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LA STORIA

Una tennista nel Guinness dei Primati

Non fosse stato per lo zelo di un giornalista, l'incredibile primato di Katarina Srebotnik sarebbe passato inosservato: è stata l'unica (uomini compresi) a vincere al primo tentativo in singolare, doppio e doppio misto. Dopo una lunga attesa, hanno finalmente certificato il suo primato.

Riccardo Bisti
23 settembre 2021

In tempi di restauro tecnologico, gli organizzatori di Wimbledon hanno ripescato le immagini della finale junior del 1998, vinta da un giovanissimo Roger Federer contro Irakli Labadze. Fu il primo successo di un giocatore che poi sarebbe diventato leggenda. Però non è riuscito a mettere il suo nome nel Guinness dei Primati. Per questo, a Church Road dovrebbero fare altrettanto con le immagini della finale femminile: vinse Katarina Srebotnik, nata jugoslava ma già slovena dopo lo sgretolamento politico dei Balcani. Si impose 7-6 6-3 su una giovanissima Kim Clijsters, due anni più piccola. La Srebotnik è diventata un'ottima giocatrice: n.20 WTA in singolare nel 2006, dal 2010 si è dedicata esclusivamente al doppio ed è stata numero 1 nella specialità, con ben 39 titoli in bacheca e un successo a Wimbledon (nel 2011 con Kveta Peschke). Sebbene abbia compiuto 40 anni lo scorso marzo, non è ancora una ex. Tra malattie e infortuni non gioca da un anno, però non vuole ancora ritirarsi.

Ma se anche dovesse smettere oggi, potrà raccontare di essere l'unica giocatrice nella storia (uomini compresi) a vincere un torneo alla sua prima apparizione, in tutte le tre categorie: singolare, doppio e doppio misto. Non ne sapeva nulla fino a quando non se ne è accorto Luka Petric, giornalista dell'emittente radiofonica Val 202. Era il 2013 e per anni la curiosità non uscì dai confini sloveni. Ma quando la WTA l'ha saputo, si è attivata per permettere a Katarina di entrare nel Guinness dei Primati. “Hanno incontrato qualche difficoltà perché è un primato imbattibile, nel senso che nessuno potrà fare meglio. Al massimo potranno eguagliarmi” racconta la Srebotnik. Il processo è iniziato lo scorso anno, ha avuto un rallentamento a causa della pandemia, ma circa un mese fa è arrivato il semaforo verde: la Srebotnik è ufficialmente nel Guinness dei Primati. Ha festeggiato nel migliore dei modi, prendendosi l'abbraccio dei connazionali durante il torneo WTA di Portorose, di nuovo in calendario dopo 11 anni.

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"È un record straordinario, incredibile, però non lo conosceva quasi nessuno. I giornalisti scrivono di qualsiasi record, ma questo lo ignoravano"
Katarina Srebotnik

Tra i 39 titoli di doppio vinti dalla Srebotnik, c'è anche Sydney 2013 in coppia con Nadia Petrova. Batterono in finale Errani-Vinci

Un regalo offertole dal destino: anziché una coppa, Katarina aveva tra le mani l'iconica targa certificata dal Guiness. L'incredibile Hattrick della Srebotnik è iniziato nell'aprile 1998. Appena 17enne, vinse il doppio al defunto torneo croato di Makarska. Con lei c'era la connazionale Tina Krizan. “Quell'esperienza mi ha aiutato per quello che sarebbe successo l'anno dopo”. Il gioco d'intrecci che l'avrebbe portata a vincere all'Estoril nel 1999, in effetti, è molto particolare. Un paio di mesi prima entrò per un soffio nelle qualificazioni di un torneo ITF a Dubai. Era felice di giocare, nulla di più. Finì col vincere il torneo e scoprì che la vincitrice avrebbe avuto una wild card per la tappa WTA dell'Estoril. E così, l'11 aprile 1999, coronò una settimana da sogno battendo in finale l'ungherese Rita Kuti-Kis. Sarebbe stato il primo di quattro titoli in singolare. Un paio di mesi dopo, si è presentata per la prima volta al Roland Garros e ha finito col vincere il doppio misto in coppia con il sudafricano Piet Norval. In finale superarono Rick Leach e Larisa Neiland col punteggio di 6-3 3-6 6-3.

Ricordo benissimo quel giorno: dopo la vittoria ho vissuto momenti speciali con Martina Hingis e sua mamma Melanie: stavano preparando la finale contro Steffi Graf”. Martina finì in lacrime, ma per Katarina rimane un ricordo indelebile. Internet era agli albori, Mark Zuckerberg era un ragazzino e Facebook (così come tutti i social) non era ancora nei suoi pensieri. Oggi ci sarebbe un grosso clamore, mentre allora il primato della slovena passò sotto silenzio. “Il fatto che io non lo sapessi fino a quando me l'hanno fatto notare dimostra che non ho mai dato troppa importanza ai risultati” dice la Srebotnik, cresciuta nel mito di Monica Seles e sincera appassionata di tennis. In virtù di questo amore, il riconoscimento del Guinness dei Primati la inorgoglisce ancora di più. “Non ho parole per descrivere quello che significa questo record – ha detto – è straordinario, incredibile, però non lo conosceva quasi nessuno. I giornalisti scrivono di qualsiasi record, ma questo lo ignoravano”.

La Srebotnik ha giocato cinque finali Slam in doppio femminile, vincendo solo quella di Wimbledon 2011 in coppia con Kveta Peschke

Il più bel ricordo nella carriera della Srebotnik rimane il successo su Serena Williams al Roland Garros 2008

Oggi Katarina è nella lista più prestigiosa di tutte, peraltro con la certezza di non uscirne mai più. Al massimo potrà essere eguagliata, ma nel tennis iper-specializzato di oggi è molto difficile che accada. Per adesso, soltanto Mirjana Lucic ha fatto qualcosa di simile, vincendo singolare e doppio al primo tentativo. Però le è mancato il misto, disciplina che ha ritrovato prestigio dopo essere stata inserita nel programma olimpico. Soltanto altre quattro giocatrici possono raccontare di aver vinto un torneo WTA di singolare alla prima apparizione: Tracy Austin (Portland 1977), Petra Langrova (Parigi 1988), Justine Henin (Anversa 1999) e Angelique Widjaja (Bali 2001). “Il più bel ricordo della mia carriera rimane la vittoria contro Serena Williams al Roland Garros 2008: vinsi contro una delle più forti di sempre e raggiunsi gli ottavi di finale”.

Ha ragione, ma senza saperlo aveva già trovato un modo per essere ricordata in eterno. Tuttavia, Katarina pensa di poter scrivere ancora qualche pagina di tennis giocato. Le avevano chiesto di giocare a Portorose, ma ha rinunciato perché non si sentiva ancora pronta. “Questo torneo è speciale per me, ma non sono ancora preparata. E giocare un torneo solo per il gusto di farlo non fa per me, perché ho sempre puntato al massimo. Quando il mio corpo mi consentirà di riprendere e sentirò di poter battere le migliori, allora tornerò in campo”. Seria e professionale fino all'ultimo, anche se qualsiasi risultato dovesse ottenere da qui al ritiro non potrà eguagliare un record incredibile. Un record impossibile da eguagliare anche per le più grandi leggende del tennis.