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SUGGESTIONE

Djokovic-Mouratoglou? Ecco perché si può

Dalla Serbia trapela una clamorosa indiscrezione: Patrick Mouratoglou potrebbe diventare il nuovo coach di Novak Djokovic. Per ora sono suggestioni, ma una serie di indizi spingono in questa direzione. Quella volta che Nole arrivò in elicottero a Sophia Antipolis...

Riccardo Bisti
25 marzo 2022

“Posso solo ringraziare Patrick per quello che sta facendo per il tennis”. Era il 19 settembre 2016 e Novak Djokovic era l'ospite d'onore (insieme a Serena Williams) al Grand Opening della Patrick Mouratoglou Tennis Academy, impianto talmente bello da sembrare surreale. Sophia Antipolis, Costa Azzurra, a due passi da Antibes, a tre dall'aeroporto di Nizza e a quattro da Monte Carlo. 34 campi da tennis in tutte le superfici (“Ne manca uno in erba!” scherzò Nole. “Mi vuoi subito mettere pressione?” rispose Mouratoglou), di cui otto coperti, e tutto – ma davvero tutto – per soddisfare le esigenze di un professionista. Reduce dalla finale persa allo Us Open, Djokovic si presentò in elicottero, quasi come un super-erore proveniente da un'altra dimensione. Da allora sono passati cinque anni e mezzo e il mondo del tennis è travolto da una suggestione: per ora è solo un'illazione, magari si sgonfierà, però Espreso, un media serbo, scrive testualmente: “Ultimamente sono aumentate le speculazioni sul fatto che l'ex allenatore di Serena Williams, Patrick Mouratoglou, possa succedere a Marian Vajda e diventare l'uomo che si occuperà della carriera dell'asso serbo”. Boom. Follia? Non sappiamo, ma è certo che negli anni – e negli ultimi mesi – si sono sommati una serie di indizi che rendono quantomeno plausibile l'operazione.

Intanto, Djokovic e Mouratoglou hanno sempre avuto un buon rapporto. Si conoscono da anni, si rispettano, si stimano. La presenza di Nole all'inaugurazione dell'accademia è il simbolo della loro intesa. “In futuro mi piacerebbe realizzare una mia accademia – disse Djokovic – con Patrick ne ho parlato, ho visto la cura che mette in ogni singolo aspetto. Questa accademia è perfetta: Patrick punta all'eccellenza ed è la migliore cosa possibile. Il loro sistema è buono per qualsiasi tipo di giocatore. È il posto adatto per sviluppare non solo il gioco, ma anche il carattere di una persona”. Molto attento a immagine e comunicazione, Mouratoglou ha spesso parlato di Djokovic nel corso degli anni. Guarda un po', ha intensificato le sue uscite proprio negli ultimi mesi, prendendo una posizione controcorrente sui fatti australiani. Ed è una posizione certamente gradita al serbo. “Una delle più grandi critiche a Novak è che non è autentico – ha detto il tecnico francese – dicono che vuole solo essere amato e non mostrare la sua vera personalità. Penso che la verità sia completamente diversa. Prendete la pandemia: uno come Novak avrebbe facilmente trovato qualcuno che certificasse la sua vaccinazione, e nessuno avrebbe scoperto la frode. Se lo avesse fatto, avrebbe potuto giocare qualsiasi torneo e mettersi nella posizione di diventare il più grande giocatore di sempre, ma non lo ha fatto. Si è rifiutato di mentire e imbrogliare. Per lui sarebbe stato facile, non ci sarebbe stata alcuna possibilità di essere scoperto”.

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«GOAT? Novak è il più giovane dei tre, ha vinto in media due Slam all'anno nelle ultime quattro stagioni. Può tranquillamente giocare altri 3-4 anni perchè è in ottime condizioni fisiche. Questo potrebbe portarlo a 25-30 Slam» 
Patrick Mouratoglou
ASICS ROMA

Secondo "The Coach", Djokovic può arrivare a 25-30 Slam. E se lo facesse con il suo aiuto?

Il focus di Mouratoglou su Djokovic è impressionante, dal momento che è al corrente di un dettaglio sfuggito ai più: il serbo è l'unico top-player a non aver ceduto i diritti della propria immagine a una società di videogiochi. “Lo ha fatto perché crede che i videogames non facciano bene ai bambini. Ha rifiutato i soldi ed è qualcosa di speciale. Potrebbe aver commesso degli errori di comunicazione, ma credo che i fatti parlino più delle parole”. Mouratoglou non dice esplicitamente come la pensa sui vaccini, ma nutre grande rispetto per le scelte di Djokovic. “Sfortunatamente, viviamo in un mondo in cui non rispettiamo troppo le convinzioni altrui, ma credo che sia un grande risorsa attenersi a quello in cui credi profondamente. Novak non crede nella vaccinazione ed è un suo diritto: ha trascorso la sua vita ad assicurarsi che il suo corpo fosse nella miglior forma possibile, curando i dettagli in modo maniacale – ha detto Mou, che la scorsa estate lo definì il giocatore più completo di sempre – basta pranzare una sola volta con lui per rendersi conto che valuta ogni singola cosa che mette nel suo piatto, curando quantità e qualità del cibo. È incredibile. È l'esempio perfetto di come bisogna comportarsi per diventare il miglior giocatore al mondo. Ne è ossessionato”.

Se le indiscrezioni di Espreso fossero vere, queste frasi sarebbero indizi molto pesanti. A ben vedere, l'unica mini-critica di Mouratoglou ha riguardato la comunicazione: guarda caso, un campo in cui è maestro. Oltre al supporto tecnico, una partnership con The Coach gioverebbe di sicuro a Djokovic sul piano dell'immagine. Ma andiamo oltre: pur senza annunci ufficiali, dovrebbe essere terminato il rapporto di collaborazione tra lo stesso Mouratoglou e Serena Williams. L'indizio è tanto piccolo quanto significativo: qualche settimana fa, nella sua biografia social, Mouratoglou aveva eliminato ogni riferimento all'americana (che risiede negli Stati Uniti ed è ferma da Wimbledon). Molti lo avevano fatto notare, a Mou ha provveduto rapidamente a inserire di nuovo il suo ruolo di tecnico di Serena. Tutto questo è avvenuto pochi giorni dopo l'ufficializzazione dell'addio tra Djokovic e Vajda... In altre parole, Mou sarebbe su piazza. E Djokovic sarebbe una delle pochissime sfide che lo intrigherebbero.

Patrick Mouratoglou e Novak Djokovic nel giorno del Grand Opening della Mouratoglou Tennis Academy

Un filmato di poche ore fa in cui Patrick Mouratoglou analizza il rovescio di Novak Djokovic

Qualche anno fa gli chiesero cosa gli sarebbe piaciuto fare dopo Serena, e lui parlò soprattutto dello sviluppo tecnico e umano dei giocatori della sua accademia. In questi giorni, ha lanciato un nuovo progetto denominato NFT (Non Fungible Token), ovvero uan serie di servizi esclusivi riservati a un numero ristretto di persone che potranno entrare nel sistema Mouratoglou. L'evento inaugurale si terrà proprio in questo weekend. Quanto a giocatori già formati, lasciò intendere che il livello dovrebbe essere incredibilmente alto per avere gli stessi stimoli avuti con Serena. In effetti, Mou ha fatto un miracolo: nel giugno 2012, una Serena sfibrata nella mente e nel fisico chiese accoglienza alla sua accademia dopo aver perso al primo turno del Roland Garros contro Virginie Razzano (sua unica sconfitta all'esordio di uno Slam prima del ritiro a Wimbledon 2021). La collaborazione con Mouratoglou ha rilanciato la sua carriera: insieme, hanno vinto la bellezza di dieci Slam in quattro anni e mezzo (dopo che ne aveva impiegati undici per vincere i primi tredici). Ci sono stati momenti complicati, c'è la frustrazione per non aver raggiunto il record di Margaret Court, ma non c'è dubbio che Mouratoglou abbia rivoluzionato la sua carriera. Oggi Djokovic si trova in una situazione simile: dopo aver completato la lunga rincorsa a Federer e Nadal, l'ha vista bloccarsi a causa della questione vaccino, e ha visto lo spagnolo scappare via a quota 21.

In una delle sue recenti interviste, Mouratoglou ha pronunciato parole che sono musica per le orecchie di Nole. Anzi, alla luce dell'indiscrezione appena emersa sembrano quasi una spinta motivazionale: “Fino all'ultimo Australian Open, Novak era di gran lunga in pole position per il record di Slam. È il più giovane dei tre, ha vinto in media due Slam all'anno nelle ultime quattro stagioni. Può tranquillamente giocare altri 3-4 anni perchè è in ottime condizioni fisiche. Questo potrebbe portarlo a 25-30 Slam”. Ha anche ammesso che la posizione di Nadal si è rafforzata, e un eventuale successo spagnolo al Roland Garros metterebbe molta pressione a Djokovic a Wimbledon. “Si sentirebbe in dovere di doverlo vincere”. Conoscendo la passione di Mouratoglou per l'eccellenza e i record, oltre alla sua infinita motivazione, non c'è dubbio che gli piacerebbe accompagnare il serbo verso i record più impensabili, magari raggiungendo quei tranguardi che con Serena ha soltanto sfiorato. Per ora si tratta di una semplice indiscrezione, uno spiffero proveniente dalla Serbia, ma i pezzi del puzzle – in effetti – sembrano pronti per allinearsi. In fondo, basterebbe la volontà delle parti. Non ci resta che attendere.