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TENNIS E RISSE

Street Fight Tennis

Ha avuto grande risonanza l'accenno di rissa tra Corentin Moutet e Adrian Andreev. Ma è già capitato che due tennisti arrivassero alle mani (o quas), o si insultassero. Dallo storico spintone di McEnroe a Connors allo “strangolamento” di Koubek, la top-10 degli episodi più significativi. 

Riccardo Bisti
30 settembre 2022

Si stanno giocando tre tornei ATP, ma la notizia del giorno è arrivata dal Challenger di Orleans. Al termine del loro match di ottavi di finale, Corentin Moutet e Adrian Andreev sono quasi venuti alle mani. Si è imposto il bulgaro al tie-break del terzo set e Moutet, alla stretta di mano, ha perso il controllo provando a colpire il suo avversario, che peraltro non è rimasto a guardare. Faticosamente sedato dal giudice di sedia, l'alterco è durato pochi secondi. Tuttavia, il francese – evidentemente frustrato per la sconfitta – ha rincarato la dose via social media. Con una Instagram Story, ha sottolineato di non doversi scusare. “Quando un giocatore si permette di mandarmi a quel paese (non ha detto proprio così, ndr...) guardandomi negli occhi, devo fargli capire che non si fa. […] Mi ha minacciato e mi ha chiesto di aspettarlo fuori. L'ho fatto per dieci minuti, ma lui era nascosto dietro a sei addetti alla sicurezza. Ho sentito le tue minacce, quindi sarei felice se tu le mettessi in pratica. Ti aspetto, possiamo parlarne con calma”.

In assenza di grandi eventi, il caso Moutet-Andreev è stato il più cliccato di giornata. Questo genere di episodi attirano l'attenzione, anche di media non strettamente tennistici, perché è il classico episodio in cui il tennis perde la sua nomea di Gentleman's Sport, oppure – per dirla con Gianni Clerici – di sport dei gesti bianchi. Per la verità, non è così inusuale che si creino tensioni. Poiché il tennis mette a dura prova il sistema nervoso, può capitare che si vada oltre. Senza la pretesa di essere completi, ecco dieci episodi di litigi tra tennisti, nei quali c'è stato il contatto fisico o comunque l'alterco verbale è andato ben oltre il limite. Perché i fatti di Orleans, sia pure antipatici, non sono così clamorosi.

1982 – JIMMY CONNORS vs. JOHN MCENROE

I due non si sono mai amati: curiosamente, la loro rivalità ha raggiunto il picco durante un match di esibizione. Il 10 gennaio 1982 si giocava la finale del Michelob Light Challenge, torneo a inviti a Chicago. Match entusiasmante, vinto in cinque set da Connors. Il clima da esibizione, tuttavia, li ha autorizzati a esagerare con le escandescenze. Nel cuore del quinto set, Connors si è stufato delle tattiche dilatorie e del linguaggio offensivo del suo avversario. Ha scavalcato la rete e lo ha affrontato a muso duro, mettendogli un dito a due passi dal volto e prendendosi uno spintone. La rissa fu evitata grazie all'intervento degli ufficiali di gara. Nessuno ha sentito cosa gli abbia effettivamente detto. “John è aggressivo, proprio come me – disse Connors – entrambi difendiamo i nostri diritti, ma lo facciamo in modo diverso. Se sono convinto di avere ragione, dico la mia. Ci sono dei limiti”.

2003 – GASTON GAUDIO vs. GUILLERMO CORIA

Masters 1000 di Amburgo, semfinale. Coria vinse 6-0 al terzo dopo aver perso il secondo al tie-break. Un set in cui sembrava non potersi muovere a causa dei crampi. Nel terzo ha giocato come se niente fosse, salvo poi riprendere a zoppicare dopo il matchpoint mentre andava a stringere la mano al connazionale. Gaudio non l'ha presa bene. “Che ti succede?” gli ha detto, salvo poi minacciarlo. “Se mi guardi male... te cago a trompadas”. Se vi va, cercate la traduzione. Il destino avrebbe premiato Gaudio tredici mesi dopo, in finale al Roland Garros. Nonostante una strategia simile da parte di Coria, l'avrebbe spuntata lui. Oggi i due hanno fatto pace.

2018 – DANIIL MEDVEDEV vs. STEFANOS TSITSIPAS

Sono passati quattro anni, ma il rapporto tra i due non si è ancora perfettamente ricucito. Nel loro primo scontro diretto, a Miami, il russo si impose in tre set. Nonostante il successo, dopo la stretta di mano ha detto di tutto all'avversario. “Meglio che tu chiuda quella c.... di bocca. Ehi, Stefanos, vuoi guardarmi e parlare? Vai in bagno per cinque minuti, poi non chiedi scusa per un net. Pensi di essere una buona persona? Guardami! Ehi, guardami! Non mi vuoi guardare?”. Il nervoso di Medvedev è proseguito con il giudice di sedia anche dopo che Tsitsipas era uscito dal campo. Ha sostenuto che fosse stato il greco a dare il via alle ostilità verbali, definendolo russo di m.... (e pensare che la madre di Tsitsipas è russa, e in passato abbia avuto la possibilità di rappresentare la Russia...). “È un bambino piccolo, non sa combattere. Fosse stato zitto, non avrei avuto problemi. Ma se vuole litigare, ok. Però poi non mi guarda”.

2018 – CARLOS BERLOCQ vs. FACUNDO ARGUELLO

Il sangue caliente degli argentini si esprime anche nei tornei minori. Quattro anni fa, Carlos Berlocq e Facundo Arguello hanno dato vita a una dura battaglia nei quarti al Challenger di Montevideo. Vinse il primo 7-5 al terzo, scatenando la rabbia dell'avversario. Dopo la stretta di mano, Arguello ha invitato l'avversario a maturare, nonostante avesse già 35 anni. Scocciato per gli atteggiamenti del connazionale durante la partita (pare avesse fatto qualche commento di troppo, in preda all'adrenalina), lo ha invitato a risolvere la questione fuori dal campo, per vedere se avrebbe avuto la stessa spavalderia. A quel punto, Berlocq ha cercato di calmare gli animi, dicendo di aver paura del suo avversario. “Mi uccideresti, perché non ho mai fatto una rissa in vita mia”. Le parole di Berlocq non hanno calmato Arguello, uscito dal campo ancora furioso, tra mille improperi.

2019 – FABIO FOGNINI vs. ANDY MURRAY

Durante un duro match al Masters 1000 di Shanghai, Andy Murray si è imbestialito perché l'azzurro ha fatto deliberatamente rumore mentre lui stava per giocare una volèe. In effetti è una violazione, ma Fognini non fu penalizzato. Al cambio di campo, dopo aver preso a muso duro l'avversario, lo scozzese si è lamentato con l'arbitro per l'accaduto. Mentre Fognini provava a intervenire nella discussione, lo ha invitato – poco gentilmente – a stare zitto. Dopo la sconfitta, Murray ha ricostruito l'episodio in conferenza stampa: a suo dire, Fognini gli avrebbe chiesto di avere un maggiore senso dell'umorismo perché non avrebbe mai potuto sbagliare quella volèe. “Fognini fa così con tutti, a ogni partita”.

2019 – ALYCIA PARKS vs. KATHERINE SEBOV

È molto raro che le donne si affrontino a muso duro. Le loro strategie sono più sottili e raramente scadono nello scontro fisico o in un litigio a viso aperto. Hanno fatto eccezione l'americana Parks e la canadese Sebov a un torneo ITF giocato a Las Vegas nel novembre 2019. Dopo il 6-0 7-6 per la Sebov, a seguito della stretta di mano, la Parks ha perso il controllo e ha provato ad aggredire la Sebov, bloccata soltanto dall'intervento dell'arbitro. Pochi secondi dopo, ha cercato di inserirsi nella discussione anche in padre della Parks, dopo aver goffamente scavalcato la recinzione. La faccenda ha avuto una forte risonanza negli Stati Unti, anche per le presunte connotazioni razziali (la Parks è nera). La canadese ha negato di averla provocata, e soprattutto che sua madre non avrebbe fatto coaching durante il match, motivo scatenante della rabbia della famiglia Parks. Il giorno dopo, Michael Parks (padre di Alycia) ha assistito al match della Sebov e pare che abbia chiamato la polizia per raccogliere testimonianze. Da allora, le due si sono affrontate un altro paio di volte e ha sempre vinto nettamente la Sebov (6-1 6-3 nel 2021, 6-2 6-0 lo scorso luglio).

2021 – FABIO FOGNINI vs. SALVATORE CARUSO

Battaglia infinita al secondo turno dell'Australian Open, vinta da Fognini 14-12 al tie-break del quinto set. Dopo la sconfitta, i due si sono scambiati qualche opinione alla stretta di mano. Sembrava finita lì: invece, in piena trance agonistica, Caruso se l'è presa con Fognini per averlo accusato più volte di aver avuto fortuna (non ha detto esattamente così, ndr...), mentre lui era rimasto zitto per tutta la partita. Fognini non ha condiviso l'opinione di Caruso, dicendogli che avrebbe dovuto lamentarsi durante la partita e non rompergli le scatole (non ha detto esattamente così, ndr...) dopo il match. Il confronto è stato piuttosto acceso, controllato dal referee Roberto Ranieri. “Diciamo che da te non me lo sarei aspettato” ha concluso Caruso. I due si sono chiariti non appena si è spenta l'adrenalina post-match.

2021 – AJLA TOMLJANOVIC vs. JELENA OSTAPENKO

Terzo turno di Wimbledon, con il match ormai girato a favore dell'australiana: sul 4-0 al terzo, la Ostapenko ha fermato il gioco chiedendo un medical time out per un problema agli addominali. La Tomljanovic si è lamentata a lungo con la giudice di sedia, sostenendo che la lèttone non potesse farlo quando non c'era un cambio di campo. Ha provato a non interagire con l'avversaria, ma è stata costretta a farlo alla stretta di mano, quando la Ostapenko si è rivolta a lei e le ha detto: “Se pensi che io abbia finto, chiedi alla fisioterapista. Il tuo comportamento è stato terribile” le ha detto, in un alterco verbale piuttosto acceso. “Spero che tu stia meglio – ha replicato la Tomljanovic, salvo poi aggiungere – sei tu che stai parlando, io non ho detto niente”. In conferenza stampa, l'australiana ha ribadito che – a suo dire – si era trattato di una mossa strategica per spezzarle il ritmo. Avrebbe comunque vinto 4-6 6-4 6-2.

2021 – JORDAN THOMPSON vs. ELIAS YMER

Soltanto un mese prima, Mikael Ymer aveva vinto un punto contro Jannik Sinner dopo aver recuperato una smorzata dopo il secondo rimbalzo. Al torneo ATP di Washington, il fratello maggiore ha fatto altrettanto contro Jordan Thompson. Era l'ultimo game di un match combattuto, vinto 3-6 7-5 6-3 dallo svedese. “Sei serio? Ti prendi il punto, ti prendi il punto... è molto deludente da parte tua, molto” ha detto Thompson a Ymer, che ha sostenuto di non essersi accorto del doppio rimbalzo. Dopo la stretta di mano, Thompson ha cercato lo scontro fisico con l'avversario. La situazione non è generata grazie all'intervento dell'arbitro Simon Cannavan. Ancora invelenito per la sconfitta, Thompson avrebbe poi rincarato la dose via Twitter, parlando di immensa mancanza di rispetto. Pare che Ymer avesse chiesto all'arbitro di chiamare la polizia.

2010 - STEFAN KOUBEK vs. DANIEL KOELLERER

Lo mettiamo in fondo e ignoriamo l'ordine cronologico perché – a nostro avviso – è stato il principe dei litigi tennistici. Ok, qualche tempo prima il compianto Federico Luzzi aveva messo le mani addosso a Koellerer, esasperato dai suoi atteggiamenti strafottenti e provocatori durante un match al Challenger di Genova (terzo incontro di una saga fatta di risse, pugni e insulti). Dopo averne chiesto la squalifica, fu l'aretino ad abbandonare il campo. Qualche minuto dopo, è comparso dal nulla e ha assestato a Koellerer un montante in pieno volto. Nonostante lo scatto d'ira di Luzzi, fu l'austriaco a essere sospeso per qualche settimana dal circuito. Purtroppo (o per fortuna...) non ci sono tracce video di quell'episodio.

Koellerer è rimasto fedele alla sua nomea anche fuori dal circuito, al punto da far imbestialire il connazionale Stefan Koubek durante una gara a squadre in Austria, nel 2010. Sul punteggio di 6-4 2-3 per Koubek, Crazy Dani ha detto all'avversario: “Non mi provocare, vatti a sedere”. “Tu non mi dici quello che devo fare” la replica di Koubek. “Segaiolo” l'offesa di Koellerer. L'ultima offesa ha mandato su tutte le furie Koubek, che ha spintonato il capitano e gli ha messo una mano sul collo, simulando uno strangolamento. Caduto nella provocazione, Koubek è stato squalificato e sospeso per quattro settimane, anche se pochi giorni dopo lo hanno riammesso. A quanto pare, Koellerer stava antipatico anche ai commissari di gara austriaci...

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