Il tennis-wrestling di Daniil Medvedev

DAVIS CUP FINALS

4 dicembre 2021

Riccardo Bisti

Daniil Medvedev polemizza con il pubblico spagnolo ma non si fa distrarre: batte Struff e spinge la Russia in finale. Sembra che provi gusto nel portare nel tennis dinamiche simili a quelle del wrestling. In finale, i russi se la vedranno con la Croazia. Partono favoriti.

Daniil Medvedev è troppo giovane per aver vissuto gli anni d'oro del wrestling, quando i migliori lottatori combattevano sotto un'unica sigla: WWF, World Wrestling Federation. Uno spettacolo globale, personaggi carismatici che rendevano piacevole uno spettacolo studiato a tavolino, basato sulla finzione. E diviso in due categorie: i faces (i buoni, amati dal pubblico) e gli heels (i cattivi, costantemente fischiati). Siamo convinti che gli sarebbe piaciuto, e che avrebbe nutrito una certa fascinazione per gli heels. A memoria, non si ricordano tennisti che abbiano reso il tennis qualcosa di così simile al wrestling, e soprattutto che godano a trovarsi nel ruolo di cattivo. Jimmy Connors, forse, era quello che più di tutti prendeva energie dal pubblico. Ma solo negli Stati Uniti, dove era amatissimo. Al contrario, il russo sembra divertirsi a provocare la gente, a tenere i tipici atteggiamenti heel.

Ha iniziato un paio d'anni fa allo Us Open, quando un dito medio durante il match contro Feliciano Lopez diede il via a una faida col pubblico americano, terminata con un abbraccio virtuale dopo la sconfitta in finale. Medvedev è così: asseconda i suoi sentimenti e non fa niente per controllarli, anche se sono negativi. E la semifinale delle Davis Cup Finals, in cui la Russian Tennis Federation ha liquidato la Germania al termine dei singolari, sarà ricordata per il suo atteggiamento e le provocazioni al pubblico spagnolo. La serie era iniziata con la convincente vittoria di Rublev sul Pitbull Dominik Koepfer (6-4 6-0), poi Medvedev ha regalato a capitan Tarpischev il pass per la finale con un doppio 6-4 contro Jan Lennard Struff. Non poteva esserci omaggio migliore per chi ha festeggiato la 100esima serie alla guida del team russo, un'avventura iniziata nel 1974 e che è praticamente ininterrotta dal 1997 (da allora ha saltato solo un match).

La frecciata di Medvedev al pubblico spagnolo durante l'intervista post-match

I russi partono favoriti contro la Croazia, anche se devono chiudere con i singolari: in caso di 1-1, non si vede come possano scippare il punto a Pavic-Mektic. Ma il protagonista rimane Medvedev, che non ha certo il fisico del wrestler, eppure prova piacere nel mettersi contro il pubblico. C'è stato anche un po' di show, con il russo che ha iniziato a perdere sangue dal naso durante il match, continuano a giocare con i pantaloncini insanguinati. Mentre il match stava per terminare, gli spagnoli hanno preso a fischiarlo e lui li ha incoraggiati a continuare così, indicando il terreno di gioco come a sostenere che fosse di sua proprietà.

Come se non bastasse, li ha provocati anche durante l'intervista sul campo. “Sono due settimane incredibili per noi, ma il momento clou è stata la vittoria contro la Spagna. Battere i padroni di casa, a Madrid, ci ha resi molto felici nello spogliatoio. Le persone non hanno ancora capito come farmi perdere. Dovrebbero fare il tifo per me, ma non l'hanno ancora capito. Quindi va bene così, continuate pure e io continuerò a vincere”. Sembravano le dichiarazioni di chi ha appena conquistato una cintura, battendo l'idolo di casa. Non c'è molto altro, se non l'amaro in bocca di una semifinale chiusa in poco più di tre ore, senza incertezze né pathos.

Il pubblico aveva ancora fame di tennis ed è rimasto in buona percentuale a seguire un doppio che non aveva alcun significato agonistico, anche se è stato colorato dal bel gesto di Tim Puetz, che ha regalato la sua racchetta a un ragazzino, rendendolo felicissimo. In caso di successo, la Russia firmerebbe una doppietta dopo aver vinto la BJK Cup: non era mai successo, e sarebbe curioso proprio nell'anno in cui non possono utilizzare nome, inno e bandiera. “Quando sono in campo, so bene quale Paese rappresento – ha detto Medvedev – so anche qual è il mio inno nazionale.

È spiacevole non alzare la bandiera e ascoltare l'inno, ma la competizione è sempre la stessa. Dovessimo vincere saremo delusi dai piccoli dettagli, ma questo non influenza le prestazioni”. Anzi, può essere un boost emotivo. La sensazione è che la finale sarà decisa dal primo singolare, quello tra i numeri 2. È difficile pensare che Medvedev perda contro Cilic, ancora più complicato immaginare il successo del doppio russo. Al contrario, Andrey Rublev partirà certamente favorito contro Borna Gojo, ma non sarà un match scontato. Dopo un torneo complicato, il russo ha finalmente fornito una prova convincente contro Koepfer. Se disinnescherà il servizio-bomba del giovane croato, il tris sarà servito. E pazienza se non suonerà l'inno nazionale. In fondo la Davis era un'altra cosa.

DAVIS CUP FINALS – Semifinale
FEDERAZIONE RUSSA – GERMANIA 2-1
Andrey Rublev (RTF) b. Dominik Koepfer (GER) 6-4 6-0
Daniil Medvedev (RTF) b. Jan Lennard Struff (GER) 6-4 6-4
Krawietz – Puetz (GER) b. Khachanov – Karatsev (RTF) 4-6 6-3 6-4

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