“Ma quale ubriaca!” La spettatrice accusata da Kyrgios l'ha querelato

CURIOSITÀ

23 agosto 2022

Riccardo Bisti

Mentre il processo per le accuse di violenza privata è stato aggiornato al 4 ottobre, Nick Kyrgios deve fronteggiare ulteriori questioni legali. A Wimbledon aveva sostenuto che una spettatrice avesse bevuto “700 drink”: la donna lo ha denunciato per diffamazione. “Se non risolve la questione, avrò giustizia presso l'alta corte”. 

L'immediato futuro di Nick Kyrgios si snoderà tra campi da tennis e aule di tribunale. Come se non bastasse l'accusa di violenza privata dell'ex fidanzata Chiara Passari, adesso l'australiano dovrà fronteggiare un'altra causa. Ma andiamo con ordine: si è svolta a Canberra la prima udienza del processo legato alle prime accuse, inizialmente prevista per il 2 agosto (e poi rinviata). Non essendo obbligato a esserci, Kyrgios (a New York per preparare lo Us Open) non si è presentato. Non gli è andata troppo bene: il suo appello è stato respinto e il processo è stato aggiornato al 4 ottobre. Il giocatore è difeso dall'avvocato Michael Kukulies-Smith, il quale ha chiesto che l'udienza fosse fissata il 25 novembre.

Ha sostenuto che Kyrgios trascorre poco tempo nella capitale australiana, e che quel periodo è una delle poche finestre disponibili (il che significa che non ha intenzione di giocare le Davis Cup Finals, nemmeno se l'Australia dovesse passare il suo girone). Niente da fare: il magistrato Louise Taylor ha disposto la prossima udienza per il 4 ottobre. In quei giorni ci saranno un paio di tornei ATP, ma non è detto che l'australiano li giocherà: dopo lo Us Open ha in programma di tornare a Canberra per riposarsi, dedicarsi alla fidanzata e alla madre che non sta troppo bene. Per questo, è possibile che il 4 ottobre possa presenziare.

Ania Palus in tribuna durante la finale di Wimbledon. Dopo essere stata allontanata, l'hanno fatta rientrare

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Ma non finisce qui: da Londra giunge notizia che la spettatrice accusata di aver "bevuto 700 drink" durante la finale di Wimbledon ha intrapreso un'azione legale contro l'australiano. La donna, una 32enne polacca di nome Ania Palus, di professione avvocato, sostiene di essere stata diffamata con un'accusa “sconsiderata e del tutto infondata. Le sue parole non solo hanno creato danni immediati, facendomi allontare dal campo, ma l'accusa del signor Kyrgios è stata vista e letta da milioni di persone in tutto il mondo, causando a me e alla mia famiglia danni e angoscia”. Ma cosa era successo? Durante il terzo set della finale contro Djokovic, l'australiano si era lamentato dicendo che uno spettatore parlava durante i punti.

Quando il giudice di sedia gli ha chiesto chi fosse, ha indicato la donna dicendo: “Quella con il vestito, quella che sembra aver bevuto circa 700 drink”. Presente in tribuna con la madre, la Palus ha detto che il denaro eventualmente vinto nella causa sarà devoluto in beneficenza. “Spero che il signor Kyrgios rifletta sul danno che ha causato a me e alla mia famiglia e offra una risoluzione alla faccenda. Se non è disposto a farlo, mi impegno a ottenere giustizia presso l'Alta Corte”. Dopo la partita, aveva detto di aver bevuto soltanto un paio di drink e aveva intenzione di sostenere Kyrgios, che spesso si lamenta di avere il pubblico a sfavore. Dopo averla temporaneamente allontanata, le hanno dato una bottiglia d'acqua e permesso di assistere alle fasi finali del match.