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WIMBLEDON

Sinner vola, gli altri restano al verde

Nonostante la rimonta subita contro Djokovic nei quarti di finale, Jannik Sinner rimane l’unica luce tricolore in questa edizione di Wimbledon. Tra sfortuna e inadeguatezza, infatti, il bilancio è decisamente negativo: su un totale di dieci giocatori, in cinque hanno perso al primo turno e tre al secondo.

Lorenzo Limardi
9 luglio 2022

Avevamo ben altre speranze, alla vigilia di Wimbledon, poi il forfait di Matteo Berrettini ha rimodellato le ambizioni italiche. Prima del forfait del romano avevamo undici rappresentanti tra uomini e donne: su alcuni era lecito non riporre troppe speranze, ma altri hanno deluso. Proviamo a fare un bilancio verde, aiutandoci con l'antico sistema delle pagelle.

CAMILA GIORGI: 2
Si potrebbe essere anche più severi, ma basandoci sul sistema di voti utilizzato a scuola, 2 è probabilmente il voto adeguato. Dopo gli ottavi di finale colti a Parigi, in tanti avrebbero scommesso quantomeno su un ottimo piazzamento nello Slam londinese, laddove Camila ha ottenuto il miglior risultato in carriera, quei quarti di finale nel 2018 dove fu fermata in tre set da Serena Williams. Invece no, nonostante la superficie a lei congeniale, Camila esce al primo turno contro Magdalena Frech. Si è vista la solita pioggia di errori non forzati, quel tennis da o la va o la spacca che talvolta può trovar fortuna nel singolo match, ma che risulta inadeguato a produrre risultati in termini di continuità. Vincere sette partite in uno Slam, con questo tennis smodatamente spregiudicato, sembra francamente un’utopia. Se Camila, a ormai 30 anni, vorrà migliorare la pagella, dovrà capire che il tennis è fatto di momenti, e non è sempre il momento di spaccare la pallina.

LORENZO MUSETTI: 4,5
Per quante attenuanti ci possano essere, in due partecipazioni Lorenzo non ha ancora vinto un set, e non lo ha fatto in nessuna delle quattro partite giocate finora sul verde. L’erba di Wimbledon non sarà la sua superficie preferita, ci ha giocato pochissimo, gli avversari affrontati (Hurkacz e Fritz) sono decisamente superiori, ma nulla può giustificare un così evidente disarmo. Se sei consapevole delle difficoltà a cui andrai incontro, devi adoperarti per poterle affrontare al meglio. Musetti ha un buon servizio, è dotato di tocco, gioca spesso la palla corta, tutte caratteristiche confacenti ai campi verdi. Basterebbe qualche accorgimento, come quello di avvicinarsi maggiormente alla riga di fondo. Convinti delle sue capacità e di alcune ovvietà che il team sicuramente avrà ben presenti, attendiamo la sua prima vittoria nel 2023. Per adesso è insufficiente, ma gli diamo mezzo voto in più per aver partecipato a un evento benefico a Forte dei Marmi lo scorso giovedì.

FABIO FOGNINI: 5
Se per Musetti è stato evidenziato un problema di natura squisitamente tennistica, con Fabio è opportuno affrontare il discorso sul piano psicologico. Sconfitto al primo turno dall’olandese Griekspoor, che già a inizio anno lo aveva fermato all'Australian Open, Fognini è parso un po' svogliato. Anche dopo aver vinto il primo set, non ha mai dato la sensazione di poter portare a casa il risultato. Wimbledon è l’unico Slam in cui non ha raggiunto gli ottavi: può essere il motivo della sua disapplicazione, ma il 2022 ha sinceramente posto ombre più scure sulla carriera di Fabio, che a 35 anni avrebbe forse bisogno di nuovi stimoli per poterci regalare un ultimo grande exploit.

Per la prima volta Sinner ha vinto un set (due, in questo caso) con una leggenda del tennis, e lo ha fatto sul campo più prestigioso del mondo. Aspettiamo, fiduciosi, il definitivo passaggio di consegne.
ASICS ROMA

Lorenzo Sonego si è arreso al terzo turno contro Rafael Nadal. La sconfitta ci stava, ma forse ci si aspettava una prestazione migliore

MARTINA TREVISAN-LUCIA BRONZETTI: 5,5
Sarebbe ingeneroso punirle oltremodo per le rispettive eliminazioni al primo turno. Martina ha raccolto appena due games nel derby con Cocciaretto, mentre Lucia ha perso con Ann Li in due set poco lottati, ma non erano certo i profili italiani con i migliori auspici. Bronzetti si è appena affacciata al tennis che conta e Trevisan, fresca della semifinale parigina, sui prati vale decisamente meno. Ci sono margini di miglioramento, ma difficilmente Wimbledon diventerà l'appuntamento clou della loro stagione.

JASMINE PAOLINI: 6
Poteva rientrare nel paragrafo Trevisan-Bronzetti, ma Paolini va premiata con mezzo voto in più per la qualità e la difficoltà del suo incontro. Jasmine ha vinto il primo set con l’ex campionessa Kvitova: nonostante sia anche lei alla ricerca della prima vittoria in questo torneo, la prestazione fa ben sperare per il futuro.

LORENZO SONEGO: 6
Ha perso al terzo turno con un certo Rafael Nadal, ma il voto è giustificato dalla prestazione opaca espressa con il maiorchino. Quasi due ore da spettatore per Lorenzo, che ha i giusti colpi da erba ma forse pecca ancora di carattere. Ben diversa fu la prestazione contro Federer negli ottavi dell’anno scorso: stavolta l’ansia lo ha consumato. In attesa di tabelloni più fortunati ci limitiamo alla sufficienza, convinti che Sonego abbia le caratteristiche per spingersi ancora più in là.

ELISABETTA COCCIARETTO: 6,5
Discorso simile alle colleghe, ma Elisabetta merita un voto in più per aver vinto all’esordio sui verdi prati inglesi, per averlo fatto con una connazionale più quotata e non aver sfigurato al secondo turno contro un’ottima Begu. Data l’età, il secondo turno a Wimbledon resta un risultato più che migliorabile in futuro.

ANDREA VAVASSORI: 8
Unico italiano riuscito a districarsi tra gli spigolosi scogli delle qualificazioni, Andrea Vavassori (n.256 ATP) merita un bell'8 in pagella. Per la prima volta nel main draw di uno Slam, il sorteggio lo accoppia (male) a Tiafoe, e Vavassori gioca una partita coraggiosa e spensierata, uscendo sconfitto più che dignitosamente con un periodico 6-4. Peccato essersi qualificato in un'edizione senza punti in classifica: dovrà sicuramente ripassare dalle qualificazioni per rivivere giornate del genere, ma glielo auguriamo perché l’Italia ha bisogno anche di giocatori come lui.

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Andrea Vavassori è stato l'unico italiano a superare le qualificazioni

Le migliori giocate di Jannik Sinner a Wimbledon 2022

JANNIK SINNER: 9
Jannik aveva addosso una pressione ingestibile per i più. Tra nuovo team, ritiri e problemi fisici degli ultimi mesi, nessuno avrebbe puntato un penny su di lui. Jannik lo ha fatto, sconfiggendo Wawrinka, Ymer, Isner (in tre set, senza concedere palle break!), e Alcaraz al termine di una partita dal livello a tratti stratosferico, in cui ha dimostrato di avere tennis, testa, cuore e gambe. Solo un glaciale Djokovic lo ha fermato, e non prima di essersi trovato sotto due set a zero. Per la prima volta ha vinto un set (due, in questo caso) con una leggenda del tennis, e lo ha fatto sul campo più prestigioso del mondo. Aspettiamo, fiduciosi, il definitivo passaggio di consegne.

MATTEO BERRETTINI: 10
Berrettini non ha neanche esordito in questa edizione di Wimbledon. Ha dichiarato di aver eseguito un tampone (di propria iniziativa, a seguito di febbre alta) prima di giocare il suo primo turno con Garin e di essere risultato positivo al Covid. Al di là delle considerazioni sulla sua scelta, in un tabellone così povero avrebbe potuto facilmente raggiungere la semifinale e poi giocarsi le sue chance con i migliori, come fece nella passata stagione in finale con Nole. Con ogni probabilità avrebbe potuto superare i primi due turni anche con qualche acciacco, per poi giocare la restante parte del torneo in condizioni migliori. Berrettini ha deciso diversamente, si è voluto fermare, ha optato per la salute di tutti rinunciando a denaro e risultato sportivo. La scelta gli fa onore, anche perché in pochi avrebbero fatto altrettanto. Berrettini merita un dieci in pagella, dieci alla sfiga, al coraggio, all’integrità. E se il karma esiste, ben presto passerà alla cassa per l'indennizzo.