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LAVER CUP

Il tennis del futuro parte dal Garden

La Laver Cup 2021 sarà il primo grande evento senza i Big Three, e fornirà le prime indicazioni su quello che sarà il tennis del futuro. L'evento sembra godere di buona salute, con il 95% dei biglietti già venduti. Un'ottima risposta per chi nutriva dubbi sul destino del nostro sport.

Riccardo Bisti
15 settembre 2021

Risposte in arrivo. Ci domandiamo da tempo quale sarà l'aspetto del tennis dopo l'addio di chi ha conquistato 60 Slam, equamente divisi, negli ultimi diciotto anni. La recente sconfitta di Novak Djokovic nella finale dello Us Open potrebbe fornirci un anticipo su quello che sarà il tennis del futuro, poiché il serbo si è detto non sicuro di tornare a giocare nel 2021. Comprensibile: ormai è focalizzato sugli Slam, mentre il resto è poco più che un contorno. E avendo già superato il record di settimane in vetta al ranking, un eventuale sorpasso di Daniil Medvedev lo preoccupa il giusto. Il primo antipasto del futuro si vivrà tra poco più di una settimana al mitico TD Garden di Boston, laddove si giocherà la quarta edizione della Laver Cup, evento fortemente voluto da Roger Federer qualche anno fa. Organizzato dalla sua agenzia Team8, con l'aiuto di partner di prestigio, ha avuto un impressionante successo nelle prime tre edizioni (Praga, Chicago e Ginevra). Federer è riuscito a coinvolgere i personaggi più iconici del passato (Rod Laver, a cui è intitolato il trofeo, e la coppia Borg-McEnroe, capitani dei due team), oltre ad attirare i migliori tennisti del presente.

Per due volte c'è stato il suo amico Rafael Nadal, mentre nell'edizione di Chicago ha partecipato anche Djokovic, con il quale non è certo in rapporti idilliaci. L'edizione di Boston, in uno dei palazzetti-simbolo dello sport americano, sarà il primo grande evento senza nessuno tra Federer, Nadal e Djokovic. “Proprio per questo sarà un bel test, visto che non avremo nessuno dei tre grandi” dice Tony Godsick, manager di Federer nonché presidente e amministratore delegato di Team8. A suo dire, il particolare format del torneo dovrebbe renderlo speciale. Come è noto, ogni giornata è composta da tre singolari e un doppio, ma il valore dei singoli match cambierà: un punto al venerdì, due al sabato, tre alla domenica. Il meccanismo serve a tenere il risultato in bilico fino alla terza giornata. Le prime tre edizioni sono andate al Team Europe, favorito anche nel 2021. Pur essendo un'esibizione a tutti gli effetti (si gioca con un format ridotto, con un super tie-break al posto del terzo set), l'ATP ne ha intuito il potenziale e l'ha inserita nel proprio calendario, con buona pace dei tornei che si giocano nella stessa settimana (quest'anno sono Metz e Nur-Sultan).

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Dopo la cancellazione del 2020 c'era la possibilità di un rimborso, ma quasi tutti gli spettatori hanno conservato il proprio biglietto. Secondo Godsick, sono stati venduti circa il 95% dei tagliandi.

John McEnroe era a Boston per lanciare la nuova edizione della Laver Cup, quando si sperava ancora di organizzarla nel 2020

La Laver Cup avrà il meglio del tennis attuale: tre dei quattro semifinalisti dello Us Open (Medvedev, Zverev e Auger-Aliassime) oltre ai migliori tennisti del momento. L'unica eccezione è rappresentata da Nick Kyrgios, che ha perso il treno con il grande tennis ma rimane competitivo sul singolo match e adora questo tipo di competizione. C'è grande curiosità per verificare il colpo d'occhio: lo scorso anno i biglietti erano andati quasi esauriti prima che la pandemia costringesse al rinvio. C'era la possibilità di un rimborso, ma quasi tutti gli spettatori hanno conservato il proprio biglietto. Secondo Godsick, sono stati venduti circa il 95% dei tagliandi. “Avremo un palazzetto pieno”. In effetti, la Laver Cup ha creato una forte riconoscibilità sin dalla prima edizione. Campo nero, allestimenti spettacolari, illuminazione in stile teatrale e la possibilità di comunicare tra capitani e compagni di squadra a ogni singolo cambio di campo. Quest'ultima opzione ha destato grande interesse: sono già iconici i dibattiti con Federer e Nadal nelle vesti di coach improvvisati. Rispetto alle prime edizioni ci sarà un aumento di posti premium in tribuna e l'adozione di Hawk-Eye Live, già utilizzato con successo a Melbourne e New York.

Chi temeva per la sopravvivenza del tennis può riflettere sulla qualità degli sponsor: Rolex, Mercedes-Benz, Credit Suisse e Moet continuano a sostenere l'evento. A loro si sono aggiunti UPS, Marriott, Uniqlo, On, Head e Gevalia. Alcuni di loro sono sponsor personali di Roger Federer, accanito sostenitore dell'evento. Continuerà a seguirlo anche dopo il ritiro: la sua presenza dovrebbe essere garanzia di successo e continuità. Si può discutere sul valore agonistico della Laver Cup, il cui paragone con la Ryder Cup di golf pare francamente eccessivo, ma in effetti ha un grande merito: porta il grande tennis in luoghi di prestigio che però non vivono il tennis da tempo. Le prime edizioni si sono tenute a Praga, Chicago e Ginevra. “Boston non vede tennis da molto tempo, però ha una grande tradizione – dice Godsick – speriamo che abbia successo”. In effetti, l'edizione di Chicago presso lo United Center (teatro delle prodezze di Michael Jordan) andò benissimo. Non sappiamo se ci sia un rapporto di causa-effetto, ma da allora Chicago è tornata nell'orbita del tennis professionistico con un torneo WTA. “Noi mostriamo che il tennis è uno spettacolo entusiasmante e sostenibile, in grado di poter diventare permanente anche in grandi città” ha detto Godsick.

La Laver Cup è in grado di offrire un'atmosfera decisamente suggestiva

Dopo tre sconfitte nelle prime tre edizioni, il Team World punta a conquistare finalmente il trofeo

Il Team Europe sarà composto da soli top-10: Medvedev, Zverev, Tsitsipas, Rublev, Berrettini e Ruud. Sarà interessante vedere il greco fare squadra con giocatori che non gli hanno risparmiato critiche per i suoi lunghi toilet-break. Sulla carta, il Team World sembra meno forte: John McEnroe schiererà Shapovalov, Auger-Aliassime, Schwartzman, Isner, Opelka e Kyrgios. Le formazioni della Laver Cup rispecchiano il dominio del tennis europeo. Basti dare un'occhiata alla classifica ATP: in questo momento ci sono soltanto quattro extra-europei tra i top-20 e sei tra i top-30. Per questo, non hanno badato più di tanto alla classifica che avrebbe premiato Cristian Garin e Alex De Minaur, scegliendo Isner e – soprattutto - Nick Kyrgios, nonostante sia franato al numero 94 e sia il 33esimo extra-europeo in classifica mondiale. L'evento piace molto a chi lo gioca: secondo John Isner, è diventato un appuntamento clou del suo calendario. “Fare squadra con ragazzi che solitamene sono avversari è diverso e divertente – dice l'americano – in gruppo stiamo bene, c'è buona chimica e l'ambiente è fantastico”.

Da parte sua, Kyrgios avrà la motivazione extra di giocare sul palazzetto dei suoi amati Boston Celtics. “Sarà irreale giocare proprio al TD Garden. La gente di Boston ama il loro sport, quindi se c'è un posto dove sarebbe bello vincere la Laver Cup, beh, sarebbe proprio il Garden”. L'evento avrà massima visibilità mediatica (in Italia avremo la copertura esclusiva su Eurosport fino al 2031, annunciata in queste ore) e sta già pensando al futuro. La prossima edizione si giocherà presso la O2 Arena di Londra, rimasta orfana delle ATP Finals dopo dodici edizioni. Nel rispetto dell'alternanza tra Europa e Resto del Mondo, è già stato lanciato il bando per ospitare addirittura le prossime quattro edizioni (dal 2023 al 2026), segno che gli organizzatori hanno in mente un progetto a lungo termine. Per questo si sono rivolti all'agenzia londinese The Sports Consultancy per gestire la gara e selezionare le varie città interessate. Forti di un impatto economico che ha toccato i 150 milioni di dollari nelle precedenti edizioni, la Laver Cup ha effettivamente superato ogni previsione in termini di visibilità. Il processo di selezione è iniziato lo scorso 6 giugno ed è possibile che eventuali novità saranno comunicate durante l'edizione di Boston. Il futuro parte da qui, anche senza Big Three. E sembra tutt'altro che nero.