Rosol beffato: niente risarcimento per una mancata convocazione

ATTUALITÀ

5 ottobre 2023

Riccardo Bisti
Lukas Rosol aveva fatto causa alla sua federazione per i fatti del 2021, quando fu escluso dalla Davis per aver protestato sulla distribuzione dei montepremi. Alla fine aveva firmato, ma la federtennis lo escluse. Secondo il giudice, fu tutto regolare.

Sempre più vicino al termine della sua carriera (lo scorso aprile ha fatto sapere che il 2023 sarebbe stata la sua ultima stagione), Lukas Rosol ha incassato una batosta dal Tribunale Distrettuale di Praga. L'ex numero 26 ATP (oggi n.608) aveva fatto causa alla sua federazione per la mancata convocazione (e il mancato guadagno) alle Davis Cup Finals del 2021. Fu escluso in extremis dal capitano Jaroslav Navratil e la squadra si presentò a Innsbruck con soli quattro elementi. Il motivo dell'esclusione fu di natura economica, ovvero la distribuzione dei 400.000 dollari destinati al team.

Secondo una prima bozza (pensata, sembra, dall'allora n.1 Jiri Vesely), Rosol avrebbe avuto diritto a circa 80.000 dollari. La distribuzione non andò giù al presidente federale Ivo Kaderka, il quale abbassò a 50.000 il compenso di Rosol (la nuova distribuzione avrebbe previsto 157.000 per Vesely, 93.000 per Machac e 50.000 per gli altri tre componenti). Lui si impuntò, si creò una grossa polemica, e alla fine fu escluso dai convocati nonostante avesse firmato la bozza ipotizzata da Kaderka. Con un dettaglio: la federtennis non l'aveva controfirmata. La faccenda divenne di dominio pubblico qualche settimana dopo.

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ASICS ROMA

Oggi è arrivata la sentenza del giudice Maria Filippiova, chiamata a pronunciarsi sul ricorso del giocatore, secondo cui l'ultimatum federale era da considerarsi una frode e un ricatto. Tra le prove presentate, la registrazione di una conversazione telefonica tra Rosol e Navratil e i messaggi del gruppo Whatsapp di cui fanno parte i giocatori cechi. “Desidero informarti che, per motivi di rendimento e per l'influenza che hai sugli altri giocatori, non sei stato convocato” dice Navratil a Rosol in una conversazione avvenuta poco prima della partenza. Il capitano sostiene che sia stata una sua decisione, ma dal tono si evince chiaramente che sta eseguendo gli ordini di Kaderka.

Al di là di questo, il ricorso del giocatore è stato ritenuto inammissibile perché non è stato fatto nulla di illegale nella distribuzione del denaro. Anzi, secondo le linee guida dell'ITF avrebbe avuto diritto a soli 32.000 dollari. Per questa ragione, Rosol non ha avuto successo ed è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali. Tuttavia, ha possibilità di effettuare ricorso presso il Tribunale Municipale di Praga. I tempi delle giustizia ceca sono molto più celeri dei nostri: ha appena tre giorni di tempo a disposizione. Il suo avvocato Bohdan Chrenovsky non ha anticipato se porteranno avanti la battaglia legale.