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Tour de force

È arrivata l'attesa fumata bianca sul calendario ATP-WTA: le donne ripartiranno il 3 agosto da Palermo, gli uomini il 14 da Washington. Tour de force di sei settimane: New York, Madrid, Roma e Parigi senza soste. Binaghi spinge per avere più pubblico possibile al Foro Italico, ma resta il dubbio delle porte chiuse.

Riccardo Bisti
18 giugno 2020

David Dinkins, indimenticato sindaco di New York e grande appassionato di tennis, disse che il nostro sport Non è una questione di vita o di morte. È molto di più. Seguendo il suo ragionamento, il comunicato ATP (a cui è seguito quello WTA), rappresenta una sorta di ritorno alla vita. Sono trascorsi oltre tre mesi dalla sospensione: bisognerà attendere ancora qualche settimana, sperare che la curva dei contagi non subisca anomalie, ma ci siamo quasi. Il 3 agosto si partirà proprio in Italia, con il WTA di Palermo, per la gioia dell'energico direttore Oliviero Palma, capace di riportare il torneo in Sicilia dopo averlo parcheggiato in Malesia. Si entrerà nel vivo a Ferragosto, quando gli uomini si ritroveranno a Washington per il Citi Open. Dopodiché, tutti a New York: dal 22 al 28 Flushing Meadows ospiterà un Masters 1000 (previsto originariamente a Cincinnati), poi il 31 agosto scatterà lo US Open. Nella seconda settimana dello Slam americano, si sbarca sulla terra battuta europea. Gli specialisti giocheranno a Kitzbuhel prima di un tour de force rosso: Madrid, Roma e Roland Garros senza soluzione di continuità.

La finale parigina si giocherà l'11 ottobre e per ora il calendario finisce lì, in attesa dell'ultimo nodo da sciogliere: la stagione asiatica. Si manderanno i tennisti in Oriente oppure si resterà in Europa per i tradizionali tornei indoor? Difficile a dirsi, lo scopriremo intorno a metà luglio. La sensazione è che – più che le esigenze degli appassionati – abbiano vinto i soldi. Numeri alla mano, è più rischioso giocare negli Stati Uniti tra agosto e settembre che in Asia a ottobre, ma gli interessi hanno avuto la meglio. Per quanto riguarda lo US Open, ha vinto la linea USTA: il centro di Flushing Meadows sarà aperto per un mese e ospiterà un Masters 1000, un Premier Five e uno Slam. Molti sono perplessi, ma il potere dei dollari ha avuto la meglio. Ci sono ragioni economiche anche nella scelta ATP di piazzare due Masters 1000, uno dopo l'altro, compressi tra due Slam. Che i top players possano giocare New York, Madrid, Roma e Parigi senza sosta è impensabile, però il meccanismo organizzativo si è messo in moto e i soldi arriveranno, a prescindere dalla qualità del campo di partecipazione.

Madrid potrebbe pagare la vicinanza con lo US Open, Roma l'imminenza di Roland Garros perché storicamente i big evitano di giocare la settimana prima di uno Slam

Per quest'anno, le giocatrici non avranno il problema di effettuare lo spelling della parola "Cincinnati"

Se l'ATP si è presa qualche settimana per varare il calendario completo, la WTA ha già reso noto il programma da qui a fine stagione. Gli uomini possono permettersi di valutare un'esclusione dell'Asia, le donne no: e allora sette dei venti tornei in calendario si giocheranno in Cina, uno in Giappone, un altro in Corea. Le WTA Finals si disputeranno dal 9 novembre, seguite dal WTA Elite Trophy e dal torneo di Guanhzhou, mestamente collocato in fondo alla stagione. Nei fatti, il circuito femminile ha rinunciato all'Europa nel post-Roland Garros, fatta eccezione per la Kremlin Cup di Mosca (anche se Linz non ha mollato e potrebbe ancora trovare un posticino). Per quanto ci riguarda, la buona notizia è lo svolgimento degli Internazionali BNL d'Italia che daranno ossigeno alle casse della FIT, al punto che nei mesi scorsi il presidente Angelo Binaghi aveva parlato di “bilancio di guerra”, anche se ancora non si può sapere se e quanto pubblico verrà ammesso.

È già partita la sequela di dichiarazioni per cercare di capire chi ha la data migliore tra Madrid (subito dopo lo US Open) e Roma (subito prima del Roland Garros). La verità è che sono cattive entrambe. Madrid, perlomeno, ha il vantaggio di non avere concorrenza. Dal 14 al 20 settembre si giocherà solo alla Caja Magica, mentre Roma si scontrerà con il piccolo torneo WTA di Strasburgo (che però ha il vantaggio di essere a due passi da Parigi) e le qualificazioni di Roland Garros, che comunque non impegnano giocatori di primo piano. A sfavore di Madrid, la vicinanza con lo US Open: è altamente improbabile che i finalisti di Flushing Meadows vadano in Spagna, anche se già i semifinalisti – in teoria – avrebbero 4-5 giorni per effettuare il viaggio. A sfavore di Roma, l'imminenza di Roland Garros, visto che storicamente i big evitano di giocare nella settimana prima di uno Slam. Un paio d'anni fa, un Djokovic in piena crisi giocò a Eastbourne prima di Wimbledon, ma fu un caso isolato. Per questo, è molto probabile che Madrid e Roma abbiano un tabellone zoppo. Tale (probabile) debolezza è già stata interpretata dal Presidente Fit Angelo Binaghi come un punto di forza: nelle dichiarazioni rilasciate all'ANSA, ha detto che “quest'anno potrebbe essere quello buono perché un italiano torni a vincerli”. In effetti, ipotizzando tante assenze, Matteo Berrettini e Fabio Fognini (si spera ristabilito) sarebbero tra i favoriti.

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    I tornei per ora ricollocati in calendario: 7 maschili e 20 femminili. Tuttavia, potrebbero esserci aggiunte, modifiche e aggiustamenti. Per ora, il calendario ATP arriva all'11 ottobre.
Il circuito ATP ripartirà dal Citi Open di Washington
Quella di Acapulco è stata l'ultima finale giocata nel 2020. Il circuito ATP ripartirà da Washington

Con l'annuncio della disputa del torneo di Roma, torna d'attualità anche la policy per la biglietteria. A differenza della stragrande maggioranza dei tornei, Roma non ha rimborsato per la mancata edizione di maggio, nella speranza che il torneo si giocasse. Adesso che la fase 1 del progetto è andata in porto, Binaghi sta già pensando alla fase 2, ovvero la presenza di pubblico. Di più pubblico possibile. Mentre il sito WTA spiega che – per ora – tutti i tornei sono previsti a porte chiuse, Binaghi ha dichiarato che si aprirà un confronto col governo per capire quanto pubblico potrà esserci e che “è evidente che nell'interesse del movimento l'obiettivo è che ci concedano il più possibile”. Interesse per il movimento e chiaramente per le casse federali. Più pubblico ci sarà, meno biglietti dovranno essere rimborsati, diritto che dovrebbe comunque essere garantito a chiunque ne facesse richiesta, causa lo spostamento di data. Probabilmente sarebbe stato più opportuno seguire la linea della federazione francese che, ancora prima di sapere se e come si sarebbe giocato Roland Garros, ha rimborsato i biglietti venduti e ora ne rimetterà in vendita di nuovi, tenendo conto della diversa capienza. In ogni caso è probabile che non vi siano fastidi per il torneo di Roma: è difatti molto probabile che il numero di spettatori che accetteranno il cambio di data sia sufficiente a riempire le tribune che saranno forzatamente ridotte.

È comunque positivo che si torni a giocare: significa che la situazione sanitaria sta lentamente tornando alla normalità, fatto ben più importante dei criteri con cui ripartiranno le classifiche ATP-WTA o le piccole grandi battaglie sotterranee di questi mesi, in cui ognuno (giocatori, tornei, organizzazioni, associazioni) ha cercato di preservare il proprio orticello. Chiesta ancora un po' di pazienza per i giocatori dalle centesima posizione in poi: già impossibilitati a giocare le qualificazioni dello US Open (sostituite da un contributo USTA di 6,6 milioni, elargito in parti uguali ad ATP e WTA), dovranno aspettare ancora qualche giorno per conoscere il nuovo calendario dei tornei Challenger e ITF. La partenza è comunque fissata per il 17 agosto.

Gli Internazionali di Roma si giocheranno dal 20 al 27 settembre. Non è ancora dato sapere con quanto pubblico