Caso Peng, la WTA: “Pronti a lasciare la Cina”

ATTUALITÀ

15 novembre 2021

Riccardo Bisti

Steve Simon (AD WTA) chiede indagini chiare e indipendenti sulle accuse di violenza sessuale di Shuai Peng. “Se non saremo soddisfatti, potremmo interrompere le nostre attività in Cina”. Sarebbe una mazzata economica non indifferente. I precedenti del basket NBA.

A due settimane dal post Weibo di Shuai Peng, in cui la cinese denunciava abusi sessuali da parte dell'ex vice-premier, la WTA ha finalmente preso posizione. L'amministratore delegato Steve Simon ha chiesto alle autorità cinesi di indagare sulle accuse, peraltro rimosse dopo appena 20 minuti. “La Peng ha mostrato grande coraggio, rendendo pubblica questa storia – ha detto Simon – adesso vogliamo assicurarci che venga condotta un'indagine completa e trasparente. Altrimenti sarebbe un affronto, non solo alle nostre giocatrici, ma a tutto il genere femminile. Se non dovessimo ottenere i risultati necessari, saremmo pronti a fare il grande passo di non svolgere più alcuna attività in Cina”. L'ultima affermazione è molto pesante, visto che la WTA ha un florido rapporto commerciale con la zona: 11 tornei e un accordo fino al 2030 per far giocare il Masters a Shenzhen.

Gli organizzatori puntano a investire oltre un miliardo di dollari, stanno preparando un nuovo stadio e hanno raddoppiato il montepremi. Per la verità, Simon ha ereditato una policy inaugurata da Stacey Allaster, che una decina d'anni fa scelse di spostare proprio in Cina il baricentro del tennis femminile. Quella di Simon è una presa di posizione forte, coraggiosa, anche pensando al passato. NBA e Premier League sono stati quasi cancellati dalla Cina, così come il calciatore Mesut Ozil, il quale aveva criticato il modo in cui erano stati trattati gli Uiguri, minoranza musulmana nella regione dello Xinjiang. Detto questo, la WTA non vuole certo recidere il legame con la Cina: qualche ora fa, Karolina Pliskova ha girato un video in cui legge i messaggi d'affetto dei fan cinesi e dice loro che non vede l'ora di tornare a trovarli. Nonostante la rapida censura interna, il caso di Shuai Peng ha avuto risonanza mondiale.

Le parole di Steve Simon sono state piuttosto incisive. Davvero la WTA rinuncerà alla Cina se il caso Peng non dovesse essere affrontato nel modo giusto?

Nel celeberrimo post del 2 novembre, la giocatrice ha scritto di aver avuto una relazione con Gaoli Zhang nel 2011, e poi di essere stata molestata quando lui aveva lasciato i principali incarichi politici. Da allora, la Peng non ha più rilasciato dichiarazioni e i funzionari cinesi hanno ritenuto di non dover indagare sulle sue accuse. Per questo, qualcuno aveva genericamente parlato di una Peng scomparsa. “Abbiamo ricevuto conferma da diverse fonti, compresa la federtennis cinese, che la Peng è al sicuro e non è sottoposta ad alcuna minaccia fisica” ha detto Simon, pur ammettendo che nessuno della WTA è ancora stato in grado di prendere contatto con lei. “Ho capito che si trova a Pechino, ma non posso confermarlo perché non ho parlato direttamente con lei. Purtroppo la WTA non può risolvere i problemi del mondo. La certezza è che una nostra atleta ha effettuato accuse piuttosto gravi: la sosteniamo al 100% e vogliamo un'indagine in merito. Se non sarà così, dovremo prendere alcune decisioni e siamo pronti a farlo”.

Come detto, le autorità cinesi sono allergiche alle critiche provenienti dall'esterno. Nel 2019 smisero di trasmettere il campionato NBA perché Daryl Morey, un dirigente degli Houston Rockets (oggi con i Philadelphia 76ers) aveva espresso la sua solidarietà ai manifestanti pro Hong Kong. L'oscuramento era costato centinaia di milioni di dollari alla NBA. Un mese fa, sono state oscurate le partite dei Boston Celtics perché il giocatore Enes Kanter aveva definito il presidente Xi Jinping un brutale dittatore. “Non posso esprimermi sulla NBA, ma loro avevano problemi diversi – ha detto Simon – qui si tratta di una presunta violenza sessuale ai danni di una nostra giocatrice”. Nel frattempo, sia pure tra mille difficoltà, il Masters femminile si sta giocando a Guadalajara. Alle nostre latitudini il torneo non è molto seguito, ma in Messico sta avendo un discreto successo al netto delle difficoltà organizzative e del drastico calo del montepremi.

ASICS ROMA