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IL CASO

I sei temi del Roland Garros 2021

Da Nadal-Djokovic alle speranze degli italiani, passando per la bagarre nella parte bassa: i verdetti del sorteggio parigino. Non era mai accaduto che i Big Three finissero nella stessa parte del tabellone. Qualcuno sorride, qualcun altro meno, ma - come sempre - sarà il campo a fissare le emoticon.

Riccardo Bisti
29 maggio 2021

Non era mai accaduto che Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic finissero nella stessa parte di tabellone in uno Slam. In Francia ci sono soltanto due edifici più alti di 200 metri: osservare il tabellone del Roland Garros ha fornito una strana sensazione, come se tre grattacieli si radunassero in un solo quartiere, mentre in quello adiacente vengono edificate soltanto casette a schiera. Se le gerarchie saranno rispettate (probabile per Djokovic e Nadal, meno per Federer), avremmo Djokovic-Federer nei quarti e Djokovic-Nadal in semifinale. Il tutto mentre la parte bassa è una prateria con gerarchie ben definite, ma aperta a qualsiasi soluzione. Potrebbe essere un torneo storico: se Nadal vincesse per la 14esima volta, batterebbe il record di titoli Slam che condivide con Federer (20). Dovrà guardarsi dal rampante Djokovic, a caccia del 19esimo titolo e con l'obiettivo di effettuare aggancio e sorpasso nel più breve tempo possibile. Il Roland Garros 2021 si snoderà, inevitabilmente, su questo tema. Ecco i sei verdetti del sorteggio del tabllone, già arricchito con nomi e accoppiamenti dei qualificati (tra cui il nostro Alessandro Giannessi, che ha pescato Kei Nishikori).


1) DJOKOVIC, IL PIÙ FORTUNATO TRA I BIG THREE
Il serbo può diventare il primo giocatore dell'Era Open a vincere almeno due volte tutti gli Slam. Parte contro Sandgren, poi la prima testa di serie lungo il percorso sarebbe Ugo Humbert. Nei quarti ci sarebbe Federer, ma più verosimilmente Matteo Berrettini. In quello spicchio si trova Felix Auger Aliassime. Da parte sua, Nadal esordisce con Popyrin e poi avrebbe Sonego al terzo turno. Sarebbe un match fantastico per il torinese, una sorta di prova suprema. Ancora Italia nel Rafapercorso: Sinner negli ottavi e Rublev nei quarti. Mica facile, anche se non crediamo abbia perso il sonno. Federer vive Parigi come un test: “Sono realista: non vincerò il torneo. Chiunque pensa che possa o voglia farcela... si sbaglia” ha detto lo svizzero, che avrà ben altri propositi a Wimbledon. Sarà comunque bello vederlo sulla terra: il suo tabellone non è malvagio fino agli ottavi. Dopo il qualificato Istomin avrebbe Cilic, poi forse Fritz al terzo turno. Negli ottavi potrebbe esserci un affascinante incrocio contro Berrettini.

2) TABELLONE AGRODOLCE PER RAFA
Battere Nadal sul Campo Chatrier è come passeggiare sulla luna attraverso la Senna. In 15 anni ce l'hanno fatta solo Robin Soderling (2009) e Novak Djokovic (2015). Gli altri 100 sono stati sconfitti, spesso brutalmente. Forte della statua in suo onore inaugurata qualche giorno fa, parte favorito anche nel 2021. Lo scorso anno, Goran Ivanisevic (coach di Djokovic) si era detto convinto di un successo del serbo. Quest'anno dice che è meglio un ipotetico scontro in semifinale, ma la storia dice che quando Rafa arriva alla final four... vince sempre. Detto questo, trovarsi dalla stessa parte di Djokovic non è l'ideale per Nadal, se non altro perché è uno dei due ad averlo battuto su quel campo, anche se la memoria più fresca racconta del duro 6-0 6-2 7-5 della finale 2020. Per arrivare alla sfida, Rafa avrebbe comunque due test molto impegnativi. Noi speriamo che l'eventuale ottavo contro Sinner possa offrire emozioni tricolori. Gli occhi dell'altoatesino dopo la sconfitta a Roma fanno presagire un forte desiderio di rivincita. Forse non è ancora il momento, ma l'occasione rimane suggestiva.

ASICS ROMA
“Sono realista: non vincerò il torneo. Chiunque pensa che possa o voglia farcela... si sbaglia”
Roger Federer

I big stanno ultimando la preparazione in vista del kick off di domenica

3) I TRE BENEFICIARI
Il sorteggio ha fatto sorridere tre giocatori che si trovano nella parte bassa, più che mai legittimati a sognare un posto in finale, a cui arrivare (magari) più freschi. Stefanos Tsitsipas ha vinto Monte Carlo e Lione e parte contro Jeremy Chardy, poi avrebbe test impegnativi: Isner al terzo turno, Carreno o Raonic negli ottavi e un quarto – ipoteticamente – contro Medvedev. Il tennis espresso in questi due mesi fa pensare che sia il favorito per la finale. A Barcellona ha avuto matchpoint contro Nadal, a Roma è stato avanti di un set e un break contro Djokovic. Alexander Zverev avrà soltanto qualificati fino al primo weekend, l'ideale per entrare in condizione, poi l'insidioso Evans (che si è scoperto terraiolo a 30 anni suonati). Se non avrà problemi a tenere in campo la seconda di servizio, partirebbe favorito contro Bautista per poi giocarsi un quarto affascinante contro Thiem o Ruud. Sascha è stato chiaro: si presenta a Parigi per vincere. Dominic Thiem ha giocato le ultime due finali, ma si presenta un po' giù. Benino a Roma, malino a Roma, male a Lione. Parte contro Andujar, avrebbe Fognini (unico italiano nella parte bassa) al terzo turno e Ruud negli ottavi. Quest'ultimo sarebbe un match-chiave per testare le possibilità del norvegese, che si propone di prendersi il ruolo che aveva lo stesso Thiem 4-5 anni fa.

4) L'ENIGMA MEDVEDEV
La classifica lo premia, ma in quattro spedizioni a Parigi non ha ancora vinto una partita. I risultati di primavera lo bocciano, anche se lui vuole bloccare l'onda negativa: per farlo si è affidato all'esperienza di Igor Andreev, uno dei migliori terraioli russi di sempre. In realtà rischia già all'esordio contro l'imprevedibile Bublik, che tra smorzate e servizi da sotto potrebbe acuire il suo malumore. Osservando gli ultimi risultati, il russo non ha granché da sorridere: Tommy Paul sta giocando bene, così come Reilly Opelka. Li troverebbe, rispettivamente, al secondo e terzo turno. Dovesse arrivare agli ottavi, è più probabile che peschi Cristian Garin piuttosto che Grigor Dimitrov. Grande incognita.

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5) TRE OUTSIDER DA TENERE D'OCCHIO
Casper Ruud: dritto in topspin pesante, gambe rapidissime e servizio in kick. Mischiate tra loro, sono armi preziose sulla terra battuta. Il norvegese ha vinto 14 delle ultime 17 partite, ed è reduce dal successo a Ginevra. Non sarà felice di essere nell'ottavo di Thiem, ma quando migliorerà il rovescio (e dopo il ritiro di Nadal) potrà essere da corsa.
Cristian Garin: allenato dal mago Franco Davin, ha fatto un ulteriore salto di qualità. Ama la terra rossa ma sa colpire piatto, è solido in tutte le zone del campo e ha destato un'ottima impressione a Madrid. Inoltre ha ottime memorie a Parigi: nel 2013 ha vinto la prova junior. Oggi sembra avere la giusta maturità per fare un bel torneo. Trovarsi nello spicchio di Medvedev è un jolly invitante.
Reilly Opelka: anche lui si trova in orbita Medvedev. Prima del Foro Italico aveva vinto due partite sulla terra, poi è improvvisamente arrivato in semifinale. Il suo servizio-bomba fa male dappertutto, inoltre è tutt'altro che sprovveduto nel dialogo da fondocampo. In attesa della consacrazione di Sebastian Korda (che però sembra chiuso da Tsitsipas al secondo turno), il disastrato tennis americano potrebbe affidarsi a lui. Ma per avere tempi migliori dovranno aspettare ancora.

6) LE AMBIZIONI DELL'ITALIA
La crudezza del sorteggio ha un po' ridimensionato le nostre ambizioni. Con undici italiani in gara, ne abbiamo nove nella terribile parte alta. Numeri alla mano, Berrettini può sognare i quarti. Il tabellone non è male, poi l'ottavo con Federer è il migliore possibile (le alternative erano Tsitsipas, Zverev e Rublev). Arrivare ai quarti contro Djokovic significherebbe aver fatto qualcosa di più che il proprio dovere. Se Sinner gioca come sa, difficilmente mancherà l'appuntamento contro Nadal negli ottavi. Da parte sua, Sonego ha quasi l'obbligo morale di arrivare a sfidare lo spagnolo e poi giocarsela con serenità. Tra gli altri, crescono le quotazioni di Cecchinato: il terzo turno non è un miraggio, e nel magico 2018 batté proprio Goffin lungo il percorso. Ovviamente Lorenzo Musetti spera di sgambettare il belga già al primo turno, anche se per lui è l'esordio nei match 3 su 5. Mager sogna di arrivare a sfidare Sinner, Caruso ha bisogno di vincere una partita (con Duckworth si può), Travaglia è sfavorito (ma non troppo) contro De Minaur per poi sfidare Cecchinato, mentre Seppi non sembra avere grosse chance contro Auger Aliassime. Nella parte bassa, Giannessi scenderà in campo spensierato contro Nishikori, mentre Fognini deve arrivare al terzo turno (ma occhio a Fucsovics). Dovesse farcela, potrebbe giocare senza pressioni contro Thiem. Insomma: siamo sbarcati a Bois e Boulogne con quantità e qualità, ma il sorteggio ha un po' smorzato gli entusiasmi. Starà ai nostri riaccendere la fiamma dell'ambizione.