Fusione ATP-WTA, ora si fa sul serio: summit a fine mese a Londra!

ATTUALITÀ

4 settembre 2023

Riccardo Bisti

Organizzati due giorni di riunioni per ragionare sull'unione tra il circuito maschile e quello femminile. La pressione della PTPA e le ambizioni dell'Arabia Saudita avrebbero accelerato un'operazione che si preannuncia molto complessa. 

A tre anni e mezzo di distanza, il tweet di Roger Federer (scritto in piena noia da lockdown) potrebbe sortire effetti importanti. Lo svizzero disse che gli sarebbe piaciuta una fusione tra ATP e WTA, scatenendo una serie di reazioni. Secondo quanto racconta Simon Briggs (sempre informatissimo) sul Daily Telegraph, i dirigenti delle due associazioni avrebbero pianificato un summit di due giorni a fine mese a Londra, per discutere di una possibile fusione. Sarebbe un passaggio storico verso una progressiva unificazione della governance tennistica, travolta da una serie di sigle che spesso di traducono in interessi divergenti. Certo, le prove del Grande Slam manterrebbero la loro indipendenza, tuttavia la questione rimane di importanza cruciale.

Si sussurra che abbiano accelerato i tempi per prevenire il fantasma di quanto accaduto nel golf, con il circuito LIV che per un po' ha minacciato quello PGA. Visto il grande interesse dell'Arabia Saudita per il tennis, non è uno scenario improponibile. E poi c'è la PTPA di Novak Djokovic, la cui sfera di influenza è sempre più grande. Andrea Gaudenzi (ATP) e Steve Simon (WTA) hanno convocato il vertice qualche giorno fa, ma la strada verso la fusione è molto lunga. Ogni organismo ha i suoi partner e i suoi accordi, senza contare una logistica completamente diversa. Se è vero che i tornei combined sono in crescita, è quasi utopico pensare a un circuito totalmente unisex.

Il tweet di Roger Federer che nel 2020 aprì il dibattito sulla fusione tra ATP e WTA

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Nel suo articolo, Briggs apre l'interrogativo principe: gli uomini non saranno troppo contenti, poiché oggi guadagnano circa il 75% in più rispetto alle donne. Se i circuiti dovessero unificarsi, o anche soltanto avvicinarsi, una nuova distribuzione del denaro sarebbe inevitabile. Gaudenzi e Simon, tuttavia, sostengono che un'unione efficace ingrandirebbe molto la torta economica. Sullo sfondo c'è l'Arabia Saudita: come vi abbiamo detto nel LIVE dollo Us Open, la candidatura di Riyadh per le WTA Finals sarebbe stata scartata dopo le pesanti critiche di Martina Navratilova e Chris Evert. Adesso sarebbe favorita Praga, anche se Briggs menziona una candidatura messicana (nel 2021 si è giocato a Guadalajara).

L'ATP ha meno remore di natura etica: intanto ha già annunciato le Next Gen Finals a Jeddah fino al 2027, e si parla del varo di un decimo Masters 1000 in Arabia Saudita. Ma dove inserirlo in calendario? Le opzioni sarebbero tre: ottobre, dicembre e gennaio. La prima comporterebbe la compressione del calendario tra Shanghai e Bercy (oltre a dare una mazzata ad alcuni storici tornei indoor), la seconda allungherebbe oltre misura la stagione, la terza andrebbe a contrastare la neonata (e già cool) United Cup. Qualche tempo fa era uscita la notizia che gli arabi fossero in trattativa proprio per acquistare i diritti di questa competizione, ma per ora non sono emersi sviluppi. Come sempre, tra gli oppositori all'idea c'è la star social Nick Kyrgios. Una volta ha appreso del summit, ha subito ironizzato su Twitter. “Significa che avremo tabelloni misti?” ha scritto.