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AUSTRALIAN OPEN

Bollettino medico Nadal: “Sono distrutto”

L'ennesimo infortunio spedisce Nadal fuori dal torneo: rimane in campo fino alla fine, ma Mackenzie McDonald batte un giocatore incapace di tirare il rovescio e correre sulla palla. “Spero che l'infortunio non sia grave, perché il processo di recupero è massacrante”. 

Riccardo Bisti
18 gennaio 2023

L'immagine simbolo di questa partita rimarrano le labbra tremolanti di Carlos Moyà e le lacrime di Xisca Perello, disperati per l'ennesimo infortunio occorso a Rafael Nadal. Aveva faticosamente recuperato dopo l'infortunio agli addominali patito a Wimbledon, ma si è fatto di nuovo male, stavolta all'anca. Si spiega (in parte) così la sconfitta contro Mackenzie McDonald, che ha avuto il merito di trovarsi al posto giusto, al momento giusto, e di non sciupare l'occasione. Nadal era distrutto, dopo il 6-4 6-4 7-5 che lo ha spedito fuori dal torneo. “Mentirei se dicessi che la vita è fantastica e che devo restare positivo – ha detto – domani sarà un altro giorno, ma adesso sono distrutto mentalmente. Spero non sia niente di grave. Non voglio restare fuori a lungo perché recuperare è molto dura: devi mettere insieme molto lavoro e poi sforzarti per trovare una condizione accettabile”.

Ecco, Nadal sembrava più preoccupato per l'infortunio che per la sconfitta in sé. In fondo, col suo palmares non ha certo bisogno di vincere ancora. Al contrario, lo spaventa la prospettiva di ricominciare daccapo dopo averlo già fatto un mucchio di volte. Un po' scocciato, ha risposto alle domande sull'origine del problema. “Avevo un fastidio da un paio di giorni, non so se si tratta di muscoli o articolazioni. Ho una storia in quella zona, avevo avuto dei trattamenti ma nulla di così fastidioso, adesso ho la sensazione di non potermi muovere”. Si è visto in campo: dopo il momento dell'infortunio faticava a tirare il rovescio e a correre verso la palla. “Sono stanco di parlare di questo argomento, capisco che mi venga domandato, ma ho perso. Se fossi stato a posto avrei avuto più chance di vittoria, ma non so se ce l'avrei fatta”.

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«Spero non sia niente di grave. Non voglio restare fuori a lungo perché recuperare è molto dura: devi mettere insieme molto lavoro e poi sforzarti per trovare una condizione accettabile» 
Rafael Nadal

Le fasi salienti della dolorosa sconfitta di Nadal: era comunque in difficoltà ancor prima di farsi male

In effetti McDonald è un buon colpitore, e la vittoria contro Nakashima aveva evidenziato un buono stato di forma. Finché Nadal giocava senza problemi, era comunque il miglior giocatore in campo. Al terzo turno se la vedrà con Yoshihito Nishioka, un altro mancino. In fondo l'Australian Open gli ha già dato soddisfazioni, poiché due anni fa si spinse fino agli ottavi. Ci credeva, il californiano: le recenti vittorie di diversi americani contro Nadal (Fritz, Tiafoe, Paul) gli avevano dato un pizzico di fiducia. “Ieri sera ho fatto una chiacchierata con Tommy e mi ha suggerito un piccolo piano di gioco, che non era molto diverso da quello del mio coach”. McDonald è seguito da Robby Ginepri, ex top-20 ATP che vanta una semifinale allo Us Open. Forse il suo allievo non arriverà a tanto, però gioca meglio a tennis. E in questo torneo denso di sorprese, chissà che non possa vivere la settimana della vita.

Ma adesso il mondo del tennis è in apprensione per Nadal. “Ho pensato di fermarmi, ma non ho chiesto pareri né al fisioterapista, né al mio team – ha detto – sono abbastanza grande per prendere le decisioni in autonomia. Lo spirito dello sport è di lottare fino alla fine, a prescindere dalle proprie chance. È una filosofia che ho sempre cercato di rispettare: non volevo ritirarmi a partita in corso da campione in carica, ma allo stesso tempo ho provato a non aggravare il danno”. A Melbourne c'è Angel Ruiz Cotorro, il suo medico di fiducia, e c'è da credere che presto arriveranno i primi aggiornamenti. Ma non c'è dubbio che questi infortuni stiano diventando un po' troppo frequenti, segno che il suo corpo sta cominciando a ribellarsi dopo tanti anni (“Più della metà della mia vita”) in cui Nadal si è dedicato al tennis.

Rafa Nadal si fa curare dal fisioterapista durante il match contro McDonald

Rafael Nadal ammette di essere "distrutto" dopo l'ennesimo infortunio

Quando gli hanno chiesto cosa lo spingerà ad andare avanti e provarci ancora, ha ricordato che il tennis è una grande passione. E che le passioni non sono mai un sacrificio. “Mi piace quello che faccio – dice – amo giocare, so che non potrò farlo per sempre. Amo la competizione. La parola sacrificio non descrive bene le mie giornate, perché si tratta di sacrificio quando fai qualcosa che non vorresti fare. Non è il mio caso”. Per la cronaca, qualche giorno fa aveva annunciato la sua presenza al torneo ATP di Dubai (laddove non gioca da 15 anni). L'evento scatta il 27 febbraio, tra quaranta giorni esatti. L'esatta gravità di questo problema si potrà intuire dalla sua presenza o meno.

Con questa eliminazione, tra l'altro, perderà 1955 punti in classifica e uscirà dai top-5: qualora l'assenza dovesse perdurare, potrebbe mettere a rischio la sua permanenza tra i top-10, laddove staziona da 904 settimane: per arrivare a 1.000 dovrebbe resistere fino a fine 2024, ma oggi è davvero difficile ipotizzare il suo futuro. Qualche giorno fa, Alexander Zverev ha detto di aspettarsi un suo addio al Roland Garros 2023. Chissà. Intanto l'Australian Open 2023 ha un protagonista in meno. E nella parte alta del tabellone potrebbe scatenarsi una vivace bagarre, con protagonista il nostro Jannik Sinner, unico italiano rimasto in gara. Ma questa è un'altra storia.