Roma, l'impressionante divario tra i prize money ATP e WTA

CURIOSITÀ

11 maggio 2023

Riccardo Bisti

Formalmente analoghi, i tornei maschile e femminile di Roma hanno un montepremi molto diverso tra loro: oltre 7 milioni e mezzo la prova ATP, quattro milioni in meno quella WTA. Vi spieghiamo il motivo: l'uniformazione dei WTA 1000 è soltanto formale. 

Poiché il tema dell'uguaglianza è tra i più dibattuti del momento, agli osservatori più attenti non è sfuggita l'impressionante disparità del prize money tra la prova maschile e quella femminile degli Internazionali BNL d'Italia, ancora più vistoso se pensiamo che il Mutua Madrid Open (così come Indian Wells e Miami) aveva garantito la parità. Per comprenderne la ragione, bisogna ricordare lo status del torneo di Roma prima che il circuito WTA rinominasse i propri tornei, imitando l'ATP con le categorie “250”, “500” e “1000”. Prima di questo cambio formale, i nove super tornei del circuito femminile si dividevano in due categorie: i Premier Mandatory (Indian Wells, Miami, Madrid e Pechino) e i Premier Five (Doha-Dubai, Roma, Canada, Cincinnati e Wuhan).

C'era differenza sia nei prize moneyi che nei punti assegnati: per esempio, la vincitrice dei primi intascava 1.000 punti WTA, chi si aggiudicava i secondi si fermava a 900. La riforma ha equiparato i tornei sul piano dei punti, mentre non è stato altrettanto per i montepremi: se Roma femminile assegna gli stessi punti di Madrid e ha il tabellone a 96, non è altrettanto per i montepremi: il successo alla Caja Magica ha garantito 1.105.265€ ad Aryna Sabalenka, mentre chi solleverà il trofeo al Foro Italico si dovrà accontentare di 521.574€, cifra addirittura inferiore a quella della finalista di Madrid.

Vincendo a Madrid, Aryna Sabalenka ha intascato oltre un milione. Dovesse ripetersi a Roma, il premio sarebbe meno della metà

ASICS ROMA

Il torneo spagnolo aveva garantito lo stesso montepremi complessivo a uomini e donne (7.705.780 euro), mentre a Roma tale cifra è garantita al solo torneo maschile. Al contrario, il WTA 1000 di Roma distribuisce la cifra di 3.572.618 euro, comunque in crescita del 41% rispetto all'anno scorso. Rimane il fatto che il montepremi del torneo femminile è meno della metà rispetto al maschile: vista l'attualità del tema, qualcuno si è risentito. Probabilmente lo sarà ancora di più nell'apprendere che il gap tra la prova ATP e quella WTA è cresciuto con il tempo.

Fino al 2013 c'era una differenza di poche centinaia di migliaia di dollari, poi le cose sono cambiate e il gap è cresciuto in modo esponenziale. Il 2020 è stat il primo anno in cui il prize money maschile è stato doppio rispetto al femminile, ma quest'anno si è raggiunto un picco con oltre 4 milioni di differenza, quando l'anno scorso la percentuale era simile ma le cifre diverse (5.415.410 contro 2.527.250). In altre parole, si può dire che gli ex Premier Five sono stati equiparati agli ex Premier Mandatory soltanto sul piano sportivo, ma non su quello economico. Sarà interessante vedere quali saranno le differenze di genere nei tornei estivi di Montreal-Toronto e Cincinnati, gli unici in calendario ad essere equivalenti a Roma (eventi combined e con lo stesso status).