60 volte Djokovic nel Colosseo del tennis

ROMA

10 maggio 2022

Lorenzo Limardi

Esordio di routine per il n.1: battuto Karatsev con un netto 6-3 6-2, rivincita della sconfitta subita lo scorso anno a Belgrado. Per lui è la vittoria numero 60 al Foro Italico, a conferma del suo ottimo feeling con il Belpaese. Al prossimo turno troverà Wawrinka o il connazionale Djere.

C'era grande curiosità per l'esordio romano di Novak Djokovic. Non tanto per il lignaggio del suo avversario, quanto per valutare le sue condizioni. Nei tornei precedenti, infatti, specialmente nelle prime fasi, era apparso in netta difficoltà tecnica e fisica, mostrando però notevoli miglioramenti a Madrid, dove solo uno splendido Alcaraz gli aveva impedito di raggiungere l’ennesima finale in un Masters 1000. L’avversario odierno era Aslan Karatsev, con il quale i precedenti erano 1-1. Si tratta di un giocatore pericoloso quando in giornata, ma, attualmente, in un periodo negativo di forma e sicuramente più adatto alle superfici veloci, laddove la potenza dei suoi colpi può diventare un problema anche per grandi difensori come Nole. Il copione della partita è parso subito chiaro.

Karatsev prova ad essere aggressivo su ogni palla, provando a mantenere gli scambi sulla diagonale di diritto, mentre Djokovic ribatte colpo su colpo, senza fretta, ed entra specialmente con il lungolinea, sia col diritto che col rovescio. Il serbo strappa il servizio alla prima occasione utile, ma subisce immediatamente il contro break, subissato dalle accelerazioni del russo. Il match vive da questo momento, seppur per poco, una fase di sostanziale equilibrio. Djokovic non sembra preoccupato, ma piuttosto che variare con i colpi inizia un braccio di ferro da cui esce spesso perdente. L’equilibrio si spezza quando Djokovic è in vantaggio per 4-3. Karatsev perde in precisione e da 30-0 subisce, ai vantaggi, il secondo break della sua partita, sbagliando un incredibile smash a campo aperto sul 40-40. Ripreso il vantaggio, Nole va a servire per il set e lo porta a casa con serenità.

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Partita dopo partita, Novak Djokovic sta ritrovando un livello degno della sua fama

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Il secondo set somiglia più ad un’esibizione che ad un match. Le martellate da fondo del russo non trovano più il campo, mentre Nole mette in mostra una forma fisica straripante. Karatsev chiama più volte a rete Djokovic con smorzate o presunte tali, ma il serbo arriva sempre benissimo sulla palla e in più di un’occasione diventa docente di tocco. Djokovic si porta avanti per 4-0, ha una chance di salire 5-0 e di poter poi servire per chiudere il set immacolato, ma decide di non infierire e la partita segue l’andamento dei turni di battuta senza scossoni, fino al 6-3 6-2 finale. "Karatsev è una forza della natura, con lui non sai mai cosa può accadere - ha detto il numero 1 - se sente bene la palla può essere molto pericoloso, perché tiene i piedi sulla riga e mette grande pressione al suo avversario. Oggi ha sbagliato un po' troppo e mi ha concesso un paio di break".

Considerando l’avversario, un match accettabile per Karatsev. Non sono certo queste le partite che deve vincere per tornare ad essere un giocatore in fiducia. Match perfetto per Djokovic, dimostratosi concentrato dal primo all’ultimo punto e in gran forma fisica. In attesa di avversari più probanti (probabile scontro con Rafa in semifinale), è giusto celebrare la vittoria numero 60 di Djokovic al Foro. "Sono contento che il pubblico abbia apprezzato alcuni scambi. È sempre bello giocare nel Colosseo del tennis, e questo stadio certamente lo è". Chiunque emerga tra Wawrinka e Djere, sarà un match affascinante: il connazionale stava per batterlo qualche settimana fa a Belgrado (dunque sarebbe interessante vedere i suoi progressi contro lo stesso avversario), mentre con lo svizzero ha giocato alcuni match da favola. Senza contare una finale proprio al Foro Italico. Da allora sono passati 14 anni...