Ufficiale: Next Gen Finals in Arabia Saudita. Ma è soltanto l'inizio...

CIRCUITO ATP

24 agosto 2023

Riccardo Bisti

Il Masters riservato agli Under 21 si sposta a Jeddah fino al 2027. Il potere economico dei sauditi garantirà un montepremi di 2 milioni di dollari, ma la sensazione è che a breve arriveranno nuove acquisizioni: già si parla delle WTA Finals. L'etica passa inevitabilmente in secondo piano...

Era un segreto di pulcinella, anzi, ci si domanda come mai abbiano aspettato tanto per dare l'ufficialità, visto che la notizia circolava da quasi quattro mesi. Le Next Gen ATP Finals, il Masters riservato ai migliori Under 21, si giocheranno a Jeddah, in Arabia Saudita, per cinque edizioni dal 2023 al 2027. Si parte quest'anno dal 28 novembre al 2 dicembre ed è questa, forse, la novità più interessante. Si era parlato di uno svolgimento in pieno dicembre, ipotizzando l'Arabia Saudita come una tappa di passaggio verso l'Australia. Invece si giocherà subito dopo le Davis Cup Finals, ed è chiaro che i partecipanti dovranno ritardare l'inizio della preparazione invernale.

Scocciatura giustificata da un maxi-montepremi di 2 milioni di dollari, sostanzioso aumento rispetto a quanto offerto a Milano. Il comunicato stampa ATP non rivela nient'altro, se non le solite frasi auto-promozionali. “L'ATP Tour è un circuito globale: esplorare nuovi mercati è fondamentale per far crescere il gioco – ha detto Andrea Gaudenzi – portare nel Next Gen ATP Finals a Jeddah è l'occasione per ispirare nuovi appassionati, in una regione con una vasta popolazione giovane”. Gli ha fatto eco Arij Mutabagani, presidente della federtennis saudita, che peraltro è effettivamente impegnata nell'organizzare varie clinic in tutto il Paese, con l'obiettivo di far crescere l'interesse attorno al tennis.

Tra i vincitori delle passate edizioni delle Next Gen ATP Finals c'è anche Carlos Alcaraz

ASICS ROMA

“Le Next Gen ATP Finals incarnano la filosofia della nostra federazione, ovvero ispirare i giovani talenti a raggiungere i livelli più alti”. Laboratorio per provare alcune modifiche regolamentari, in effetti questo torneo si è rivelato abbastanza preciso nel rivelare i protagonisti del futuro: degli attuali top-10, in nove vi hanno preso parte in passato (l'unico a non averlo giocato è Novak Djokovic, per ovvi motivi anagrafici). Certo, hanno ospitato anche giocatori che non hanno sfondato o che si sono addirittura ritirati (Quinzi, Caruana, Donaldson), ma nel complesso hanno raggiunto l'obiettivo di radunare il meglio del futuro. L'albo d'oro è super: Chung, Tsitsipas, Sinner e Alcaraz hanno vinto le prime quattro edizioni, mentre il campione in carica è Brandon Nakashima.

Si giocherà nel palazzetto situato presso la King Abdullah Sports City, maxi-complesso sportivo situato a circa 60 km a nord di Jeddah, il cui impianto principale è lo stadio che nel 2018 ha ospitato la Supercoppa Italiana tra Juventus e Milan. La sensazione è che sia soltanto l'inizio: è chiaro che l'enorme disponibilità economica dei sauditi (ben evidenziata da quanto sta accadendo nel calcio) non si limiterà a un torneo tutto sommato secondario. Le voci si rincorrono: qualche settimana fa si era parlato di una possibile acquisizione della United Cup, poi è di questi giorni la clamorosa voce di un ipotetico svolgimento delle WTA Finals: sarebbe incredibile, in un Paese in cui i diritti delle donne sono decisamente limitati. Per il futuro, chissà che non vogliano fissare l'asticella ancora più in alto...