Trionfo di Malagò: terza elezione al CONI. Ma dal 2025?

ELEZIONI CONI

13 maggio 2021

Riccardo Bisti

Con quasi l'80% delle preferenze, Giovanni Malagò viene rieletto a capo dello sport italiano. La candidatura di Renato Di Rocco (sostenuta da Binaghi e Barelli) non raggiunge il 20%. Il tennis non approda in Giunta, ma c'è già curiosità per sapere cosa succederà tra quattro anni, sia in FIT... che al CONI.

Non c'erano grossi dubbi, ma l'esito è stato molto netto: Giovanni Malagò è stato eletto per la terza volta presidente del CONI. Con 55 voti su 69 validamente espressi (più una scheda bianca e una nulla), il dirigente romano ha potuto alzare le braccia al cielo: guiderà lo sport italiano per un altro quadriennio grazie a un notevole 79,1%. E pensare che a questa tornata elettorale (svoltasi durante gli Internazionali d'Italia proprio al Tennis Club Milano, sede delle prime cinque edizioni del torneo) c'erano ben quattro candidati. Oltre al vincitore, l'amico Franco Chimenti (che ha ritirato la candidatura alla vigilia), Antonella Bellutti e Renato Di Rocco. La prima ha raccolto appena un voto, mentre per Di Rocco la sconfitta è stata piuttosto pesante: appena 13 voti (18,84%) e nessun membro a lui vicino eletto in Giunta Nazionale.

Nel quadriennio appena concluso ha fatto parte della Giunta anche Angelo Binaghi, presidente FIT, che però in questa occasione (forse annusando la probabile sconfitta) non si è candidato. Già, perché Binaghi è uno dei grandi oppositori di Malagò insieme al presidente della federnuoto Paolo Barelli. I due non si sono esposti in prima persona, forse perché hanno capito che non c'era aria di cambiamento. D'altra parte i segnali erano evidenti sin dalle elezioni dei rappresentanti di atleti e tecnici nel Consiglio CONI (tutti elementi che avrebbero avuto diritto di voto alle elezioni): tennis e nuoto sono stati i grandi esclusi, incapaci di far eleggere un solo rappresentante. E dire che il tennis aveva schierato l'artiglieria pesante, con Filippo Volandri (estromesso prima delle elezioni per il caso ventolin di tanti anni fa), Paolo Lorenzi e Francesco Giorgino.

Una fase dell'Assemblea Elettiva CONI

Con pochissimi oppositori aventi diritto di voto, era chiaro che avrebbe vinto Malagò. Arriverà a 12 anni di presidenza, terzo leader più longevo nella storia del CONI (alle spalle di Giulio Onesti e Gianni Petrucci). “Non mi risparmierò per ripagare chi mi ha espresso fiducia e anche chi ha votato gli sfidanti. In questo momento di particolare complessità voglio continuare a onorare un mondo che sento il mio per il quale ho preso un impegno che ho dimostrato di rispettare – ha detto Malagò – per me non esiste un ruolo più bello di quello di Presidente del CONI. Siete la mia famiglia e mi troverete sempre dalla stessa parte”. Inizia dunque un quadriennio in cui il tennis – che pure sta vivendo un momento fantastico – non avrà più la stessa influenza, poiché Binaghi non farà più parte della Giunta Nazionale e in Consiglio non avrà nessun altro a rappresentare la nostra disciplina (nell'ultimo quadriennio c'era stata Mara Santangelo in quota atleti).

Saranno anche gli ultimi quattro anni di Binaghi alla presidenza FIT: le norme che gli hanno permesso di restare in carica per sei mandati gli impediranno di candidarsi nuovamente, ma tra i corridoi dei palazzi che contano c'è chi sussurra che per il quadriennio successivo (2025-2028) stia pensando di organizzare una candidatura per ruoli ancora più importanti di quelli ricoperti fino a oggi. Qualcuno ha interpretato in questo senso la sua presenza dello scorso 13 febbraio all'assemblea elettiva della FIPT (Federazione Italiana Palla Tamburello). Visti gli obblighi di rinnovo imposti dalla legge, sarà davvero interessante assistere alle manovre politiche ed elettorali in vista del prossimo quadriennio, sia ambito CONI che in quello prettamente tennistico.

Angelo Binaghi è stato ospite all'assemblea elettiva della Federazione Italiana Palla Tamburello

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