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US OPEN

Fa un figlio, si ferma 3 anni e al rientro batte la Muguruza

Fantastico exploit di Tsvetana Pironkova: al primo torneo dopo oltre 3 anni di stop, con annessa maternità, centra il terzo turno al primo torneo battendo la Muguruza. “Le nuove regole WTA mi hanno dato una chance e ho pensato che sarebbe stato un peccato non sfruttarla”. E con la Vekic non parte battuta...

Riccardo Bisti
5 settembre 2020

Leggendo il suo nome nel main draw dello Us Open, molti hanno pensato che volesse rubacchiare i 61.000 dollari destinati a chi perde al primo turno. Tsvetana Pironkova, quasi 33 anni, aveva giocato la sua ultima partita tre anni fa (Wimbledon 2017) e sembrava un'ex giocatrice, soprattutto dopo aver messo al mondo un figlio. Invece si è qualificata per il terzo turno, cogliendo una vittoria di prestigio contro Garbine Muguruza. E guarda con con legittime speranze al match di oggi contro Donna Vekic. Il suo stile di gioco non è cambiato. Poco convenzionale, soprattutto con il dritto. Eppure sembra che il tempo si sia fermato, magari al 2010, quando colse una fantastica semifinale a Wimbledon (poi confermata l'anno successivo, con un piazzamento nei quarti). Il suo tennis è semplice ma creativo: chi gioca in questo modo, di solito è vittima di alti e bassi. In effetti, si è limitata ad accarezzare i grandi risultati salvo poi tornare nell'anonimato. Un solo titolo WTA (Sydney 2014), un best ranking al numero 31 e tantissimi exploit (quella contro la Muguruza è stata la ventunesima vittoria in carriera contro una top-20), ma anche tante sconfitte e nessuna continuità di rendimento.

In questi tre anni, aveva fatto tutto quello che può fare una tennistia ritirata: diventare mamma e lanciarsi una nuova attività: ha lanciato una linea di abbigliamento. Si chiama Pironetic, è abbigliamento sportivo per donne. Come per Venus Williams, fa la testimonial di se stessa. In realtà era un'ex giocatrice, ma le cose sono cambiate quando la WTA ha modificato le regole per le giocatrici mamme. Fortuna numero 1: nel 2018, sull'onda di tanti casi, hanno deciso di estendere la possibilità di chiedere il ranking protetto: da due a tre anni. Fortuna numero 2: quando aveva giocato la sua ultima partita, era n.123 WTA. Non gli sarebbe bastato per entrare in tabellone, ma le dinamiche di questo Us Open, tra assenze ed entry list allargata vista l'assenza delle qualificazioni, le ha permesso di giocare. Una piccola favola tennistica.

"La vita da madre mi piaceva molto, forse troppo. Allora ho deciso di provare a uscire dalla mia zona di comfort. Alle volte abbiamo bisogno di trovare una motivazione, di una sfida che ravvivi la nostra esistenza. Io ho iniziato a desiderarlo e sono felice di aver accettato questa sfida" Tsvetana Pironkova
La bella vittoria contro Garbine Muguruza

Nel tabellone di questo torneo ci sono altre otto mamme: alcune popolarissime come Serena Williams, Kim Clijsters e Victoria Azarenka, altre meno come Tatiana Maria. Quest'ultima, tra l'altro, è stata al centro di un caso proprio sulla sua seconda maternità. Le altre erano Vera Zvonareva, Olga Govortsova, Kateryna Bondarenko e Patricia Maria Tig. “È bello vedere sempre più mamme in giro nel circuito. Quando diventi madre non è che perdi all'improvviso la capacità di giocare. Se lo vuoi fare, non vedo che cosa possa fermarti”. Nel suo caso, i dubbi derivavano dal logorio fisico e mentale. Era rimasta nel circuito per 15 anni, peraltro fronteggiando diversi infortuni. “Quando diventi madre cambia tutto – dice la bulgara – le priorità non hanno niente a che fare con quelle di prima. Nulla è più lo stesso. Adesso sono contento di poter giocare, e sapere che Alexander potrà avere la possibilità di vedermi mi rende felice”. In realtà aveva annunciato il suo rientro lo scorso 14 marzo, senza sapere che il circuito sarebbe stato bloccato per cinque mesi. Eppure, questo stop extra è stato un vantaggio. “Incredibile: il giorno dopo il mio annuncio, hanno iniziato a cancellare i tornei. Ho avuto dei dubbi, ma alla fine è andata meglio così perché ho avuto più tempo per prepararmi”.

Nessuno poteva immaginare un successo sulla Muguruza, edificato grazie a colpi più potenti rispetto a qualche anno fa e a una sorprendente qualità difensiva. La spagnola ha giocato male, era nervosa, ma lei è lentamente entrata in partita, arrivando a dominare gli scambi. “La superficie è molto veloce, credo di essermi adattata bene”. Nel secondo set, il suo stile è tornato ad essere riconoscibile. Ha ripreso a mostrare il dritto in slice, spegnendo la spinta della Muguruza. Negli ultimi game – incredibile ma vero – era lei a dettare lo scambio. Più si andava avanti, più la spagnola si arrabbiava. Ha avuto più successo nello spaccare racchette che nel contrastare la sua avversaria.

Il dritto in slice è una delle specialità di Tsvetana Pironkova
Wimbledon 2010, quarti di finale: Tsvetana Pironkova batte Venus Williams

“Io ero preparata mentalmente – dice la Pironkova – in fondo ho una certa esperienza. Inoltre mi sentivo bene, mi muovevo bene, colpivo bene... perché non vincere la partita?”. E così è stato. Durante la pausa, non era sicura di riprendere a giocare. Il cambiamento delle regole le ha dato la spinta necessaria, anche perché ogni giorno le mancava la competizione. “Non volevo perdere la chance di utilizzare il ranking protetto, perché ho realizzato che si trattava di una grande opportunità. La vita da madre mi piaceva molto, forse troppo. Allora ho deciso di provare a uscire dalla mia zona di comfort. Alle volte abbiamo bisogno di trovare una motivazione, di una sfida che ravvivi la nostra esistenza. Io ho iniziato a desiderarlo e sono felice di aver accettato questa sfida”. La sua classifica protetta sarà valida per 12 tornei, tra cui due Slam.

Per adesso, l'obiettivo è prendere un torneo alla volta, evitando quelli consecutivi. Vuole prendersi il giusto tempo tra un evento e l'altro “Perché ho realizzato di avere bisogno di più tempo per prepararmi. Tra l'altro, dopo il cemento si giocherà sulla terra battuta e dovrò essere cauta nella transizione”. Le limitazioni dovute al COVID-19 le hanno impedito di portarsi la famiglia (è sposata con l'ex calciatore Mikhail Mirchev), ma marito e figlio l'hanno seguita in TV. “Il papà di Alexander mi ha mandato un video: entrambi stavano facendo il tifo per me!”. Potranno farlo anche oggi, nella speranza che mamma Tsvetana possa tornare negli ottavi. Otto anni dopo e con un figlio in più.