Kyrgios salta le Olimpiadi, ma nessuno lo critica

ATTUALITÀ

8 luglio 2021

Riccardo Bisti

Una story su Instagram lascia intendere che Nick Kyrgios parteciperà al torneo ATP di Atlanta, nella stessa settimana delle Olimpiadi. Scelta tardiva, anche se era nell'aria. Ma il capodelegazione del team australiano era stato chiaro: “Rispetteremo la sua decisione, qualunque essa sia”

Nick Kyrgios non parteciperà ai Giochi Olimpici. Prima di Wimbledon, il suo nome era stato inserito nel team australiano (di cui faranno parte quasi 500 atleti), ma pochi giorni dopo era stato annunciato tra gli iscritti al torneo ATP di Atlanta. Uno scenario simile a quello vissuto in Italia da Jannik Sinner, che poi ha ufficializzato il forfait olimpico il 3 luglio. L'australiano ha pubblicato su Instagram il suo programma di recupero dopo lo stiramento addominale patito a Londra, che lo ha costretto al ritiro durante il match contro Felix Auger Aliassime.

Tra un esercizio e l'altro, c'è scritto che il suo prossimo appuntamento sarà il torneo ATP di Atlanta. Per la proprietà transitiva, dunque, non sarà a Tokyo. Durante Wimbledon, gli avevano chiesto quali intenzioni avesse: aveva lasciato intendere che avrebbe potuto saltare i Giochi a causa del possibile svolgimento a porte chiuse (poi diventato ufficiale), oltre all'impossibilità di seguire le altre discipline. “Se devo partecipare alle Olimpiadi voglio farlo nel modo giusto – aveva detto – voglio esserci con la folla, con la possibilità di seguire tutto. Per me le Olimpiadi sono queste. Per il modo in cui le stanno organizzando, non sono Olimpiadi”.

Nick Kyrgios aveva saltato le Olimpiadi anche nel 2016

Qualche giorno dopo ha poi aggiunto: “Sin da quando ho iniziato a giocare sogno di gareggiare alle Olimpiadi, ma sono entrato anche al torneo di Atlanta. Sto valutando. Ho sentito cose antipatiche sull'organizzazione delle Olimpiadi, soprattutto in merito alle restrizioni”. La sua story su Instagram sembra ufficializzare la decisione di non andare. Va detto che gli australiani hanno meno pressione rispetto agli italiani: qualche giorno fa, il capodelegazione del team australiano Ian Chesterman aveva messo le mani avanti. “Ci piacerebbe molto vedere Nick a Tokyo. Sa di essere il benvenuto e sarebbe fantastico se fosse con noi, ma capisco e rispetto la sua decisione, qualunque essa sia.

Le persone devono essere convinte di esibirsi in queste circostanze, quindi Nick prenderà le sue decisioni e noi le rispetteremo. Dobbiamo riconoscere che è un periodo complicato per gli atleti”. Le parole di Chesterman sono in netto contrasto con quelle di chi lo ha preceduto, Kitty Chiller, che prima di Rio 2016 si era vigorosamente scontrata con Kyrgios (che saltò anche i Giochi brasiliani) per la sua scarsa professionalità. Se davvero l'australiano non andrà a Tokyo, rimane valido il pensiero che avevamo espresso parlando di Jannik Sinner: la scelta di non andare è più che legittima, ma la tempistica è sbagliata e irresponsabile. Perlomeno, Kyrgios era stato ammesso solo in singolare e dunque la sua scelta non penalizza un potenziale compagno di doppio.

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