Operazione al polso per Brooskby: dovrà restare fermo per tre mesi

CIRCUITO ATP

8 marzo 2023

Staff Tennis Magazine

Brutta tegola per l'americano: il dolore al polso sinistro si è fatto insopportabile e lo ha costretto a un intervento per riparare il tendine. Ne avrà per 10-12 settimane, durante le quali cercherà un nuovo coach e proverà a migliorarsi sia tecnicamente che fisicamente.

Si erano un po' perse le tracce di Jenson Brooksby dopo l'Australian Open, in cui aveva battuto Casper Ruud prima di cedere a Tommy Paul. Il motivo emerge proprio mentre scatta il Masters 1000 di Indian Wells, in cui avrebbe avuto buone carte da giocarsi: l'americano si è sottoposto a un intervento al polso sinistro. L'operazione (in artroscopia) è servita per riparare la guaina del tendine, che era uscito dalla sua sede originale. Eseguita dal professor Steven Shin, è perfettamente riuscita e terrà l'americano ai box per 10-12 settimane.

“Sapevo che era qualcosa di piuttosto brutto, e che mi sarebbe costato un po' di tempo – ha detto Brooksby – ho provato un trattamento conservativo, ma non è servito a nulla. C'era ancora molto dolore, dunque l'operazione è rimasta l'ultima possibilità”. Il giocatore ha sofferto di problemi al polso per un paio d'anni, poi è peggiorato a dicembre. Lo scorso gennaio, durante la semifinale ad Auckland, il dolore era talmente forte da averlo costretto a giocare quasi sistematicamente il rovescio in slice nel match contro Cameron Norrie. Non ha poi tirato il colpo fino alla vigilia dell'Australian Open, al punto che il suo team gli aveva consigliato di ritirarsi. Lui ha voluto giocare a tutti i costi e ha avuto ragione, cogliendo un bell'exploit contro Ruud.

La situazione al polso sinistro di Jenson Brooksby è peggiorata durante il match ad Auckland contro Cameron Norrie

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“È sempre dura fronteggiare un infortunio come questo – ha detto – peccato, perché in inverno mi ero allenato bene e avevo trovato una buona forma, come ho mostrato in Australia. La mia permanenza a Melbourne ha fatto capire che tipo di lottatore sono”. Una volta tornato negli Stati Uniti si è consultato con il dottor Shin a Los Angeles, poi si è spostato in Florida laddove un altro medico – dopo due visite – gli ha detto che l'operazione era l'unica cosa da fare. “Ricorrere all'ultima spiaggia è pessimo, ma credo che sia importante guardare il bicchiere mezzo pieno – dice Brooksby – adesso devo concentrarmi sulle cose che posso controllare, per esempio trovare un buonaallenatore e un buon team, oltre a migliorare determinate aree del mio corpo”.

Già, perché Brooksby ha recemente chiuso il legame con Joseph Gilbert, il tecnico che lo seguiva sin da bambino. Il suo obiettivo è presentarsi al rientro in campo in condizioni tecniche e fisiche migliori rispetto a quelle pre-infortunio. Se nel periodo di stop si dedicherà ad allenamenti e riabilitazione, ne approfitterà anche per godersi un po' la vita all'aria aperta. Numero 49 ATP, trascorrerà parecchio tempo in campo per migliorare alcuni aspetti del suo gioco, a partire dal servizio. Insomma, un lavoro funzionale all'obiettivo di vincere un torneo del Grande Slam. “Sono fiducioso di poter migliorare molte aree del mio gioco e motivato a tornare dov'ero, per poi a fare ancora meglio. Penso che il mio tetto sia davvero molto in alto, quindi sono entusiasta di essere più indipendente e fare del mio meglio per raggiungere i miei obiettivi”. Classe 2000, Brooksby è stato al massimo numero 33 ATP lo scorso giugno.