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US OPEN

Mangia cibo-spazzatura, ma adesso sfida Berrettini

Durante le qualificazioni ha vomitato in campo, poi ha battuto Sonego e Seppi: la curiosa vicenda di Oscar Otte, 28enne tedesco che dopo una vita nei tornei minori sta scoprendo il grande tennis. Nonostante abbia passato l'estate in Bundesliga, e a New York mangi quasi soltanto da chick-fil-A e Taco Bell.

Riccardo Bisti
5 settembre 2021

Venticinque anni fa, la Germania portava tre giocatori negli ottavi dello Us Open (Becker, Stich e Kiefer). Venticinque anni fa, Pete Sampras vomitava sul campo durante il suo quarto di finale contro Alex Corretja. Avrebbe vinto il torneo. Oggi la Germania ritrova tre rappresentanti negli ottavi (Alexander Zverev più i qualificati Peter Gojowczyk e Oscar Otte). Durante le qualificazioni, nei match contro Renzo Olivo e Constant Lestienne, il 28enne di Colonia ha vomitato sul campo, travolto dal caldo. L'ha spuntata in entrambi i casi dopo aver annullato matchpoint, poi ha superato anche Zapata Miralles, centrando un posto nel tabellone principale. A 28 anni, per lui è la prima volta allo Us Open. Poi, all'improvviso, si è tramutato in un ammazza-italiani.

Al primo turno ha superato Lorenzo Sonego, poi ha interrotto il sogno di Andreas Seppi in quattro set tirati. Dopo il matchpoint si è rotolato per terra, si è strappato il berretto e ha formato due cerchi attorno agli occhi in segno di esultanza. Un omaggio ad Anthony Modeste, suo calciatore preferito, bandiera del suo amato Colonia. A quanto pare, bisogna ascoltare Andy Murray. Per carità, non sempre ci azzecca: giusto dieci anni fa, disse che Caroline Garcia sarebbe diventata numero 1 del mondo e non si può dire che ci abbia preso. Però ha affrontato Otte al secondo turno di Wimbledon, in una battaglia di cinque set. La seconda di fila per il tedesco, che al Roland Garros aveva scippato i primi due set proprio a Zverev. Al momento della stretta di mano, gli ha detto: “Bravissimo. Continua a giocare così, i risultati arriveranno”.

ASICS ROMA
"Fino a oggi gli è soltanto mancata la disciplina. Spero che continui a lavorare e i risultati arriveranno"
Alexander Zverev

Il successo di Oscar Otte contro Andreas Seppi

Otte è un tipo simpatico, di quelli che ispirano allegria al solo sguardo. Capelli in disordine, barba incolta e tennis molto personale, ma davvero efficace: è suo il servizio più potente dello Us Open. Contro Sonego, i radar sono arrivati a 151 miglia orarie. Si dice che non ci sia due senza tre, ma adesso avrà un compito ancora più complicato contro Matteo Berrettini, uscito indenne dalla battaglia contro Ilya Ivashka. I due si sono già affrontati tre anni fa, al Roland Garros, e vinse Matteo. Curiosità: in tutte le sue partecipazioni Slam, Otte ha perso solo contro giocatori che sono (o sono stati) top-10. Può essere l'amuleto a cui aggrapparsi. “Sono felice che sia finalmente arrivato al suo livello – ha detto Zverev – fino a oggi gli è soltanto mancata la disciplina. Spero che continui a lavorare e i risultati arriveranno”.

In effetti, in un'epoca di tennisti-robot, la vicenda di Otte è curiosa. Più che altro, incuriosisce la sua alimentazione a base di schifezze da fast food. L'ha spiegata direttamente lui: “Mia sorella e suo marito sono ossessionati da chick-fil-A e Taco Bell e mi spingono sempre a ordinare da loro quando sono negli Stati Uniti. L'ho fatto nei primi giorni, poi ho pensato che fosse un portafortuna e ho continuato. L'ultima volta l'ho ordinato in questi giorni. Non ieri, ma lo faccio solo di sera, non certo prima dei match”. Novak Djokovic si metterebbe le mani nei capelli, e come lui diversi professionisti, maniacali nell'alimentazione. Otte non si fa mancare niente: nella sua scheda personale sul sito ATP dice che il suo piatto preferito è la pizza e il suo piacere proibito la cioccolata.

Oscar Otte è attualmente numero 140 ATP. Migliorerà il suo best ranking, fissato in 129esima posizione

Oscar Otte aveva fatto una gran figura sul Centrale di Wimbledon contro Andy Murray

A rendere ancora più particolare la sua avventura a New York, il fatto che non abbia giocato un solo match sul cemento nell'estate prima dello Us Open. Dopo Wimbledon si è limitato alla terra battuta: tre tornei, ma soprattutto tanta Bundesliga. Grazie alle sue vittorie (è rimasto imbattuto), la sua squadra è stata promossa in Prima Divisione. “Mi è sempre piaciuto giocare a squadre, perché nel mio team ci sono diversi buoni amici. Ho vinto molto, è l'unico momento dell'anno in cui fai squadra. Era sulla terra battuta, ma per me non è un problema: io gioco sempre allo stesso modo”: Sarà lui a sfidare Matteo Berrettini per un posto nei quarti, e il clima favorevole al romano potrebbe – paradossalmente – dargli una forza in più.

Può sembrare strano, ma mi piace quando gioco con il tifo contro. Mi dà quella motivazione in più di cui ho bisogno. Inoltre mi piacciono i match al meglio dei cinque set, perché hai sempre il tempo di recuperare se sei in svantaggio o hai un momento di difficoltà”. Durante il match contro Seppi il clima era tranquillo, ma al primo turno contro Sonego c'erano parecchi italiani a sostenere il torinese. C'è da credere che anche con Berrettini sarà così, visto l'ambiente che si respirava nel Grandstand durante il match contro Ivashka. Il precedente di tre anni fa, quando Matteo non aveva ancora raggiunto gli standard attuali, può essere molto utile per non sottovalutare il tedesco, la cui classifica non rende giustizia a un tennis brillante e che sembra accompagnato da uno stato di grazia. Anche se mangia cibo da fast-food.