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VERSO LA RIPRESA

DPCM: niente quarantena per il Foro, ma è dilemma pubblico

Pubblicato il DPCM che stabilisce le linee guida per i prossimi mesi: la buona notizia è che i tennisti non dovranno sottoporsi a quarantena. Roma, dunque, potrà avere tutti i migliori. La cattiva è che sono previste forti limitazioni al pubblico: per gli eventi sopra i 1000 spettatori è richiesto il parere del CTS, che sul Foro si era già espresso negativamente.

Riccardo Bisti
11 agosto 2020

Gli Internazionali BNL d'Italia avranno un buon campo di partecipazione. È il responso dell'atteso DPCM del 7 agosto, in cui l'Italia stabilisce le norme con cui affronterà il nuovo step della Fase 3, nella speranza che non ci sia la temuta seconda ondata. Tra i dodici articoli che lo compongono, le notizie interessanti per gli appassionati di tennis si trovano all'articolo 1, Comma 6, ai paragrafi “E” ed “I”. Partiamo da quest'ultimo: non ci sarà alcuna quarantena per gli atleti provenienti dall'estero e impegnati in competizioni sportive internazionali. Pur arrivando dai paesi per i quali l'Italia ha chiesto la quarantena, potranno evitarla a patto di aver svolto un tampone negativo nelle 48 ore precedenti all'arrivo. Ecco il testo completo:

i) al fine di consentire il regolare svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali organizzate sul territorio italiano da Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate o Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI o dal CIP, che prevedono la partecipazione di atleti, tecnici e accompagnatori provenienti da paesi per i quali l'ingresso in Italia e' vietato o per i quali e' prevista la quarantena, questi ultimi, prima dell'ingresso in Italia, devono avere effettuato il tampone naso-faringeo per verificare lo stato di salute, il cui esito deve essere indicato nella dichiarazione di cui all'art. 5, comma 1, e verificato dal vettore ai sensi dell'art. 7. Tale test non deve essere antecedente a 48 ore dall'arrivo in Italia e i soggetti interessati, per essere autorizzati all'ingresso in Italia, devono essere in possesso dell'esito che ne certifichi la negativita' e riporti i dati anagrafici della persona sottoposta al test per gli eventuali controlli. In caso di esito negativo del tampone i singoli componenti della delegazione sono autorizzati a prendere parte alla competizione sportiva internazionale sul territorio italiano, in conformita' con lo specifico protocollo adottato dall'ente sportivo organizzatore dell'evento;

Mettiamoci nei panni di un tennista proveniente da New York o da qualsiasi altra parte del mondo: prima della partenza, sarà sufficiente effettuare il tampone e accertarsi che sia negativo. A quel punto, basterà presentarsi a Roma in possesso di adeguata certificazione e potrà competere agli Internazionali BNL d'Italia. Al netto delle indiscrezioni che parlano di un possibile ampliamento a 9-10 giorni (e dunque anticipare l'inizio di qualche giorno), in questo momento gli IBI sono previsti dal 20 al 27 settembre. Si tratta di una vittoria per le istituzioni tennistiche. Vi avevamo spiegato come l'esenzione dalla quarantena fosse uno dei punti cruciali affinché i giocatori accettassero di andare a New York. La USTA aveva fatto sapere di essere in contatto con una serie di organizzazioni, tra cui il Governo Italiano, per affrontare il problema. A giudicare dal contenuto del DPCM, almeno per l'Italia, le cose sono andate bene. C'è da immaginare che accada lo stesso anche in Francia.

Novak Djokovic esprime le sue perplessità a Tennis Channel

Prima della partenza per l'Italia, sarà sufficiente effettuare il tampone e accertarsi che sia negativo. A quel punto, basterà presentarsi a Roma in possesso di adeguata certificazione e si potrà competere.

È altrettanto importante il paragrafo “E”, in cui viene stabilita una parziale riapertura al pubblico per gli eventi sportivi, a partire da settembre. Si tratta di una passaggio cruciale sia per gli spettatori che avevano pagato il biglietto, sia per la FIT che ha nella biglietteria una delle principali voci d'ingresso. L'esito è amaro per entrambe le parti, poiché dal 1 settembre gli impianti riapriranno, ma con limitazioni fortissime: per Roma, che non rappresenta un evento di minore entità, ci sono parecchi interrogativi. Ecco il testo completo.

e) a decorrere dal 1° settembre 2020 e' consentita la partecipazione del pubblico a singoli eventi sportivi di minore entita', che non superino il numero massimo di 1000 spettatori per gli stadi all'aperto e di 200 spettatori per impianti sportivi al chiuso. La presenza di pubblico e' comunque consentita esclusivamente nei settori degli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d'aria, nel rispetto del distanziamento interpersonale, sia frontalmente che lateralmente, di almeno 1 metro con obbligo di misurazione della temperatura all'accesso e utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie; in casi eccezionali, per eventi sportivi che superino il numero massimo di 1000 spettatori per gli stadi all'aperto e di 200 spettatori per impianti sportivi al chiuso, il Presidente della Regione o Provincia autonoma puo' sottoporre specifico protocollo di sicurezza alla validazione preventiva del Comitato tecnico-scientifico ai fini dello svolgimento dell'evento;

A parte il Centrale, la Grandstand Arena è l'unico impianto del Foro Italico a offrire posti numerati
Per accogliere pubblico al Foro Italico, il presidente della Regione Lazio dovrebbe sottoporre un nuovo protocollo di sicurezza al Comitato Tecnico Scientifico. Ma lo stesso CTS, qualche giorno fa, ha bocciato le proposte FIT che ipotizzavano l'ingresso di ben 17.000 spettatori al giorno.

Visto che gli Internazionali BNL d'Italia non rappresentano certo un piccolo evento, sembrerebbe da escludersi la limitazione a 1.000 spettatori. Per accoglierne di più, dovrebbe essere il presidente della Regione Lazio a sottoporre un protocollo di sicurezza al Comitato Tecnico Scientifico. Come è noto, qualche giorno fa lo stesso CTS ha bocciato le proposte che ipotizzavano l'ingresso di ben 17.000 spettatori al giorno. A questo punto, emergono diverse domande: gli organizzatori presenteranno un nuovo protocollo, magari con una capienza inferiore, per ottenere un parziale ingresso del pubblico? Il CTS sarà disponibile dopo aver bocciato il primo? O magari spingeranno per un torneo a porte chiuse? Al Foro Italico ci sono solo due campi in grado di offrire posti numerati: il Centrale e la Grandstand Arena. Metteranno un limite di 1.000 posti per ciascun campo? Sugli altri campi c'è la teorica possibilità di installare dei seggiolini, ma l'operazione avrebbe un costo e renderebbe complicate le questioni della biglietteria. Insomma, la faccenda è complessa. C'è da credere che la partita non sia ancora finita, anche se i tempi sono piuttosto stretti: il torneo inizierà tra 40 giorni. Pare comunque evidente che una grande fetta di pubblico, probabilmente superiore al 50%, non potrà partecipare. E a quel punto, finalmente, i possessori dei biglietti avranno una risposta sui soldi spesi. Dagli uffici federali non trapela nessuna indiscrezione, quindi non si può prevedere se ci sarà un rimborso completo, un voucher da utilizzare per il 2021 o magari un'altra soluzione.