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IL CASO

Era lo sparring di Berrettini a Wimbledon. Multato

La tragicomica vicenda di Marco Mosciatti: a Wimbledon era sparring partner di Matteo Berrettini e assistant coach di Ajla Tomljanovic, ma è stato multato di 300 euro perché il 5 luglio (giorno degli ottavi) non si è presentato a un torneo Open a Velletri. Al di là della necessità di buon senso, certi regolamenti andrebbero modificati. Urgentemente.

Riccardo Bisti
13 agosto 2021

È stato inquadrato diverse volte in TV, oltre a prendersi più di una citazione durante le dirette su Sky. Marco Mosciatti è stato parte della fantastica cavalcata di Matteo Berrettini a Wimbledon, ma quando è tornato a casa ha trovato un'antipatica sorpresa, peraltro alla vigilia del 24esimo compleanno. Se la storia non fosse vera e documentata, faremmo fatica a crederci: gli hanno rifilato 300 euro di multa perché non si è presentato al Torneo Open Bioenergy, organizzato dall'ASD Colle degli Dei, vivace circolo di Velletri, in provincia di Roma. Piccolo dettaglio: il giorno della sua assenza era il Manic Monday di Wimbledon, nel quale ha svolto il ruolo di sparring partner per Matteo Berrettini (che quel giorno avrebbe battuto Ilya Ivashka), nonché di assistant coach per Ajla Tomljanovic, vincitrice su Emma Raducanu. Il romano si trovava a Wimbledon da un paio di settimane, come peraltro ampiamente documentato dai social media, nel ruolo appena descritto. Il fatto non ha condizionato il Giudice Arbitro Giuliano Boggiali, che nel rapporto post-torneo ha riferito al Giudice Sportivo Nazionale che Mosciatti “non si è presentato a disputare il proprio incontro del 5 luglio, con l'aggravante di essere testa di serie”.

Nonostante fosse a Londra da diversi giorni, Mosciatti è stato programmato alle 9 del mattino di lunedì 5 luglio, sul Campo 1 di Velletri, contro il 2.7 Francesco Panatta. Secondo i codici federali, la sua assenza ha violato due articoli del Regolamento Tecnico Sportivo e l'articolo 1 del Regolamento di Giustizia. Per questo, nella mattina del 29 luglio il GSN ha deliberato la sanzione. Nella mini-sentenza si scrive che Mosciatti “ha cercato di giustificare la propria assenza con altri impegni tennistici, motivo non idoneo a eliminare la contestata responsabilità”. Nessuna allusione al fatto che si trovasse nel tempio del tennis, nel team del giocatore che avrebbe regalato all'Italia un risultato storico. Il fatto che si trovasse a Wimbledon per ragioni oggettivamente più importanti di un torneo Open è stato derubricato a motivo “non idoneo” per non essere sanzionato. Per questa ragione, il Giudice Sportivo Nazionale Alfredo Montagna gli ha inflitto una multa di 300 euro. Oltre alla pubblicazione del dispositivo, ha stabilito che l'affiliato di appartenenza (il TC Alghero, per il quale gioca il Campionato a Squadre di Serie B) gli consegni il provvedimento e lo affligga nel proprio Albo Sociale.

ASICS ROMA
Il fatto che Mosciatti si trovasse a Wimbledon per ragioni oggettivamente più importanti di un torneo Open è stato derubricato a motivo “non idoneo” per non essere sanzionato.

La finale di Wimbledon tra Novak Djokovic e Matteo Berrettini: Marco Mosciatti ha vissuto in prima linea l'intera avventura londinese del romano

Un giudice è tenuto ad applicare i regolamenti, ma questa storia fa onestamente sorridere. Non certo per la cifra che Mosciatti dovrà versare sul conto corrente della FIT (che si ridurrà a 150 euro se dovesse pagare entro quindici giorni, anche se adesso si trova negli Stati Uniti), ma perché non ha tenuto conto di una circostanza straordinaria, che avrebbe meritato – come minimo – un po' di buon senso. Tra l'altro, il Giudice Arbitro del torneo di Velletri è stato particolarmente attento nel segnalare ogni minima infrazione: nel suo rapporto, ha segnalato altri due giocatori che non si sono presentati ai loro match: Marco Miceli e Antonio Campo (quest'ultimo finisce per la terza volta nel mirino della Giustizia Sportiva: qualche settimana fa vi avevamo raccontato gli episodi che lo avevano riguardato). Anche in questo caso, ci sentiamo di riscontrare la fiscalità - imposta dal regolamento - di chi ha segnalato l'infrazione e di chi l'ha valutata (sia Miceli che Campo sono stati sanzionati con 220 euro di multa). Nella settimana dell'Open di Velletri, Campo si era qualificato per il torneo ITF di Casinalbo, dotato di 25.000 dollari di montepremi. La sua qualificazione, ovviamente, gli ha impedito di partecipare al torneo di rango minore.

Stessa storia per Miceli, che in quei giorni si trovava addirittura a Poprad, in Slovacchia, per un torneo da 15.000 dollari. Nel caso di Miceli, va detto che era ammesso di diritto in tabellone e quindi ha scelto deliberatamente di giocare il torneo ITF anziché l'Open di Velletri. Campo, al contrario, non poteva sapere in anticipo quale sarebbe stato l'esito delle qualificazioni a Casinalbo. Spulciando le recenti decisioni di Alfredo Montagna, si trova identica sanzione anche per Francisco Bahamonde. Lo ricordate? Argentino, classe 1996, qualche anno fa prese la cittadinanza italiana e fece base presso il Centro di Tirrenia, con sovvenzioni, tecnici federali e wild card. Si portò a ridosso dei top-300 ATP ma poi ha stoppato l'attività professionistica, tornando in Argentina. Adesso è di nuovo in Italia e alterna tornei Open e gare a squadre. Ha ricevuto una sanzione di 200 euro per non essersi presentato a un torneo a Chieti: quel giorno in cui era impegnato con la Serie B a Lamezia Terme, a oltre 500 km di distanza.

Marco Mosciatti con Ajla Tomljanovic nei vialetti di Wimbledon. In questi giorni, si sta allenando con lei in Florida

A partire dal 2021, Marco Mosciatti è tesserato per il Tennis Club Alghero

Tornando a Mosciatti, non crediamo che la multa gli abbia tolto il sonno. Anzi, probabilmente si sarà fatto una risata mista a incredulità pensando a questa vicenda di provincia mentre lui frequenta il circuito sull'asse Berrettini-Tomljanovic, peraltro dopo una validissima carriera junior (in passato ha battuto Rublev, Harris e Humbert, oltre a sfidare Bublik e Shapovalov) e un'attività professionistica bloccata per un paio d'anni a causa di delicati interventi alle anche. Tra l'altro, Mosciatti ha ripreso a svolgere qualche tornei internazionale e oggi ha classifica ATP (n.1288), ma l'impressione è che possa aver trovato una strada ancora migliore nel nuovo ruolo, che gli sta dando visibilità e prestigio. Al di là del caso descritto (e quelli di Campo, Miceli e Bahamonde), l'auspicio è evidente: vista la scarsa propensione all'elasticità di chi è chiamato a giudicare, sarebbe opportuno modificare i regolamenti ed eliminare ogni tipo di sanzione per chi è impossibilitato a giocare i tornei nazionali, ovviamente per ragioni valide e documentate.

Nel caso di Mosciatti, per esempio, aveva avvisato dell'assenza con 1-2 giorni d'anticipo (sia telefonicamente che per iscritto), oltre a giustificarla nella mail di difesa al GSN. Senza dimenticare che ha saldato il pagamento della quota d'iscrizione. Attenzione: nessuno vuole togliere importanza ai tornei Open e ai sacrifici dei dirigenti di provincia, che con il loro lavoro forniscono un importante aiuto ai professionisti di seconda fascia (per intenderci, Luciano Darderi – vincitore a Velletri – ha intascato ben 1.800 euro), ma dovrebbe esistere una scala gerarchica: chi è impegnato a un torneo di maggior valore, in qualsiasi ruolo, che sia Wimbledon o un ITF in Slovacchia, non può essere sanzionato per l'assenza a un torneo nazionale. A nostro avviso, non dovrebbero esserci sanzioni se l'assenza viene comunicata fino al giorno prima, e sanzioni minime (o addirittura simboliche) in caso di dimenticanza. Con tutto il rispetto per il torneo di Velletri, è impensabile che Mosciatti potesse darvi priorità mentre preparava Berrettini a Wimbledon. Suvvia.