Al posto giusto, al momento giusto

INDIAN WELLS

13 marzo 2022

Riccardo Bisti

Lo scorso novembre, Tommy Paul ha sfruttato una serie di coincidenze per vincere il primo titolo in carriera. Adesso sfida Zverev, al suo primo match ATP dopo i fatti di Acapulco. L'americano è al massimo della forma e sogna l'impresa. “La classifica non importa: mi vedo come uno dei migliori”.

C'è voluto il futuro vincitore per estromettere Tommy Paul dagli ultimi due tornei. A Delray Beach ha perso contro Cameron Norrie, mentre ad Acapulco si è arreso a Rafael Nadal. Qualche giorno dopo ha esordito in Coppa Davis e si è presentato al top della forma per il Masters 1000 di Indian Wells. In altri tempi, l'esordio contro Kukushkin sarebbe stato complicato. Stavolta l'ha vissuto come un match di routine e guarda con qualche speranza alla sfida contro Alexander Zverev. In fondo lo ha già battuto un paio d'anni fa. Sarà il primo incontro del tedesco dopo i fatti di Acapulco, almeno nel circuito ATP, e avrà parecchia pressione addosso. Il team tedesco di Coppa Davis lo ha coccolato, lui stesso ha detto di vergognarsi, ma l'ambiente non gli è favorevole. Lo stesso Rafa Nadal ha detto che avrebbe meritato una sanzione più severa.

Sull'argomento è intervenuta anche Chris Evert, secondo cui Zverev è stato trattato fin troppo bene. Tensioni che potrebbe portarsi in campo, e di cui Paul potrebbe approfittare. D'altra parte, l'americano ha scoperto sulla sua pelle quanto sia importante trovarsi al posto giusto, al momento giusto. Lo scorso novembre, per esempio, era fuori di dodici posizioni dal torneo di Stoccolma quando mancavano appena tre giorni al via. I forfait dell'ultim'ora ci sono, ma non così tanti: Tommy lo sapeva ed era pronto a chiudere la stagione dopo Parigi Bercy, poiché non gli andava di giocare le qualificazioni. Ma a fine stagione può succedere di tutto, anche che arrivino forfait a raffica. Così è entrato in tabellone e ha vinto il suo primo titolo ATP, battendo fior di giocatori come Fritz, Murray, Tiafoe e Shapovalov in finale.

Uno spettacolare punto giocato da Tommy Paul contro Rafael Nadal, ad Acapulco

“Giorno dopo giorno giocavo sempre meglio – ha detto – è stata una sensazione strana finire l'anno con una vittoria. Capita a un paio di giocatori, stavolta è successo a me”. La fiducia accumulata in Svezia lo ha spinto a lavorare duro in inverno, cercando di migliorare il servizio e adottare un tennis maggiormente proteso verso la rete. A suo dire, vincere un torneo ATP avrebbe potuto sortire un paio di effetti: sentirsi appagato o volere ancora di più. “Per fortuna sono rimasto motivato e ho fatto un ottimo lavoro, immaginando di poter fare ottime cose”. I primi due mesi del 2022 non hanno prodotto risultati stratosferici, ma ha finalmente trovato continuità: semifinali a Delray Beach, quarti ad Adelaide e Acapulco. Quando scenderà in campo contro Zverev, lo farà fresco di best ranking al numero 39 ATP. Ma lui non ci pensa più di tanto.

“Che io sia numero 40 o numero 80, mi piace immaginare di essere uno dei migliori. Il numero accanto al mio nome non aggiunge né toglie valore al sottoscritto”. E Indian Wells è lo scenario adatto per mostrare questa fiducia: un campo importante, un grande avversario e sensazioni tecniche molto positive. Di solito al BNP Paribas Open c'è la sensazione che la palla voli, visto il particolare contesto in mezzo al deserto. “Ma stavolta è diverso perché ho giocato in Davis in altitudine, quindi ho quasi la sensazione che la palla non si muova”. Come a dire: si è abituato a ritmi super veloci, ma adesso sono decisamente più lenti. E per lui potrebbe essere un vantaggio. In questa domenica di mezzo, e con il solo Berrettini tra gli italiani, la sfida tra Paul e Zverev è forse il match più atteso di giornata. E potrebbe nascondere qualche sorpresa...

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