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VERSO IL ROLAND GARROS

La grande beffa

Nonostante il suo palmares, Rafael Nadal sarà testa di serie numero 3 al Roland Garros, preceduto da Daniil Medvedev. Se a Parigi avessero utilizzato lo stesso algoritmo di Wimbledon, ma basato sui risultati sul rosso, non sarebbe accaduto. Nadal ne era stato il principale oppositore, fino ad averla vinta. La penserà ancora allo stesso modo?

Riccardo Bisti
25 maggio 2021

Rafael Nadal ha vinto tredici volte il Roland Garros, con un bilancio di 100 vittorie e 2 sconfitte. Daniil Medvedev ha partecipato quattro volte, perdendo sempre al primo turno. Come se non bastasse, il russo non ha mai nascosto la sua antipatia per la terra battuta. Tutto questo non conterà giovedì prossimo, alle ore 18, quando saranno sorteggiati i tabelloni dell'edizione 2021: Medvedev sarà accreditato della seconda testa di serie, Nadal si dovrà accontentare del numero 3. Un dettaglio che potrebbe stravolgere il torneo: Il maiorchino ha il 50% di possibilità di finire nella parte alta del tabellone, la stessa presidiata da Novak Djokovic. Dovesse accadere, ci sarebbero due conseguenze: 1) Avremmo la certezza di non avere la rivincita della finale dell'anno scorso (e del 2012 e del 2014); 2) Ben più grave: il tabellone sarebbe sbilanciato. La parte alta sarebbe chiusa (sulla carta, s'intende), mentre in basso potrebbe infilarsi chiunque. Qualche giorno fa, Gilles Simon ha detto che è giusto così: Medvedev è numero 2 del mondo ed è legittimo che il seeding rispecchi la classifica.

In realtà, il ranking attuale è condizionato dal congelamento che tiene ancora validi migliaia di punti che sarebbero già scaduti. Già questo basterebbe per nutrire qualche perplessità, ma il caso è talmente clamoroso da meritare una riflessione. Da quando il tennis è regolato dal computer, le teste di serie sono stabilite dalla classifica mondiale. Ovunque, tranne che a Wimbledon. Data la particolarità della superficie (l'erba), gli organizzatori hanno sempre fatto di testa loro, stabilendo il seeding secondo criteri soggettivi. Fino al 2001 è esistito un apposito comitato che modificava l'ordine della classifica mondiale, adottandolo all'erba. La cosa faceva arrabbiare gli specialisti della terra battuta, che si sentivano discriminati. Campioni come Muster, Kuerten, Costa e Corretja andavano poco e malvolentieri a Wimbledon: non solo perché non avevano chance di vincere, ma anche per questione di principio.

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"Non mi sembra corretto che Wimbledon sia l'unico a fare così. Non succede solo a me, ma anche ad altri. Non rispettano lo status che i giocatori hanno conquistato nel corso della stagione"
Rafael Nadal nel 2019

Nonostante un bilancio di 100 vittorie e 2 sconfitte a Parigi, Rafael Nadal si dovrà accontentare della terza testa di serie

Nell'estate 2001, dopo quattro giorni di accese riunioni, il Comitato dei tornei del Grande Slam ha portato da 16 a 32 il numero di teste di serie. E Wimbledon, d'accordo con l'ATP, ha creato un sistema più morbido per effettuare le modifiche. Intanto i primi 32 avevano la certezza di far parte del seeding, senza il rischio di intrusioni. Il criterio per stabilire l'ordine, poi, era il seguente: al totale dei punti ATP di ciascun giocatore, si aggiungeva il 100% dei punti colti sull'erba negli ultimi dodici mesi, più il 75% di quelli del miglior torneo di due anni prima. Una testa di serie, tuttavia, non poteva variare di più di cinque posizioni. In altre parole, il numero 18 non poteva andare oltre la 13esima posizione o scivolare più indietro della 23esima. Tale sistema è stato spesso criticato, convincendo gli organizzatori a una storica retromarcia: dal 2021, anche Wimbledon si adeguerà alla classifica mondiale.

La novità è stata annunciata lo scorso luglio, con un comunicato firmato dall'All England Club: “Dopo l'ultima edizione, ci siamo presi il tempo di prendere in considerazione l'evoluzione dello sport e il meccanismo delle teste di serie. Vista la qualità della competizione, l'intrattenimento e i moderni campi in erba, e dopo approfondite discussioni con i giocatori, l'AELTC ha deciso che la formula utilizzata dal 2002 ha fatto il suo tempo. Dal 2021, le teste di serie del singolare maschile saranno stabilite esclusivamente in base alla classifica mondiale. Non cambierà nulla tra le donne”. Già, perché per loro era già così. Il seeding femminile ha sempre rispettato le classifiche, salvo casi eccezionali di giocatrici molto forti al rientro dopo infortuni. Nel 2009, Maria Sharapova fu omaggiata della 24esima testa serie. Nel 2018, Serena Williams era n.183 WTA ma la collocarono al n.25 del seeding.

In tre diverse edizioni di Wimbledon, Nadal ha avuto una testa di serie inferiore rispetto a quella suggerita dal ranking ATP

Ecco perché Federer è passato davanti a Nadal nel seeding di Wimbledon 2019

Uno dei più accesi critici del vecchio sistema era Rafael Nadal, fortemente penalizzato nel 2019. All'epoca era numero 2 ATP, ma la seconda testa di serie fu concessa a Roger Federer in virtù dell'algoritmo. Intervistato da uno dei suoi sponsor, espresse il suo disappunto. “La penso sempre allo stesso modo: Wimbledon è l'unico torneo in cui fanno quello che vogliono, secondo i loro criteri. Che io sia 2 o 3, dovrò giocare al meglio. Accetterò di essere numero 3 se stabiliranno così, ma non mi sembra corretto che Wimbledon sia l'unico a fare così. Non succede solo a me, ma anche ad altri. Non rispettano lo status che i giocatori hanno conquistato nel corso della stagione”. In effetti, Nadal è stato spesso penalizzato dall'algoritmo. Nel 2010 passò da 1 a 2 nonostante avesse vinto l'ultima edizione giocata. Stessa storia nel 2018, poi c'è stato il tris (ancora più dannoso, perché con un passaggio dal 2 al 3) nel 2019. Sempre nel 2019, il finalista in carica Kevin Anderson balzò dall'ottava alla quarta posizione, scippando un posto a Thiem, Zverev, Tsitsipas e Nishikori. In questo modo, il sudafricano ebbe la certezza di non affrontare i Big Three prima delle semifinali.

Non ne avrebbe tratto alcun beneficio, poiché avrebbe perso al terzo turno contro Guido Pella. Da quest'anno, Wimbledon si adeguerà alla classifica mondiale, proprio come tutti gli altri tornei. Tra questi, il Roland Garros. E Nadal si ritroverà al numero 3 quando un ipotetico algoritmo, probabilmente, gli avrebbe dato addirittura il numero 1. Adesso cosa penserà del sistema appena abolito? Sembra quasi che il fato abbia voluto prendersi gioco di lui: per anni è stato punito dall'algoritmo di Wimbledon. Poi, quando Londra adotta il sistema a lui più gradito... questo stesso sistema lo punisce (in modo ancor più fragoroso) nel suo Roland Garros. Non crediamo che i 133 punti che premiano Medvedev possano fare la differenza sul risultato finale del Roland Garros, ma il fatto è curioso. E sarà ancora più curioso conoscere l'opinione di Nadal. Se ricorda quanto disse due anni fa, per coerenza, dovrebbe dire che è giusto così. Ma se dovesse pescare Djokovic in semifinale e magari perdere (o vincere dopo un'infinita battaglia, presentandosi sfibrato in finale), la penserebbe sempre allo stesso modo?