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LA STORIA

La n.656 WTA ha messo in vendita il suo braccio

La curiosa iniziativa di Oleksandra Oliynykova: la 20enne croata ha messo in vendita una piccola parte del suo braccio tramite un NFT. Entro certi limiti, il proprietario potrà farne ciò che vuole. Ma Sashka vuole utilizzare le criptovalute per attirare altri “acquirenti”. È l'ultima tappa di una vita molto avventurosa.

Riccardo Bisti
15 marzo 2021

Chi non ha sognato di scendere in campo sul Centre Court di Wimbledon, o su un qualsiasi campo importante? Volendo credere a Oleksandra Oliynykova adesso è possibile, sia pure per interposta persona. In un mondo travolto dalla virtualità, non sorprende più di tanto l'iniziativa della giocatrice croata (di origine ucraina): sfruttando la moda degli NFT (acronimo di “Non Fungible Token”), la numero 656 WTA ha messo in vendita... il suo braccio. Prego? Gli NFT sono uno strumento che serve ad artisti, musicisti e creativi per rendere esclusivo il loro lavoro e accumulare denaro. Una sorta di copyright virtuale. Nell'era delle riproducibilità tecnica sfrenata, si può unicizzare qualsiasi cosa... e monetizzare. Gli NFT non sono pensati per gli atleti, ma la Oliynykova la pensa diversamente. Con un annuncio su opensea.io, ha messo in vendita i diritti di una parte del suo braccio. Per l'esattezza, un'area di 15 x 8 cm appena sopra il gomito destro.

Una sorta di proprietà immobiliare sul corpo di un'atleta. L'asta termina mercoledì alle 23.59: nel momento in cui scriviamo ha già ricevuto tre offerte, la più alta di 5.661,57 dollari. “Potrai farci qualsiasi cosa: la realizzazione di un tatuaggio o un body art, oppure lasciarlo vuoto – dice la Oliynykova – ma sarà tuo, per sempre. E potrai rivenderlo a un prezzo molto più alto quando giocherò a Wimbledon o al Roland Garros”. Secondo la croata, si tratta di un'opportunità unica: “Non ho intenzione di offrire altre parti del mio corpo come NFT. Inoltre, per quanto ne so, è il primo NFT offerto da un'atleta professionista, quindi hai la chance di entrare nella storia dello sport”. In effetti, dovesse arrivare nel tennis che conta, il suo braccio (e il messaggio che eventualmente veicolerà) avrebbe un'esposizione globale.

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“Potrai farci qualsiasi cosa: un tatuaggio, un body art, oppure lasciarlo vuoto: ma il mio braccio sarà tuo, per sempre. E potrai rivenderlo a un prezzo molto più alto quando giocherò a Wimbledon o al Roland Garros"
Oleksandra Oliynykova

Oleksandra Oliynykova e il padre illustrano il loro progetto 

Se l'iniziativa dovesse prendere piede, potrebbe nascere una nuova tendenza. In realtà, gli NFT non sono una novità assoluta nel mondo dello sport. I più riusciti hanno riguardato il mondo del basket. Un sito di collezionisti, denominato NBA Top Shot, ha messo all'asta dei filmati di 10-15 secondi con le giocate più significative. Le più preziose possono essere vendute per centinaia di migliaia di dollari. Il giro d'affari ha rapidamente raggiunto le centinaia di milioni di dollari. “Ma il mio sogno è che questo processo sia guidato dagli atleti, non dalle società sportive – dice la Oliynykova – credo che il mio NFT sia il primo realizzato direttamente da un'atleta, senza alcuna mediazione. Io e mio papà Denis, che è anche il mio manager, ci auguriamo che collezionisti, investitori e marchi vedano l'opportunità di fare la storia, e che altri seguano il mio esempio”. La ragione che ha spinto la Oliynykova a vendere una parte del suo corpo è chiara: raccogliere denaro per sostenere l'attività. Quello degli NFT può diventare una forma più evoluta di crowdfunding, strategia utilizzata da parecchi tennisti (anche da lei stessa, in passato). E poi c'è chi ha scelto di utilizzare il suo corpo in altri modi come Angelina Graovac, che ha realizzato un profilo Onlyfans con le sue immagini sexy.

Nel suo messaggio, la Oliynykova spiega che il contenuto dell'eventuale tatuaggio è sottoposto ad alcune restrizioni. “Non sono consentiti estremismi di alcun tipo. E poi, essendo un'atleta professionista, non deve contenere nulla legato alle scommesse o al gioco d'azzardo”. I costi di qualsiasi intervento sono a carico dell'acquirente, e ci sarà anche una commissione per ogni ciclo di pulisci e dipingi se il proprietario dovesse scegliere una body art temporanea. La commissione sarà pagata con una criptovaluta, l'Ethereum (1 ETH equivale a 1,77 dollari). Ma il clan Oliynykova non si ferma qui: se il suo braccio destro rimarrà l'unica parte del corpo offerta con un NFT, l'obiettivo è un utilizzo più completo delle criptovalute. Il progetto Oliynykova prevede una tokenizzazione sempre più ampia, in cui si potrà partecipare alla carriera della giocatrice tramite l'emissione di gettoni che permetteranno una serie di privilegi (sedersi al suo angolo, sceglierne l'abbigliamento, rappresentarla nei media ecc...). “Uno sportivo è perfetto per questo meccanismo, perché la sua carriera è trasparente – dice Denis Oliynyk – è facile capire se le cose stanno andando bene. In quel caso, le parti coinvolte possono spartirsi i dividendi”.

Da quando si è trasferito in Croazia con la famiglia, Denis Oliynyk ha svolto diversi lavori
Qualche anno fa, la Oliynykova aveva lanciato una campagna di crowdfunding. Oggi ha fatto un passo in più

Follia? Mica tanto: Chiliz, piattaforma di tokenizzazione sportiva ha stretto accordi con il Milan e il Barcellona, e ha investito 50 milioni di dollari per espandersi negli Stati Uniti. L'idea della Oliynykova non è così stravagante, anche se lei è un personaggio fuori dalle righe: ha già nove tatuaggi, il più visibile un enorme “2006” sul collo che simboleggia l'anno in cui ha iniziato a giocare a tennis. Dovesse tradurre in tatuaggi ogni momento della sua vita, non ci sarebbe più spazio: nel 2011, quando Sashka aveva dieci anni, la famiglia fu costretta a fuggire dall'Ucraina perché presa di mira dalla polizia. Motivo? Il padre aveva un'azienda che produceva gadget su richiesta (tazze, cappellini, magliette). Una volta furono commissionate delle magliette con frasi critiche e satira sul presidente ucraino Victor Yanukovich. Lo intimarono a bloccare le vendite, ma lui rifiutò. Così si ritrovò l'ufficio distrutto dalla polizia, ufficialmente perché aveva violato il copyright per gli Europei di Calcio che si sarebbero tenuti l'anno dopo.

Spuntò persino un mandato d'arresto che convinse Oliynyk a fuggire con tutta la famiglia. Scelsero di scappare in Croazia, laddove hanno ottenuto lo status di rifugiati. Dopo una lunga trafila, soltanto Oleksandra ha acquisito la cittadinanza, mentre il resto della famiglia può restare in Croazia grazie alla domanda di asilo politico. Avevano aperto un ristorante di sushi, mentre adesso il padre si guadagna da vivere come tassista. Tra una corsa e l'altra, hanno ideato la strategia NFT. Il tempo ci dirà se avrà successo e, soprattutto, se la Oliynykova ha qualche chance di diventare una giocatrice di livello. Per adesso i risultati la bocciano: lo scorso anno ha giocato soltanto tra Antalya ed Heraklion, raccogliendo come miglior risultato tre piazzamenti nei quarti. Quest'anno non ha ancora giocato tornei, ma – COVID permettendo – inizierà la sua stagione ad aprile, con alcuni tornei ITF in Portogallo. “Il mio obiettivo è arrivarci già sponsorizzata, e magari con il tatuaggio scelto dal vincitore dell'asta”. Auguri.