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LA STORIA

La rivincita di Sarah, la tennista ermafrodita

Unica tennista ermafrodita nella storia, Sarah Gronert (n.164 WTA nel 2012) è diventata una seguita influencer grazie alla sua avvenenza. Le prese in giro di quando giocava si sono tramutate in shooting fotografici, notorietà e guadagni interessanti. E ha appena vinto un torneo del Masters Tour.

Riccardo Bisti
6 febbraio 2023

“I sussurri e i pettegolezzi del passato non esistono più. Per fortuna, il mondo è diventato più moderno”. La sua carriera da giocatrice professionista è ormai declinata al passato, ma Sarah Gronert sa che buona parte della sua popolarità è legata alla particolare condizione di ermafrodita. Nascere con apparato genitale sia maschile che femminile è una condizione rara ma possibile, ed è toccata a questa ex ragazza (oggi donna di 36 anni) nata a Linnich, in Westfalia. In un contesto iper-competitivo come quello del tennis femminile, era inevitabile che avesse problemi. Sarah Gronert poteva passare alla storia come un'apripista verso una sacrosanta tolleranza, un po' come era accaduto nel 1977 a Renèe Richards, prima e unica transessuale a giocare nel circuito mondiale (arrivò nei quarti allo Us Open). Ma tra i due casi c'è una bella differenza: la Richards era nata uomo, poi cambiò sesso e tra mille polemiche ebbe il via libera per giocare tra le donne, forte di una sentenza della Corte Suprema. Ben diverso il caso della tedesca, visto che la condizione di ermafrodita è ben diversa rispetto a quella di transessuale.

La Gronert avrebbe fatto volentieri a meno dalla popolarità che l'ha investita tra il 2008 e il 2009, quando ha mosso i primi passi nel circuito WTA. Aveva 22 anni e non c'era alcuna traccia della sua attività giovanile, dunque fu vittima di insinuazioni e malignità. Nell'estate del 2008, un articolo pubblicato sul Welt accese i riflettori sulla sua storia: senza entrare nel dettaglio, dissero che all'età di 19 anni aveva scelto di vivere come donna. “Possiede un certificato di nascita e c'è anche un referto ginecologico”. Ciononostante, la sua vita nel circuito è stata difficile. Una volta, alcune avversarie si congratularono con lei per aver ottenuto i suoi primi punti... ATP. E non era stato un lapsus. Ha avuto problemi anche nei tornei interni: i team avversari in Bundesliga chiesero all'associazione se la Gronert fosse autorizzata a giocare. Risposta affermativa, ma in certi casi la pressione psicologica l'aveva convinta a rinunciare. E a 22 anni era stata a un passo dal ritiro.

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WTA Gender Participation Policy

La WTA possiede una policy ben precisa per concedere la partecipazione ai propri tornei. Il documento si chiama "WTA Gender Participation Policy", è stato aggiornato l'ultima volta nel 2018 e spiega i requisiti necessari per prendere parte al circuito femminile. Se un uomo si sottopone a un cambio di sesso, può giocare tra le donne se:

1) Ha dichiarato che la sua identità di genere è femminile. Tale dichiarazione non può essere modificata per almeno 4 anni.

2) Si sottopone a cure ormonali per la transizione di genere e dimostra che il suo livello di testosterone nel siero è inferiore a 10 nanomoli per litro (nmol/L), con un anticipo di almeno 12 mesi rispetto al primo torneo a cui intende partecipare. Di caso in caso, si può valutare se allungare questo periodo. Solitamente, un anno è rigenuto sufficiente per azzerare qualsiasi vantaggio.

3) Il livello totale di testosterone deve restare sempre al di sotto dei 10 nmol/L per tutto il periodo in cui intende partecipare al circuito WTA.

4) Il rispetto di queste condizioni può essere monitorato secondo test amministrati dalla WTA, sulla base di standard di ragionevolezza ed equità, in collaborazione con medici ed esperti. In caso di inosservanza, la giocatrce sarà sospesa per dodici mesi.

Chi effettua il passaggio opposto (da donna a uomo) non potrà più partecipare al circuito femminile se si è sottoposto a trattamento ormonale per la transizione di genere.

Sarah Gronert non era oggetto di queste restrizioni, poiché lo stato di ermafrodita è diverso. Inoltre, all'atto di nascita, i suoi genitori (padre cattolico e madre protestante) nell'atto di nascita hanno scritto "sesso femminile" nell'attribuzione di genere.

Il dietro le quinte di uno dei tanti spot pubblicitari realizzati da Sarah Gronert

L'episodio più famoso risale al torneo ITF di Raanana, nel marzo 2009. Dopo la vittoria per 6-2 6-1 contro Julia Glushko, il coach dell'israelina Shlomo Tzoref manifestò apertamente i suoi dubbi: “Non è una donna, è un uomo. Non ha la forza di una donna, e nessuna donna possiede una tecnica del genere. Dal punto di vista tecnico è come un uomo. Nessuna donna serve come lei, nemmeno Venus Williams. Quando ho sentito la storia, sono rimasto scioccato. Non so se sia gusto che possa giocare perché ha evidenti vantaggi, ma se la WTA glielo concede avranno le loro ragioni. Se giocherà regolarmente, entrerà tra le top-50 in sei mesi”. Affermazioni smentite dai fatti. La Gronert è arrivata al massimo al numero 164 WTA nel 2012, togliendosi lo sfizio di giocare le qualificazioni negli Slam. “In quel momento stavo bene e non avevo punti da difendere” racconta oggi, ma poi una severa forma di ernia al disco ha bloccato la sua carriera. Ha effettuato un timido tentativo di rientro tra il 2015 e il 2016, ma è andata male. E ha cambiato vita.

Ma facciamo un passo indietro: le parole di Tzoref fecero scalpore e la faccenda ottenne risonanza internazionale, costringendo la WTA a prendere posizione. Un delegato medico del tour ha esaminato il caso della Gronert e ha stabilito che poteva giocare tra le donne. “Esistono prove indipendenti e verificabili per concludere che ha tutti i requisiti per partecipare ai tornei WTA”. La giocatrice aveva mostrato una perizia dell'ospedale universitario di Aachen. Il magazine Focus potè visionarla. Il professore Joseph Neulen scriveva: “Sulla base di una visita ginecologica odierna, posso confermare che la paziente di cui sopra è una donna. Anche l'esame endocrinologico corrisponde a un normale reperto femminile”. Va detto che nella sua carriera c'è un buco tra il giugno 2008 e il gennaio 2009. Nell'estate del 2008, l'associazione tennistica della Westfalia pubblicò un comunicato in cui si diceva che sarebbero state avviate azioni legali verso chiunque avrebbe continuato a diffondere voci diffamatorie.

Sarah Gronert ha appena vinto un torneo ITF Over 35 a Essen

Nella sua attivtà di influencer, Sarah Gronert si concede scatti particolarmente sexy

Come detto, non è riuscita a raggiungere i suoi obiettivi nonostante nove titoli ITF e vittore di prestigio contro future numero 1 come Karolina Pliskova e Garbine Muguruza. Vanta anche un successo contro Camila Giorgi. Come detto, la sua carriera è terminata per ragioni fisiche ma oggi Sarah è più nota che mai nel ruolo di... influencer. In uno dei primi articoli su di lei, scrissero che “ha le gambe adatte per andare in passerella”. Furono profetici: mentre si dilettava tra insegnamento e gare a squadre, Head le ha proposto di diventare testimonial del loro brand. Sarah ha accettato e la sua popolarità è rapidamente cresciuta, fino a renderla uno dei volti più conosciuti del tennis tedesco. Chi segue il tennis sulla loro versione di Eurosport l'avrà riconosciuta nello spot di un noto negozio online, trasmesso in continuazione. È diventata una piccola diva di Instagram, visto che ha quasi 70.000 followers e pubblica soltanto contenuti iper-professionali. “Vorrei ispirare con miei contenuti e rendere il tennis più attraente, soprattutto per i più giovani”.

D'altra parte è alta 1.83 e possiede un fisico slanciato, ideale per un certo tipo di pubblicità. Non a caso sempre più aziende l'hanno scelta come testimonial e le hanno garantito una sontuosa rivincita: lo stesso fisico che quindici anni fa era fonte di dolori e frustrazioni, adesso è una delle sue principali fonti di guadagno. Pubblicizza vari tipi di prodotti e si concede servizi fotografici decisamente ammiccanti, se non sexy. La sua popolarità le consente di chiedere ingaggi più importanti nei club che vogliono schierarla in Bundesliga. Già, perché la Gronert è ancora piuttosto competitiva e figura tra le 30 migliori giocatrici tedesche. E in questi giorni si è tolta lo sfizio di giocare (e vincere, anzi, dominare) un torneo ITF Senior a Essen. Chissà se intraprenderà una carriera anche lì. “In effetti c'è grande interesse attorno a me, oggi ricevo offerte migliori rispetto a quando ero professionista”. È proprio vero che la vita è una ruota che gira. Imprevedibile.