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US OPEN

Gauff c'è, Sabalenka anche: niente derby americano in finale

Saranno Coco Gauff e Aryna Sabalenka a giocarsi il titolo. L'americana manda fuori palla una generosa Muchova, senza farsi distrarre da uno stop di 50 minuti per le proteste di alcuni attivisti contro il cambiamento climatico. La bielorussa ha un inizio da incubo, ma la spunta al fotofinish contro Madison Keys. 

Riccardo Bisti
8 settembre 2023

Ci hanno sperato davvero, gli americani. Hanno sognato di tornare indietro di sei anni, all'ultima volta in cui il singolare femminile dello Us Open aveva avuto una finale tutta a stelle e strisce. In fondo, la il biglietto di auguri fatto trovare da Sloane Stephens (allora campionessa) a Madison Keys (allora sconfitta, poi di nuovo candidata al titolo) sembrava un segno del destino. Invece, dopo che Coco Gauff aveva fatto il suo dovere, Maddy si è inceppata sul più bello dopo aver dominato per un set e mezzo Aryna Sabalenka. E allora in finale ci va la bielorussa, che dunque potrà provare a legittimare quel numero 1 che risplenderà accanto al suo nome nella prossima classifica WTA. La seconda semifinale è terminata quasi all'1 di notte locale, col punteggio di 0-6 7-6 7-6. Un punteggio che dice tutto: racconta della tenacia della bielorussa, dopo che per lunghi tratti era stata dominata – anzi, travolta – da una delle migliori Keys che si ricordino.

Quando le gambe sorreggono il suo tennis bum-bum, l'americana diventa ingiocabile. Ed è uno spettacolo con gli occhi, soprattutto quando può lasciare andare il braccio con il suo dritto a uscire. Avanti 6-0 4-2, ha iniziato a tremare quando ha visto il traguardo. Ha giocato un brutto ottavo game, permettendo alla Sabalenka di entrare in partita e di metterla in bagarre, ed è stata lentamente risucchiata in una trama di partita meno favorevole. Gli scambi si allungavano, le urla della bielorussa crescevano di intensità e il match diventava avvincente, a tratti godibile, anche se non bellissimo. La fiducia accumulata in questi mesi permetteva ad Aryna di vincere il tie-break, e il match sembrava definitivamente girato. A maggior ragione quando la Keys si faceva trattare a una coscia e tornava in campo con una vistosa fasciatura. Invece il terzo set ha regalato altre chance all'americana.

«Lei sta giocando un tennis incredibile e il pubblico era tutto per lei, ma era qualcosa a cui ero pronta. Ho lottato su ogni punto» 
Aryna Sabalenka
PRIMA

Reggeva l'urto in avvio, era la prima a brekkare (4-2) ma ancora una volta non riusciva a scappare via. L'ultimo treno buono passava nell'ottavo game, quando si procurava due palle break per andare a servire per il match. Lì era bravissima la Sabalenka a cancellarle e restare a galla, poi era altrettanto brava a non tremare quando ha servito sul 4-5 e sul 5-6. Ancora tie-break, stavolta a dieci punti. Lo vinceva agevolmente Aryna (10-5), peraltro dopo essersi confusa e aver abbozzato un festeggiamento sul 7-3. Si era dimenticata del nuovo format. Ha avuto la capacità di restare concentrata e festeggiare qualche minuto dopo. Cancellando l'incubo delle due semifinali perse negli ultimi due anni (Fernandez nel 2021, Swiatek l'anno scorso), in un certo senso ha legittimato il verdetto del computer.

Per farlo appieno, tuttavia, dovrà battere l'inarrestabile Coco Gauff. Da quando ha inserito il guru Brad Gilbert nel suo team, ha infilato un bilancio di 17 vittorie e 1 sconfitta (a Montreal contro l'amica Jessica Pegula). Non poteva perdere contro Karolina Muchova (già battuta in finale a Cincinnati), in un match che sarà ricordato per il surreale stop di 50 minuti sul punteggio di 6-4 1-0. Quattro attivisti che protestano contro il cambiamento climatico hanno iniziato a urlare, impedendo la ripresa del gioco. Uno di loro si era incollato i piedi (nudi) al terreno, costringendo gli addetti e la polizia di New York a una laboriosa operazione per farlo uscire dall'impianto. Gli organizzatori non hanno potuto fare altro che rimandare le giocatrici negli spogliatoi.

Oltre a tanta qualità, Coco Gauff ha mostrato anche una certa intelligenza tattica nella semifinale contro Karolina Muchova

Il match ha confermato la bravura della Gauff: a parte l'inizio-shock dell'avversaria (subito sotto 5-1), ha avuto la capacità di portare il match sul suo terreno preferito, con scambi lunghi e faticosi, annebbiando la mente e le trame offensive della ceca. Che è stava bravissima a restare a galla e ancora di più a rimontare dal 5-3 al 5-5 nel secondo, oltre a cancellare cinque matchpoint. Ma era fuori dalla zona di comfort, e alla fine ha ceduto. Il punto-simbolo è stato il penultimo: uno scambio di 40 colpi in cui la Muchova le ha provate tutte, non ha sfondato, si è trovata progressivamente sulla difensiva e ha incassato un vincente. Rimasta senza energie, ha alzato bandiera bianca per il 6-4 7-5 finale.

Nel pomeriggio americano di sabato, dunque, Coco proverà a conquistare il suo primo Slam contro un'avversaria con cui è in vantaggio 3-2 negli scontri diretti, ma ha perso piuttosto nettamente l'ultimo, sei mesi fa a Indian Wells. Ma una finale Slam è un'altra cosa, e poi ci sono i consigli di Brad Gilbert che le hanno dato quella malizia tattica assente fino a qualche mese fa. Una crescita così repentina, di gioco e di risultati, non può essere casuale. Avremo forse la migliore finale possibile: la migliore del 2023 contro la più in forma del momento. Pronostico molto difficile, chissà da che parte si schiereranno i bookmakers.

US OPEN 2023 – Singolare Femminile
Semifinali
Coco Gauff (USA) b. Karolina Muchova (CZE) 6-4 7-5
Aryna Sabalenka (BLR) b. Madison Keys (USA) 0-6 7-6 7-6