I soldi fanno sempre comodo. La provenienza conta meno...

PARIGI BERCY

5 novembre 2021

Riccardo Bisti

Fa discutere la partnership tra il Masters 1000 di Parigi Bercy e l'azienda che gestisce il gioco d'azzardo in Francia: il Comitato Etico FFT aveva sconsigliato l'accordo, ma fino al 2023 le agenzie di scommesse possono sponsorizzare un torneo. E i loro soldi fanno molto comodo.

Le speranze di Jannik Sinner di conquistare un posto alle ATP Finals si sono ridimensionate dopo la sconfitta contro Carlos Alcaraz, ma la battaglia per Torino rimane uno dei motivi di interesse del Masters 1000 di Parigi Bercy. A giocarsi gli ultimi due posti sono ancora in gara Casper Ruud, Hubert Hurkacz e Cameron Norrie. Senza contare il ritorno in scena di Novak Djokovic, le (remote) speranze di Daniil Medvedev di strappargli la leadership ATP e... una piccola polemica. Tra gli sponsor di questa edizione (il cui montepremi si è ulteriormente ridotto rispetto al 2020) c'è un'agenzia di scommesse. Dopo essere state bandite per qualche anno, le agenzie di betting possono nuovamente sponsorizzare gli eventi tennistici in periodo di pandemia.

Ma per Bercy c'era una problema: la sponsorizzazione va contro le regole della Commissione Etica della federtennis francese. Eppure al Palais Omnisports compare il nome Parion Sports, una sorta AAMS francese, ovvero l'azienda pubblica che gestisce le lotterie e il gioco d'azzardo. “Si tratta di una presenza confusa in uno sport che soffre più di altri il problema delle partite truccate, anche se soprattutto a livelli più bassi” ha scritto l'Equipe. Nell'articolo, a firma di Julien Reboullet, viene menzionato il comunicato stampa della Commissione Etica: “Il settore economico delle scommesse sportive non è neutrale, visti i grandi rischi associati alla pratica delle scommesse, come la manipolazione dei risultati e i rischi di dipendenza, con tutte le possibili conseguenze sociali”.

L'accordo tra la federtennis francese e Parion Sports ha una durata di tre anni, ma può essere risolto in qualsiasi momento

Nonostante tutto, hanno scelto di accogliere ugualmente Parion Sports. “D'altra parte il suolo del comitato etico è consultivo, e la FFT ha deciso di non seguire le linee guida” scrive Reboullet. La spiegazione della scelta è arrivata da Amelie Oudea-Castera, direttore generale FFT. “Il comitato ci ha aiutato a costruire un quadro di protezione, ma questa alleanza crea un problema di principio laddove crediamo che la questione sia risolta a livello internazionale”. Si rifersice alla decisione della TISB (organo che supervisiona l'integrità del tennis): le case di scommesse possono sponsorizzare i tornei di tennis nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023.

Si tratta di un'autorizzazione sperimentale, che però deve rispettare un paio di vincoli: 1) l'agenzia di scommesse non può essere il title sponsor dell'evento 2) deve rispettare linee guida che chiariscano bene di cosa si tratta, per evitare a chiunque lo stimolo di intraprendere l'attività delle scommesse in loco, nei paraggi e tramite internet. Già due Masters 1000 avevano sfruttato l'opportunità: Miami e Madrid. “Le regole sono cambiate perché il circuito si trova in un contesto economico molto particolare dopo la pandemia, e c'è bisogno di recuperare risorse economiche per eventi di questo tipo” ha concluso la Oudea-Castera. Il contratto con Parions Sport ha durata triennale e possiede diverse clausole che ne permettono la risoluzione, inoltre sarà sottoposto a revisione dopo ogni torneo.

Secondo l'ultimo report dell'ITIA (International Tennis Integrity Agency), tra luglio e settembre sono arrivate 38 segnalazioni di partite sospette: questo non significa che fossero realmente truccate, ma che sono state oggetto di un giro d'affari superiore alla norma. A parte la quantità, ha fatto discutere il livello delle stesse: solitamente le segnalazioni avvengono per i tornei minori, mentre stavolta sarebbero coinvolti quattro match Slam, due a Wimbledon e altrettanti allo Us Open. Per il resto, la maggior parte delle allerte arrivano dal circuito Challenger (13), mentre una ventina arrivano dalle varie declinazioni del circuito ITF. C'è poi una segnalazione per la Davis e una per un ATP 250.

Più in generale, la sponsorizzazione delle agenzie di scommesse rappresenta un falso problema. Si tratta soprattutto di una questione di immagine, perché il problema dei match truccati non si risolve impedendo una sponsorizzazione, peraltro alla luce del sole. Purtroppo è molto complicato combattere il fenomeno, perchè raccogliere prove certe è praticamente impossibile se i giocatori coinvolti sono sufficientemente prudenti. Al contrario, le agenzie di scommesse hanno tutto l'interesse ad auguarsi un tennis pulito. E possono rappresentare un valido sostegno economico ai tornei, decisamente prezioso in un periodo di contrazione globale degli investimenti pubblicitari.

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