Test Scarpe

Mizuno Wave Exceed Tour 4

Una scarpa leggera e molto completa: stabile, resistente e molto ben ammortizzata, con una calzata più ampia rispetto alla versione precedente

di Staff Padel Magazine
8 giugno 2020

È la quarta versione di un modello nato nel 2016 quando Mizuno decise di tornare in maniera importante nel mondo del tennis, dopo la fama conquistata ai tempi di Ivan Lendl e ed essere divenuto un top brand nel running. Si tratta di una rivisitazione di una scarpa che ha già incontrato l’apprezzamento del pubblico e alla quale si è cercato di offrire maggior ammortizzazione, pur senza perdere in reattività e stabilità. Alla base, il sistema Wave, una piastra posta nell’intersuola per un buon equilibrio tra flessibilità e sostegno, quindi ammortizzazione e stabilità. Tuttavia, nel nuovo modello è stato aggiunto un ulteriore materiale ammortizzante, SR Touch, per migliorare la sensibilità dell’appoggio.

Un altro dettaglio, tutt’altro che trascurabile, è la calzata, divenuta più accomodante rispetto a quella strettina della versione precedente, migliorando decisamente il comfort e adattandosi meglio alle varie conformazioni dei piedi (comunque, per chi volesse una calzata più stretta verso il collo del piede, vi è un settimo foro passante nel sistema di allacciatura). Il sistema D-Flex lavora in sinergia con il Wave per disperdere gli shock da impatto col terreno negli appoggi più decisi, oltre a migliorare la stabilità negli spostamenti laterali, spesso i più pericolosi.

Il sistema Wave consiste in una piastra posta nell’intersuola per un buon equilibrio tra flessibilità e sostegno, quindi ammortizzazione e stabilità, con l'aggiunta di un ulteriore materiale ammortizzante per migliorare la sensibilità dell’appoggio

Novità anche per la suola, resa più resistente dall’impiego della gomma DuRubber, piuttosto resistente alle abrasioni, nelle zone maggiormente sollecitate.

In campo, la prima calzata è finalmente confortevole, gli appoggi sicuri, i cambi di direzione anche e l’ammortizzazione notevole. Non è tra le più flessibili a livello di tomaia, ma se si vuole guadagnare in resistenza, si deve concedere qualcosa. La versione clay presenta un disegno del battistrada a spina di pesce per una buona presa del terreno e una scivolata controllata (ma è disponibile anche un modello all-court), mentre a livello di resistenza all’usura siamo su livelli davvero ottimi. Una calzatura versatile, nella quale si sono trovati i giusti compromessi e che non presenta particolari sbavature.