Test Racchette

Wilson Clash 108

È il modello della linea Clash studiato per giocatori di club o agonisti over che cercano un attrezzo molto manovrabile e con uno sweet spot generoso. Il meglio lo offre a velocità medio-basse e quando ci si appoggia al colpo avversario oppure variando le soluzioni. Colpi piatti e back si fanno preferire allo spin esasperato

di Staff Padel Magazine
8 giugno 2020

Nelle oltre duecento ore di interviste che ingegneri e designer di Wilson hanno realizzato per progettare le caratteristiche tecniche della nuova linea Clash in base alle esigenze dei giocatori, un telaio da 108 pollici di ovale, 280 grammi di peso e 34 centimetri di bilanciamento, non era certamente nelle priorità. Invece, il risultato è stato sorprendente perché il giocatore amatoriale o l’agonista over che ha ormai bisogno di un certo aiuto, può trarre grandi benefici. Il classico giocatore italiano, anche superata la giovinezza, predilige comunque attrezzi di buon controllo e precisione, che sono proprio le caratteristiche principali delle Clash, compresa questa, pur essendo la meno votata all’agonismo, come lasciano intendere peso e ovale.

Presenti le tecnologie FreeFlex, un sistema di mappatura che permette di unire le fibre di carbonio con angoli non tradizionali lungo tutto il telaio in modo da ottenere una maggior flessibilità sia verticale sia orizzontale che permette alla racchetta di flettersi a seconda dello swing del giocatore (in sostanza, più si tira forte più diventa rigida, più si gioca di tocco, più l’impatto è morbido) e Stable Smart, una nuova geometria del telaio che consente di avere maggior stabilità e potenza, pur su un telaio così flessibile (e infatti c’è grande precisione e la traiettoria della palla risulta dritta e pulita).

Il feeling iniziale è positivo: in primis, la forma leggermente a goccia è molto armonica e non trasmette la sensazione di avere tra le mani il classico padellone

È un telaio che comunque offre il meglio a velocità medio basse: la mancanza di massa si fa sentire e la stabilità torsionale può essere messa a dura prova in caso si incontri una palla molto pesante: meglio non fare a braccio di ferro ma cercare di appoggiarsi alla palla veloce e sfruttare la flessibilità del telaio. Non si avverte, in senso negativo, il peso contenuto; per intenderci, non si ha mai la sensazione di avere in mano un giocattolino. In ogni caso, i 280 grammi sono una buona base per studiare una customizzazione, se si vuole personalizzare l’attrezzo, come è sempre più usanza. Basta un custom leggero, mirato ad accrescere la massa, senza tuttavia cambiare il bilanciamento, che sembra molto azzeccato per questo tipo di attrezzo e utenza.

In ogni caso, le sorprese avvengono in maniera totale e inaspettata. Al principio, molti tester hanno guardato storto un telaio longbody dall’ovale maggiorato ben sopra i canonici 100 pollici. Un oversize dal peso contenuto a 280 grammi e un bilanciamento decisamente orientato verso la testa. Come è impostazione generale della linea Clash, la rigidità è bassissima. Il feeling iniziale è positivo: in primis, la forma leggermente a goccia è molto armonica e non trasmette la sensazione di avere tra le mani il classico padellone; il bilanciamento a 34 cm è accentuato, a livello di sensazioni, dalla flessibilità della racchetta e in campo non si comporta assolutamente come un racchettone sparatutto-ma-non-so-dove. Il telaio è solido, il colpo esce pulito, la palla fila via dritta e basta un po’ di rotazione per tenerla in campo con sicurezza, senza quella antipatica sensazione di scarso controllo, tipica di molte profilate. Il colpo piatto esce rapido e secco; certo, la palla non girerà mai in maniera esasperata, ma comunque lo spin è più che sufficiente per chi non è un arrotomane. Il back è facilissimo e letale, con la palla che resta bassa e scorre velocissima ed è proprio in appoggio sulla palla veloce che offre il meglio di sé. La maneggevolezza, eccelsa, aiuta in tutti i colpi e anche sotto rete si dimostra davvero consistente. Nei colpi sopra la testa, a partire dal servizio, è molto precisa, pur senza esprimere eccessiva potenza. Non è una cannonball, ma lo slice scivola una meraviglia e il servizio carico in top è notevole.

Un telaio (molto) interessante per giocatori di club che amano esprimersi a tutto campo, che impattano preferibilmente in appoggio, che non cercano il vincente diretto ma preferiscono muovere l’avversario usando le variazioni e il cui livello di gioco sta raggiungendo l’agonismo.

Lo sapevi che...

The Clash Revolution

Dietro ai telai della linea Clash c'è stato uno studio di progettazione e ingegneria lungo quanto affascinante. Qui potete osservare alcuni video che spiegano come è nata la Clash Revolution.

The Clash / 1

The Clash / 2

The Clash / 3

E l'opinione di Nicole Gibbs, prima giocatrice ad aver adottato questo tipo di racchetta nel circuito pro.