Le strane wild card del torneo ATP di Anversa: Luca Nardi e Mark Lajal

ATTUALITÀ

17 ottobre 2023

Riccardo Bisti
Nonostante alcuni belgi in rampa di lancio, l'European Open di Anversa ha invitato l'italiano Luca Nardi e l'estone Mark Lajal. Motivo? Entrambi sono rappresentati da Tennium, che è anche organizzatore del torneo. Per quanto lecito, si tratta di un piccolo conflitto d'interessi.

Un tema sempre molto dibattuto riguarda le wild card. Come è noto, gli organizzatori hanno a disposizione un numero di inviti per dare lustro al tabellone. Spesso le scelte ricadono su grandi campioni (magari grazie a un cospicuo ingaggio), ex top-players in difficoltà, giovani rampanti... ma soprattutto giocatori del Paese ospitante. Una delle ragioni dello sviluppo del tennis azzurro risiede nei tanti Challenger che hanno permesso (grazie alle wild card, spesso acquistate direttamente dalla federazione) a tanti giovani azzurri di farsi le ossa. Per questo, hanno fatto discutere le scelte degli organizzatori del torneo ATP di Anversa. Ne avevano tre a disposizione: se nessuno si è stupito per l'invito a David Goffin, uno dei più forti tennisti belgi di sempre, hanno sorpreso gli inviti concessi al nostro Luca Nardi e all'estone Mark Lajal.

Per Nardi, tra l'altro, è la seconda wild card dopo quella ottenuta nel 2020, quando aveva 17 anni. Scelta curiosa, a maggior ragione perché il Belgio ha diversi giovani interessanti. Lasciando perdere il 24enne Zizou Bergs (n.185) e il 22enne Gauthier Onclin (n.214), c'è grande attesa per la crescita dei giovanissimi Arnaud Giles Bailly (campione del mondo ITF junior lo scorso anno) e Alexander Blockx, diciottenni in grande ascesa. Anversa sembrava lo scenario ideale, invece si sono dovuti accontentare di un invito per le qualificazioni. Come mai ai due belgi sono stati preferiti un italiano e un estone? La risposta va cercata negli organizzatori: il torneo, infatti, è gestito da Tennium, società di management con sede a Barcellona che negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale.

Sfruttando la wild card concessa da Tennium, Mark Lajal ha passato il primo turno all'European Open di Anversa

ASICS ROMA

Fondata dal belga Kristoff Puelinckx, ha persino Richard Gasquet tra i suoi azionisti. Quest'anno darà una mano all'ITF per l'organizzazione delle Davis Cup Finals. La società ha una doppia funzione: organizza tornei e rappresenta giocatori. Nella lunga lista di clienti ci sono Lajal e Nardi, che dunque hanno beneficiato di questo legame per ottenere una wild card tanto prestigiosa quanto remunerativa (la sola partecipazione al main draw garantisce 7.225 euro). Detto che si tratta di un'operazione legittima e gli organizzatori hanno il diritto di invitare chi vogliono, è fin troppo evidente un piccolo conflitto d'interessi: è chiaro che una società organizzatrice sarà sempre incentivata a dare una mano a un giocatore della propria scuderia.

Difficile trovare una soluzione: non si può certo impedire a una società di organizzare tornei e, allo stesso tempo, rappresentare giocatori. È però una situazione eticamente discutibile: è lecito dubitare che le wild card non vengano assegnate per il bene del torneo, ma per interessi privati. Lo scorso anno ci fu una maxi polemica al Masters 1000 di Madrid, quando si verificò uno scenario analogo: acquisito da IMG, furono scelti alcuni giocatori sotto contratto anziché gli spagnoli, scatenando la rabbia di Fernando Verdasco. In un mondo ideale, le istituzioni dovrebbero impedire una dinamica del genere, ma immaginiamo che sia molto complicato, sia sul piano legale che su quello pratico. E allora abituiamoci a dibattere periodicamente sulle wild card...