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OLIMPIADI

Perdere le Olimpiadi per una negligenza (altrui)

Ekaterine Gorgodze e Oksana Kalashinikova avrebbero avuto il diritto di giocare il doppio a Tokyo, ma il loro Comitato Nazionale si era dimenticato di iscriverle. Nonostante un disperato tentativo di appello al CAS, non c'è stato nulla da fare.

Riccardo Bisti
25 luglio 2021

Nell'afa di Tokyo si sta giocando un torneo olimpico un po' surreale, senza pubblico né troppo interesse mediatico (nella notte è uscita la prima testa di serie nel tabellone femminile, Ashleigh Barty), oltre a moltissimi assenti. Ma c'è chi avrebbe fatto carte false per esserci, rimanendo beffato dalla burocrazia e l'inefficienza del proprio comitato nazionale. È la storia di Oksana Kalashinikova ed Ekaterine Gorgodze: le hanno provate tutte per partecipare alla competizione, fino a coinvolgere il massimo organismo di giurisdizione sportiva, il CAS di Losanna. Niente da fare, sebbene avessero i requisiti e il diritto di classifica per partecipare al doppio femminile. Una storia davvero particolare. Come è noto, il 1 luglio l'ITF ha pubblicato l'entry list dei vari tabelloni. Ed è noto che sono arrivati diversi forfait, i quali hanno obbligato a una continua revisione della lista.

Nel doppio femminile sono uscite di scena le coppie di Bielorussia, Gran Bretagna, Ungheria, Kazakhstan e Russia. In data 16 luglio, il loro posto è stato preso da Giappone, Messico, Serbia, Brasile e Taiwan. Queste ultime due coppie (Pigossi-Stefani e Hsieh-Hsu), tuttavia, hanno un ranking WTA peggiore rispetto a quello di Kalashinikova-Gorgodze. Quando hanno visto l'entry list modificata, le georgiane sono andate nel panico. In particolare, la Kalashinikova ha preso contatto con l'ITF, chiedendo il perché della loro esclusione. Si è sentita dire che la federazione georgiana (GTG) e il comitato olimpico georgiano (GNOC) non avevano fatto regolare richiesta d'iscrizione per il doppio femminile. Il tutto nonostante avessero avuto rassicurazioni in tal senso dall'ex giocatrice Margalita Chaknashvili (vicepresidente GTF). Dopo la risposta ITF, la Kalashinikova ha contattato il direttore del comitato olimpico Giorgi Esakia, sentendosi dire che il GNOC aveva regolarmente effettuato l'iscrizione della coppia Kalashinikova-Gorgodze.

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"Il Collegio rileva che i ricorrenti non hanno fornito alcuna prova del fatto che sono stati nominati dal GNOC per le Olimpiadi di Tokyo. L'ITF nega che la nomina sia arrivata, fatto confermato dalla corrispondenza tra le parti prima di questo arbitrato"

Kalashinikova-Gorgodze hanno giocato il torneo WTA di Gdynia, arrendendosi in semifinale

Da lì, un disperato tentativo di ritrovare l'ammissione olimpica, con un ricordo d'urgenza al CAS di Losanna, la cui giuria è stata presieduta dall'avvocato Luigi Fumagalli. L'udienza si è svolta giovedì 22 luglio alle ore 19 di Tokyo, a poche ore dall'inizio del torneo, ed è stata drammatica nella sua semplicità, anche perché il comitato olimpico georgiano non solo non si è presentato, ma non ha depositato alcuna memoria scritta. In altre parole, ha ignorato la richiesta delle sue atlete. La ricostruzione dei fatti è chiara: in data 16 giugno, una volte uscite le classifiche valide per le Olimpiadi, l'ITF ha invitato tutti gli organi nazionali a depositare i nomi dei loro atleti olimpici entro il 22 giugno. La Georgia si è limitata a segnalare Nikoloz Basilashvili per il singolare maschile, senza citarne nessun altro. A parte le rassicurazioni verbali (e non ufficiali) avute da GTF e GNOC, Kalashinikova-Gorgodze non sono state in grado di dimostrare la loro iscrizione. Deve essere stato frustrante, visto che non spettava a loro.

Nel ricorso chiedevano l'accoglimento della loro richiesta secondo il principio giuridico di preclusione e giustizia naturale, inoltre ritenevano che le richieste di spiegazioni inoltrate all'ITF da GTF e GNOC per la loro esclusione potessero essere considerate alla stregua di una domanda d'iscrizione. In extrema ratio, hanno chiesto l'ammissione in tabellone senza danneggiare altre coppie, chiedendo l'inserimento di una coppia in più in tabellone (come stabilito, in effetti, da alcuni passati pronunciamenti del CAS). Basandosi sui vari regolamenti, la giuria ha stabilito che nessun atleta ha il diritto ineludibile di partecipare alle Olimpiadi. L'unico ente preposto a stabilirlo è il Comitato Olimpico Nazionale, che stabilisce in base ai criteri stabiliti per ciascuna disciplina. “Nel caso di specie, il Collegio rileva che i ricorrenti non hanno fornito alcuna prova del fatto che sono stati nominati dal GNOC per le Olimpiadi di Tokyo. L'ITF nega che la nomina sia arrivata, fatto confermato dalla corrispondenza tra le parti prima di questo arbitrato, il che chiarisce che dal GNOC non è arrivata alcuna nomina”.

La classifica combinata di Kalashinikova-Gorgodze è 189, migliore di quella delle coppie brasiliana e taiwanese

Ekaterine Gorgodze ha giocato anche il singolare a Gdynia, perdendo nei quarti contro la Kucova

Poche righe hanno frantumato il sogno di due atlete che potrebbero anche non avere più chance di partecipare ai Giochi. Il resto è una ricostruzione dei fatti abbastanza triste, in cui si evidenzia che non esiste alcun documento scritto sulla nomina di Kalashinikova-Gorgodze, ma soltanto generiche conversazioni verbali. La giuria ha poi definito “sfortunato” il fatto che il GNOC non sia sia presentato in udienza e non abbia prodotto nulla, nonostante l'invito a farlo. “Si tratta di un atteggiamento irrispettoso verso le loro atlete, nonché contrario allo spirito olimpico. L'assenza del GNOC ha reso impossibile alle parti di porre domande e ottenere spiegazioni sul mancato inserimento delle giocatrici nella lista per Tokyo”. Da qui, la scelta di respingere la richiesta. Niente da fare anche per il tentativo di aggiungere un posto in tabellone.

Secondo i giudici, sarebbe stato complicato sul piano logistico a meno di due giorni dall'inizio del torneo, e avrebbe dovuto coinvolgere il CIO, il quale ha potere discrezionale in questi casi e non era coinvolto nell'arbitrato. E così il doppio femminile ha preso il via senza Kalashinikova-Gorgodze, ma con le coppie peggio classificate di loro (Pigossi-Stefani, tra l'altro, hanno passato il primo turno). Grazie al forfait in extremis della coppia croata Vekic-Jurak, hanno potuto partecipare le azzurre Errani-Paolini. Oltre al danno, le georgiane hanno incassato la beffa: hanno provato a scaricare la loro rabbia facendo coppia al torneo WTA di Gdynia, ma hanno perso in semifinale contro Bondarenko-Piter. Non deve essere stato facile accettare un verdetto simile per responsabilità altrui. Le due hanno rispettivamente 30 e 29 anni: da qui a Parigi 2024 ne mancano tre e c'è da credere che la loro motivazione sarà alle stelle. Sperando che non ci siano altri incidenti...