“Quarantena? Paga tutto Tennis Australia!”

ATTUALITÀ
21 gennaio 2021
Riccardo Bisti

Botta e risposta tra la federtennis australiana e il governo del Victoria: la federazione sosteneva che una quota dei costi per la quarantena sarebbe stata pagata dallo Stato, ma è arrivata una secca smentita: “I cittadini devono pagarsi l'isolamento, non vedo perché i tennisti debbano essere privilegiati”. TA, dunque, è costretta all'auto-smentita.

In assenza di tennis giocato, le polemiche sulla quarantena pre-Australian Open monopolizzano l'informazione. I giocatori si lamentano per i presunti disagi, ma sono entrate in ballo anche questioni economiche. Tennis Australia ha effettuato una precipitosa retromarcia rispetto alle affermazioni del suo presidente Craig Tiley: aveva detto che il governo del Victoria avrebbe contribuito alla maxi-spesa per la quarantena, stimata in 40 milioni di dollari australiani.

La quota del Governo è ancora da stabilire perché siamo nel mezzo della quarantena, ma la conosceremo esattamente sul finire di questa settimana, o all'inizio della prossima”. Tali affermazioni hanno fatto arrabbiare Lisa Neville, responsabile della polizia, la quale ha sostenuto che le spese sono tutte a carico della federazione. “Le spese per gli hotel dell'Australian Open sono totalmente finanziate da Tennis Australia, l'ho già ribadito tre volte – ha detto – voglio essere chiara su questo”. Faccenda molto sentita in Australia, poiché i cittadini che rientrano dall'estero devono pagarsi le spese di quarantena: per questo, hanno deciso che fosse così anche per i tennisti.

Non è un momento facile per Craig Tiley

Incalzata dalla secca smentita, Tennis Australia ha dovuto correggere il tiro, specificando che il sostegno del governo si riferisce ad altre voci: l'estensione dell'accordo per ospitare il torneo a Melbourne (recentemente prolungato fino al 2039) e altre risorse per la promozione della città e dello Stato. Nel frattempo, sono stati rilevati ulteriori casi di positività, tra cui un paio di giocatori. Uno di questi, tuttavia, dovrebbe essere un caso storico, cioè avere ancora qualche residuo di una precedente positività.

Sembra che i test per individuare il COVID siano più stringenti del previsto: prima si parlava di giorni prestabiliti, mentre adesso vengono svolti con cadenza quotidiana. In questo modo, è quasi impossibile che una nuova positività sfugga alla rete dei controlli. Nel frattempo, gli esperti ritengono che dovrebbe essere scongiurata la diffusione del contagio nella popolazione: in effetti, negli ultimi giorni, si è verificato un nuovo azzeramento dei casi tra Victoria, Nuovo Galles del Sud e Queensland.

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