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DIRIYAH TENNIS CUP

Da Berrettini a Milan-Inter, l'Arabia Saudita scommette sull'Italia

Ci sarà anche Matteo Berrettini alla Diriyah Tennis Cup, maxi-esibizione che metterà in palio 3 milioni di dollari. L'evento si inserisce nella Diriyah Season, serie di eventi che punta ad avvicinare l'Arabia Saudita alla comunità internazionale. Il clou sarà la Supercoppa Italiana del 18 gennaio.

Riccardo Bisti
5 dicembre 2022

Non vogliono certo fermarsi qui, ma non c'è dubbio che la seconda edizione della Diriyah Tennis Cup sia un bel punto di partenza. Nonostante lo spettacolare campo di partecipazione, l'evento saudita rischiava di non avere troppa risonanza dalle nostre parti: vuoi perché si tratta di un'esibizione, vuoi perché siamo in piena offseason e abbiamo la pancia piena dopo undici mesi a tutta birra. La partecipazione di Matteo Berrettini, annunciata domenica, cambia tutto. Sarà una bella occasione per testare i progressi del romano, nonché il prologo ideale per la Supercoppa Italiana del prossimo 18 gennaio.
Come, prego?
La Diriyah Tennis Cup (in programma dall'8 al 10 dicembre) fa parte della Diriyah Season, una serie di eventi e spettacoli che si tengono in Arabia Saudita dal 20 ottobre al 22 febbraio, e di cui il derby tra Milan e Inter sarà l'evento clou (sarà la terza volta che la Supercoppa Italiana si giocherà in Arabia Saudita, dopo il 2018 e il 2019). Si tratta di una maxi operazione che punta ad avvicinare il regno saudita al resto del mondo, cancellando le infinite perplessità sulla gestione dei diritti umani.

Per loro fortuna, oggi non ci sono particolari fatti di cronaca ad accendere l'indignazione della comunità internazionale: nel 2018 ci furono polemiche a non finire per l'esibizione che avrebbe dovuto coinvolgere Novak Djokovic e Rafael Nadal nelle settimane successive all'uccisione di Jamal Khashoggi, giornalista definito “dissidente” e trovato morto presso l'ambasciata saudita ad Ankara. L'evento saltò, ufficialmente per infortunio. I sauditi non si sono dati per vinti e l'anno dopo si è svolta la prima edizione della Diriyah Tennis Cup: coinvolsero sei top-20 e vinse Daniil Medvedev in finale su Fabio Fognini. La pandemia ha bloccato tutto nel 2020 e nel 2021, ma non ha spento le ambizioni della partnership tra la Saudi General Sport Authority e gli organizzatori: si gioca in Arabia Saudita, ma l'evento ha radici in Europa, poiché è curato dal BSG Sports Group di Peter Michael Reichel, già coinvolto nell'organizzazione di alcuni tornei ATP-WTA. Avevano anche provato (senza riuscirci) a rilevare il torneo di Cincinnati, ma adesso potranno concentrarsi sui progetti in Medio Oriente, specie dopo che la federtennis tedesca non ha rinnovato l'accordo di gestione del torneo ATP di Amburgo (quella del 2023 sarà l'ultima edizione organizzata dalla famiglia Reichel).

Per la terza volta nella storia, la Supercoppa Italiana di calcio si assegnerà in Arabia Saudita

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Il vincitore porterà a casa un milione di dollari: tra i Masters 1000, soltanto Indian Wells, Miami e Madrid hanno garantito una cifra simile a chi ha sollevato il trofeo.

Il post Instagram che ufficializza la presenza di Matteo Berrettini alla Diriyah Tennis Cup

La Diriyah Tennis Cup vuole essere il grimaldello per entrare nel circuito ATP-WTA, vista la notevole disponibilità economica e la possibilità di inserirsi in una tradizione ormai consolidata: da 30 anni, infatti, località mediorientali come Doha e Dubai organizzano fortunati eventi maschili e femminili. L'idea di Reichel sarebbe di inserirsi in quel periodo, creando una sorta di swing mediorientale. L'evento del prossimo weekend sarà un ottimo banco di prova, vista la presenza d un campo di partecipazione spettacolare: ci saranno quattro reduci dalle ATP Finals torinesi (Tsitsipas, Medvedev, Rublev e Fritz), ai quali si aggiungono un paio di vincitori Slam (Wawrinka e Thiem), il rientrante Alexander Zverev e nomi di assoluto rilievo come Kyrgios, Norrie, Hurkacz e il rampante Dominic Stricker. Berrettini è la ciliegina sulla torta di un evento che mette a disposizione un montepremi di 3 milioni di dollari, in linea con quelli degli ATP 500, ma con un dettaglio mica da ridere: la torta di dividerà tra soli dodici giocatori, dunque le fette saranno particolarmente abbondanti.

Il vincitore porterà a casa un milione di dollari: tra i Masters 1000, soltanto Indian Wells, Miami e Madrid hanno garantito una cifra simile a chi ha sollevato il trofeo. Snodandosi su tre giorni, il torneo ha una formula snella ma complessa: ci sarà un tabellone classico (il sorteggio si effettuerà mercoledì) che partirà con gli ottavi, ma le prime quattro teste di serie usufruiranno di un bye. Ottavi e quarti si giocheranno nel primo giorno, poi venerdì ci saranno le semifinali e sabato la finale. Nel secondo e nel terzo giorno, tuttavia, ci sarà un torneo di doppio con in campo gli eliminati nella prima giornata: semifinali al venerdì, finale al sabato (giorno in cui ci sarà anche un'esibizione: nel 2019 giocarono Michael Mmoh e il giovane saudita Ammar Alhaqbani, stavolta scenderanno in campo i quattro ragazzi che sono giunti in finale ai campionati sauditi maschili e femminili: curiosamente, tre di loro provengono dalla stessa famiglia).

Daniil Medvedev si è aggiudicato la prima edizione della Diriyah Tennis Cup

La Diriyah Tennis Cup punta a lanciare un messaggio di forte inclusione, senza distinzioni di genere

Chi perderà tutte le partite ha comunque la certezza di portare a casa 75.000 dollari. Niente male, per un impegno così modesto. Si potrebbe aprire un discorso sull'incoerenza dei giocatori, i quali si lamentano della durezza del calendario (“Si gioca troppo” è un mantra ascoltato decine di volte) e poi intasano di impegni l'unico mese libero, ma non è questa la sede per approfondire. Semmai, è opportuno guardare con attenzione la crescita dell'organizzazione saudita, capace di mettere in piedi un impianto da 15.000 posti in luogo decisamente suggestivo, ai limite nord-occidentale della capitale Riyadh, che paraltro è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. I lavori, risalenti al 2019, coinvolsero 2.000 operai. A parte la vicenda agonistica, che sarà inevitabilmente condizionata dal periodo dell'anno, con i giocatori in piena preparazione, sarà interessante verificare la risposta del pubblico. La partecipazione della gente sarà uno dei fattori decisivi per delineare il futuro del tennis in Arabia Saudita. I prezzi dei biglietti sono di vario genere: si va da 100 riyal (25 euro) per le sessioni più economici, fino a 500 (125 euro) per i posti migliori nel giorno della finale.

L'evento è comunque ben organizzato, con un sito internet preciso e aggiornato, a cui si accompagnano pagine social altrettanto curate. L'esposizione televisiva sarà la migliore possibile, poiché l'evento sarà trasmesso in tutta Europa su Eurosport. Senza dimenticare il coinvolgimento di Judy Murray, che peraltro ha generato qualche polemica: si sussurra che il figlio Andy abbia declinato l'invito perché preferirebbe non legare il suo nome all'Arabia Saudita, mentre Judy la pensa diversamente e nei giorni di gara terrà corsi di perfezionamento e sessioni di allenamento per ragazze. “Sono particolarmente desiderosa di garantire a donne e ragazze parti opportunità per conoscere il tennis, che sia per divertirsi, tenersi in forma o socializzare – ha detto mamma Murray – dobbiamo rimuovere qualsiasi ostacolo alla partecipazione”. Comunque la si pensi su questa iniziativa, bisogna riconoscere che gli arabi hanno davvero pensato a tutto. Il tempo dirà se il loro sarà un progetto vincente.