune doti del numero 1 ATP come la sua energia positiva, la creatività sul campo e la sportività. I risultati stanno premiando l’azienda e se il recente passato è stato ricco di successi, il presente non è da meno. Alla base di tutto ci sono notevoli progettualità e capacità di selezionare i migliori prospetti a livello internazionale. Due talenti generazionali uno dopo l’altro ‘accasati’ sotto lo stesso brand non rappresentano un caso e le modalità di reclutamento sono similari. Rafa ha firmato il primo contratto a 9 anni, Alcaraz a 10.

Carlos Alcaraz, fresco di rinnovo, assieme al CEO Eric Babolat. 

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Utilizzare la stessa racchetta per tutta la carriera ha accumunato i noti big-4. Federer si è imposto e ha incantato da sempre con la sua amata Wilson. Murray non ha mai lasciato Head, l’unica piccola eccezione è stata rappresentata da Djokovic che nei Major ha trionfato in una sola occasione sui 23 totali con un attrezzo non fornito da Head. Il serbo – tra l’altro ormai prossimo a tornare in vetta al ranking ATP scalzando Alcaraz (gli basterà vincere una partita a New York) – a cavallo tra 2009 e 2010 ha faticato e non poco nel passaggio da un attrezzo Wilson a quello Head. Nole, infatti, già prima di entrare a far parte del circuito professionistico aveva avuto racchette dell’ultimo marchio citato (dal 2001). Wilson, approfittando di alcune divergenze economiche tra le parti era riuscita a siglare un accordo triennale tra il 2006 e il 2008. Proprio nel 2008 era arrivato all’Australian Open il primo e unico successo Slam con una racchetta griffata Wilson. Djokovic ha impiegato 3 anni prima di tornare a trionfare in uno dei 4 tornei più ambiti.  

La tecnologia progredisce e questo favorisce la possibilità di fornire un attrezzo che soddisfi le esigenze del giocatore, a maggior ragione se si tratta di uno degli atleti di punta della casa produttrice. Gli stessi marchi rappresentano un crocevia importante per la carriera dei prospetti più talentuosi fornendo, sin dall’adolescenza - o poco prima, come visto nei casi di Nadal e Alcaraz - risorse economiche non indifferenti e tutto ciò che ne consegue a livello agonistico. A tal proposito avere alle spalle contratti così remunerativi garantisce maggiore stabilità. Questo tema è stato affrontato proprio da Alcaraz poco dopo il suo rinnovo: “Gioco da 10 anni con la Babolat, non ho mai tenuto in considerazione un cambiamento. Sapere che giocherò (con la stessa racchetta) almeno per i prossimi sette anni mi aiuta molto a livello mentale e non dovrò preoccuparmi”. Ne saranno ben felici anche i vertici dell’azienda considerando che accompagneranno lo spagnolo almeno fino a 27 anni e chissà per quanti altri successi Slam. Appuntamento allo Us Open.    

Djokovic e Federer al termine della semifinale degli Australian Open 2008. Due giorni dopo, Nole avrebbe ottenuto il primo successo in un Major.  

Lo sapevi che...

La tendenza dei tennisti è quella di utilizzare per tutta la carriera racchette prodotte dallo stesso brand. In pochi hanno effettuato un solo cambio di attrezzo e soltanto due giocatori nell’ultimo ventennio hanno modificato il brand per due volte: Monfils (Head, Wilson, Artengo) e Djokovic (Head, Wilson e ancora Head). Tanti top players nel corso della loro carriera sono rimasti talmente affezionati a una racchetta avendo addirittura problemi nel reperire il materiale. Gli esempi più eclatanti sono rappresentati da Del Potro e Mannarino. Il primo continuava a utilizzare la stessa racchetta nonostante fosse uscita di produzione rimanendo per un certo periodo solamente con due Wilson Six One 95 a disposizione (2014). Problema simile per il francese che nel 2017 su Twitter se qualcuno avesse il suo modello di Babolat, ormai fuori produzione.