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WIMBLEDON

Via alle 13.30: l'anomalia del Centre Court

Il programma del Centrale di Wimbledon inizia alle 13.30 locali, molto più tardi rispetto agli altri Slam. Il coprifuoco aumenta il rischio di non terminare il programma: Murray e Djokovic chiedono di anticiparlo, ma gli organizzatori spiegano perché – a loro – va bene così.

Riccardo Bisti
11 luglio 2023

Prima che i tempi moderni modificassero le nostre abitudini, le 13.30 avevano una certa sacralità: era l'orario in cui milioni di famiglie si radunavano a tavola e pranzavano con il TG1 in sottofondo. Oggi non è più così, ma l'orario conserva la sua importanza sui prati di Wimbledon. Anche oggi saranno le 13.30 (le 14.30 in Italia) quando Elena Rybakina e Ons Jabeur scenderanno in campo per inaugurare il programma del Centre Court, orario d'inizio inalterato nonostante le lamentele di alcuni giocatori. Molti non si capacitano di un avvio così ritardato, anche in virtù del coprifuoco che impone di concludere la giornata alle 23. E pensare che si tratta di una novità recente, introdotta nel 2021. Da allora, gli orari dei Championships sono chiari: si parte alle 11 su tutti i campi, alle 13 sul Campo 1 e alle 13.30 nel tempio del tennis mondiale. Con tanti match lunghi e combattuti, tuttavia, ci si espone al rischio di non terminare il programma e spezzare su due giorni l'ultimo match di giornata.

Ne sa qualcosa Andy Murray, che giovedì scorso è stato a un passo dalla sua migliore vittoria a Wimbledon degli ultimi anni, quando si è trovato avanti due set a uno contro Stefanos Tsitsipas. Erano le 22.40 locali quando gli ufficiali di gara hanno spedito tutti a casa, visto che venti minuti non sarebbero stati sufficienti per chiudere il quarto set. L'esito è stato dunque rinviato a venerdì, quando il greco ha rimesso in piedi la partita e si è imposto in cinque set. E pensare che il programma di giovedì non era stato clamorosamente lungo: Liam Broady aveva impiegato tre ore e mezza per eliminare Casper Ruud, mentre Elena Rybakina era rimasta in campo meno di due ore contro Alize Cornet. Ma iniziando così tardi è molto facile arrivare al limite, considerando il tempo necessario per chiudere il tetto (condizione necessaria per accendere le luci e giocare con il buio). Dopo la sconfitta, Andy Murray si è lamentato. Ha lasciato trascorrere 48 ore per smaltire la delusione, poi ha condiviso un articolo (scritto da Stuart Fraser per il Times) in cui si sosteneva che fosse giunto il momento di rivedere la decisione “sbagliata” di far iniziare così tardi le partite sul Campo Centrale.

Senza lo stop per coprifuoco, forse Murray-Tsitsipas sarebbe terminata diversamente...

Lo sapevi che...

Con l'orario d'inizio alle 13.30, Wimbledon è il torneo in cui il programma sul centrale scatta più tardi. Ecco cosa accade sui centrali degli altri Slam.

AUSTRALIAN OPEN: 11 (tre match), sessione serale dalle 19 (due match)
ROLAND GARROS: 12 (tre match), sessione serale dalle 20.30 (un match)
US OPEN: 12 (due match), sessione serale dalle 19 (due match)

ASICS ROMA

Non avremo la controprova, ma – in effetti – giovedì sera tutto lasciava pensare che lo scozzese avrebbe vinto. Il giorno dopo, in condizioni diverse, Tsitsipas ha ribaltato la partita. È della stessa idea Novak Djokovic: senza mezzi termini, ha detto che il suo ottavo di finale contro Hubert Hurkacz si è composto in “due partite”. “Sono d'accordo sul fatto che l'orario delle 13.30 dovrebbe essere riconsiderato – ha detto Djokovic – ovviamente il coprifuoco è molto difficile da modificare: lo capisco, siamo in una zona residenziale e la comunità la pensa in un certo modo. Ma penso che i match potrebbero iniziare alle 12. Credo che farebbe la differenza”. Fino al 2019, sul Centrale si cominciava alle 13. Due anni fa hanno tardato l'inizio, nonostante la lunghezza media degli incontri e il rituale delle interviste post-match allunghino lo spettacolo, costringendo a utilizzare il tetto anche nei giorni senza pioggia. Nella prima settimana di Wimbledon soltanto due volte il programma del Centre Court è terminato prima delle 21 locali.

Sembra che la BBC non c'entri nulla con questa policy: lo afferma Sally Bolton, amministratore delegato dell'All England Club, sostenendo come il torneo voglia mantenere la peculiarità di avere le tribune piene a inizio partita, a differenza di quanto succede negli altri Slam, laddove – in effetti – il programma inizia sovente con gli spalti vuoti. Andando a ritroso, si scopre che i match sul Centrale iniziavano anche più tardi (le 14), ma era un'epoca diversa: l'erba era molto più rapida, si giocava un sistematico serve and volley e non c'era alcuna pausa tra le partite. “I nostri fan vogliono una giornata piena di tennis – ha detto la Bolton – questo tema fa sempre parte della nostra revisione a fine torneo. Teniamo sempre conto delle opinioni dei giocatori e di tutte le parti interessate, compreso il pubblico. Le TV sono una delle parti che consultiamo quando organizziamo il torneo, ma non hanno un'influenza diretta sugli orari. Ad ogni modo, gli incontri si giocano in fasce orarie perfettamente accessibili, infatti gli ascolti vanno oltre le nostre aspettative. E non ridurremo le interviste sul campo, perché sono state accolte molto bene”.

Le interviste post-match piacciono al pubblico, ma allungano la durata delle varie sessioni di gioco

Dallo scorso anno, il Centrale e il Campo 1 vengono aperti per alcuni allenamenti pre-torneo

L'unica concessione in questo senso è stata la riduzione del tempo tra un match e l'altro, ridotto da venti a dieci minuti. Non è sufficiente, se poi si verificano situazioni come quella descritta da Djokovic. “Con il tetto chiuso è più umido, scivoloso, e non c'è vento. All'aperto è tutto diverso, è molto ventoso ed è difficile trovare il ritmo e il tempo sul lancio di palla”. Domenica scorsa, Nole ha aspettato sette ore prima di scendere in campo, con la consapevolezza che difficilmente avrebbe concluso il suo match. Ci saranno dodici mesi per riflettere sul tema, ma per adesso la regola deglle 13.30 rimane in vigore. Si manterrà quest'orario fino a venerdì, poi le finali – come tradizione – inizieranno alle 14 locali. Le ragioni per cui Wimbledon tiene il punto sono sostanzialmente tre.

1) TUTELARE IL PUBBLICO
I biglietti non hanno prezzi esattamente popolari (anche se a Roma costano di più...) e gli appassionati provengono da tutto il mondo. Anticipando l'inizio sul Centrale, gli organizzatori temono che il pubblico non possa godersi appieno l'esperienza, anche soltanto potendo pranzare prima dell'avvio dei match. “Così possono prendere le tradizionali fragole con panna” ha detto la Bolton. Ok, ma sul Campo 1 si inizia alle 13 e non sarebbe chissà quale rivoluzione anticipare il programma di mezz'ora. Fosse stato così, chissà, forse si sarebbe potuto giocare il quarto set di Murray-Tsitsipas.

2) TRIBUNE PIENE
Come detto, gli organizzatori sono orgogliosi di mostrare le tribune piene sui propri campi principali. Mentre altrove il pubblico arriva gradualmente nel corso della giornata, alle 13.30 il Centre Court di Wimbledon è quasi sempre sold out. È così grazie all'orario, che permette ai possessori dei biglietti di godersi due ore di programmazione prima di varcare i sacri cancelli del Centrale.

3) CURA DELL'ERBA
I prati dei due campi principali vengono trattati con la massima cura. Per la prima volta, lo scorso anno è stato permesso di effettuare alcune sessioni di allenamento prima del torneo: quattro ore di utilizzo, due al venerdì e due al sabato. L'usura dell'erba è una costante fonte di preoccupazione, a maggior ragione da quando è stato abolito il riposo nella domenica di mezzo, dunque la gestione della superficie è diventata ancora più delicata. Per questo, aumentare il numero di ore sul Centre Court rischierebbe di consumare la superficie ancora più velocemente. Vero, ma la verità è che la durata media dei match maschili è aumentata del 25% negli ultimi vent'anni e non tenerne conto sembra un tantino miope. Intanto Djokovic ha detto che si potrebbe tranquillamente evitare di giocare prima dell'inizio del torneo, proprio in virtù della superficie. “L'erba si consuma anche dopo alcune sessioni di allenamento – ha detto – sono sicuro che affronteranno l'argomento e cercheranno di evitare questo tipo di problemi in futuro”. Ma per adesso si va avanti così.