Reilly Opelka scatenato: “Abolite il doppio, non lo guarda nessuno!”

CIRCUITO ATP

15 marzo 2023

Staff Tennis Magazine

L'americano sostiene che il doppio andrebbe eliminato dal circuito. Non sarà mai accontentato per ragioni etiche e sportive, ma la disciplina rappresenta un peso per tutto il circuito. Tra gli attuali top-100 di doppio, soltanto undici lo sono anche in singolare. 

Fermo da qualche tempo per infortunio e la conseguente operazione all'anca, Reilly Opelka trova sempre il modo per far parlare di sé. L'americano è tra i giocatori meno diplomatici e dice spesso la sua sui social media. In una sessione di domande e risposte su Instagram, è tornato su un tema di cui si parla da anni: lo stato di salute del doppio. Quando gli hanno chiesto cosa cambierebbe del circuito ATP, è stato tranciante: “Cancellare il doppio: le uniche occasioni in cui viene guardato è quando lo giocano i singolaristi o quando ci sono i gemelli Bryan”. Visto che i due si sono ritirati e la presenza dei singolaristi è soltanto occasionale, va da sé che il pensiero di Opelka è fin troppo chiaro, sebbene nella sua carriera abbia vinto un titolo ATP nella specialità (Atlanta 2021, in coppia con Jannik Sinner).

Come era prevedibile, la sua opinione ha creato un vivo dibattito. Non tutti erano d'accordo con lui: qualcuno lo ha preso in giro, sostenendo come ci fossero gli spalti pieni nel seguire alcuni match a Indian Wells, peraltro senza la presenza di chissà quali nomi. Altri ancora sono convinti che il livello del doppio sia molto alto e il pubblico si diverta molto. Come spesso accade, la verità sta nel mezzo: Opelka non ha tutti i torti, perché il doppio non ha nessuna incidenza nella vendita dei biglietti, nella negoziazione dei diritti TV e nel fatturato complessivo di un torneo. Anzi, si limita ad appesantirlo.

Rohan Bopanna mostra gli spalti pieni durante un match di doppio a Indian Wells

ASICS ROMA

Su un piano strettamente economico, la sua abolizione avrebbe senso. C'è però un'altra faccia della medaglia, quella etico-sportiva: intanto è una disciplina molto giocata a livello di base, esiste da sempre ed è comunque molto utile per migliorare tecnicamente i giocatori (singolaristi compresi). Senza dimenticare che è spesso decisivo nelle competizioni a squadre, oltre a tornare utile negli ultimi giorni dei grandi tornei, quando la schedule è particolarmente povera (un buon esempio sarà quanto accadrà a Roma a partire da quest'anno).

La scelta di abolire i vantaggi e sostituire il terzo set con il super tie-break non ha riavvicinato i campioni alla specialità, ma si è limitata ad abbreviare la durata degli incontri senza però bloccare una forte specializzazione, con tanti giocatori che hanno scelto il doppio come strumento per ottenere successo economico. Rimane il fatto che ormai privo di personaggi, e che gli organizzatori lo vivono più come un fastidio. Un dato su tutti: tra gli attuali top-100 del ranking di specialità, soltanto undici sono tra i top-100 anche in singolare: John Isner, Jason Kubler, Hubert Hurkacz, Fabio Fognini, Nick Kyrgios, Thanasi Kokkinakis, Max Purcell, Maxime Cressy, Daniel Evans, Lorenzo Sonego e Mackenzie McDonald. 89 specialisti tra i primi 100 al mondo non è esattamente un dato incoraggiante. Su questo, Opelka ha ragione.