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MASTERS 1000 CINCINNATI

From Zero to Hero

Borna Coric è il giocatore di più bassa classifica a vincere un Masters 1000: il prossimo Us Open sarà lo Slam più incerto degli ultimi anni, emblema di un'epoca di transizione che offre spazi inediti. Il croato scala oltre 120 posizioni e sarà testa di serie a New York.

Riccardo Bisti
22 agosto 2022

Braccia conserte. L'espressione di Borna Coric dopo l'ultimo punto del Masters 1000 di Cincinnati è un po' quella di tutti gli appassionati. Lui voleva esprimere legittima gioia, ma il mondo del tennis vive un periodo di incertezza e perplessità. L'imminente Us Open sarò lo Slam più aperto degli ultimi anni. Uno Slam senza favoriti. La sempre più probabile assenza di Novak Djokovic causerà un ulteriore rimescolamento delle carte, già sconquassate dai risultati dei due Masters 1000 di avvicinamento. Molti si soffermeranno sul record al contrario di Coric, giocatore di più bassa classifica a vincere un torneo di questo livello. Da numero 152 ATP, ha battuto il primato di Roberto Carretero (n.143 quando vinse ad Amburgo nel 1996), ma tutti sanno che il croato vale molto di più. Era vittima di una classfica bugiarda, di transizione, figlia di un grave infortunio. Da oggi è numero 29 e sarà addirittura testa di serie a New York. Semmai, non era mai successo che si arrivasse allo Us Open con due vincitori così sorprendenti nei tornei di avvicinamento. I numeri dicono tutto: Carreno Busta e Coric sono stati al massimo numero 10 e numero 12 ATP. Ottimi giocatori con sfumature da campioni, ci mancherebbe, ma che hanno poco a vedere con i vincitori del Canadian Open e del Western & Southern Open, specie da quando i principali tornei del circuito hanno preso la denominazione di “Masters 1000”.

Dal 2009 al 2021 si sono giocati 25 tornei. Di questi, nessuno era stato vinto da un giocatore con un best ranking peggiore del numero 5 (Jo Wilfried Tsonga, vincitore a Toronto nel 2014). Per il resto, soltanto campionissimi: venti vittorie di un numero 1 (Federer, Nadal, Djokovic, Murray e Medvedev), due di un numero 2 (Zverev), due di un numero 3 (Dimitrov e Cilic), più quella già citata del francese. Risultati che fornivano un'idea ben chiara su quello che sarebbe accaduto a New York. Quest'anno c'è un grosso punto interrogativo, anche se – va detto – dal 2009 a oggi è successo soltanto cinque volte che a New York si imponesse un giocatore che aveva vinto uno dei due tornei di avvicinamento. Tutto fa pensare che la tradizione proseguirà nel 2022, visto che un successo di Carreno Busta o Coric sarebbe un'enorme sorpresa. Qualche nostalgico rimpiangerà il dominio dei soliti noti, ma si preannuncia un torneo incerto e – perché no? – entusiasmante. Adesso è tempo di celebrare Coric, che al Lindner Family Tennis Center si è aggiudicato il terzo titolo in carriera (su otto finali) dopo Marrakech 2017 e Halle 2018. Lo ha fatto battendo in finale uno Stefanos Tsitsipas in versione candela: brillante all'inizio, si è via via spento fino a cedere col punteggio di 7-6 6-2, quando mancavano tre minuti allo scoccare delle due ore.

«In questa settimana ho servito come non mai. Negli ultimi due match le percentuali sono un po' calate, ma nei momenti importanti il servizio non ha tradito» 
Borna Coric
ASICS ROMA

Le fasi salienti della finale del Masters 1000 di Cincinnati

In condizioni ventose (il tempo sarebbe peggiorato durante il match, fino a velocizzare la cerimonia di premiazione perché stava per arrivare un acquazzone), volava 3-0 e poi 4-1. Coric trovava il controbreak al settimo game, sfruttando un paio di serve and volley scriteriati di Tsitsipas e alcuni ottimi colpi di sbarramento. Il greco aveva tre palle break per rimettere il naso avanti nel game successivo, ma non le sfruttava. Il match si spingeva al tie-break, stravinto da Coric (7-0). A quel punto Tsitsipas abbandonava il campo per cambiarsi e le telecamere – maliziose – inquadravano papà Apostolos al telefono, proprio come durante la semifinale dello scorso anno contro Zverev, foriera di grandi polemiche. Al rientro, il greco aveva un'altra grossa chance: 0-40 sul servizio di Coric, ma non riusciva a brekkare (ha rimpianti solo sulla terza palla break, visto che sulle prime due non era riuscito a far partire lo scambio). Persa la chance, si spegneva come se il vento di Cincinnati avesse soffiato sulla sua candela agonistica.

Dal 2-2, perdeva quattro game di fila. Sebbene ci siano stati alcuni giochi combattuti, era sempre più assente e subiva alcuni vincenti con una rassegnazione tale da far pensare che avesse qualche problema fisico. Più probabilmente, era uscito mentalmente dalla partita. Va da sé che il match è cambiato nel cuore del primo set. È stato Coric a spiegarne la ragione. “Ho realizzato che dovevo essere più aggressivo – ha detto – sono sceso in campo con l'idea che lui avrebbe commesso parecchi errori, invece mi metteva grande pressione e colpiva la palla con un anticipo impressionante. A quel punto, senza niente da perdere, mi sono detto che avrei dovuto cercare di colpire con maggiore aggressività, non necessariamente a caccia di vincenti, ma essere più profondo per impedirgli di attaccare”. Analisi giusta, a cui si aggiunge un rendimento sempre migliore al servizio, unito alle croniche difficoltà di Tsitsipas in risposta. A tratti è imbarazzante, soprattutto quando sembra che la sua mente svolazzi fuori dalla partita.

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Il servizio è stato l'arma in più di Borna Coric durante il torneo di Cincinnati

Borna Coric durante la premiazione: "Cinque giorni fa non ero preparato a tenere un discorso del genere"

Grande gioia per Coric, la cui esultanza moderata è in linea con una personalità severa, talvolta dura con se stesso. “Staserà andrò a cena con il mio team e festeggeremo, ma non sarà nulla di speciale – ha detto – è stata una settimana stressante per il corpo, sono arrivato a Cincinnati con tanti allenamenti nelle gambe e poi ho giocato cinque match di fila. Adesso mi prenderò due giorni di riposo per recuperare, poi cercherò di essere pronto per lo Us Open”. Guarda caso, lo Slam laddove ha raccolto di più: vittoria junor nel 2013, quarti di finale nel 2020. Parlando della sua settimana, ha raccontato di aver vissuto l'impresa giorno dopo giorno. “Mi è piaciuta la capacità di restare concentrato. Quando ero giovane mi capitava di battere ottimi giocatori, ma dopo il successo mi capitava di andare in modalità vacanza. Stavolta no. Non sono sorpreso del mio livello, ho sempre creduto in me stesso e sul livello che ero in grado di esprimere. Certo, non pensavo di vincere il torneo”. Ha poi svelato di non aver guardato il tabellone per quasi tutta la settimana. Dopo il successo contro Musetti, ha chiesto chi fosse il suo avversario al secondo turno. Ha scoperto così che avrebbe affrontato Rafa Nadal, proseguendo così per quasi tutta la settimana.

Il nome di Coric era talmente inatteso che tante agenzie di scommesse non avevano nemmeno quotato la sua vittoria allo Us Open. In questo ore dovranno correre ai ripari e impedire che il suo nome finisca alla voce “altri”: magari non vincerà, ma merità una quota tutta sua in virtù di un tennis non spettacolare, ma decisamente solido. Inoltre gode di una condizione atletica al top. Gli Slam sono un'altra cosa, ma non c'è dubbio che il tennis abbia ritrovato un grande giocatore. E siamo certi che i giocatori compresi tra la quinta e l'ottava testa di serie a New York non saranno contenti di essere in rotta di collisione con lui già al terzo turno. L'estate di avvicinamento allo Us Open non è ancora finita, poiché in questi giorni si gioca l'ATP 250 di Winston Salem, con un tabellone a 48 giocatori e con il solo Grigor Dimitrov tra i top-20. Ma non cambierà nulla nella percezione di quello che sarà a New York: un calderone in cui tanti giocatori possono aspirare a un bel piazzamento e – perché no? - al successo finale. La bella notizia è che nel mazzo pregiato ci sono anche Jannik Sinner e Matteo Berrettini.

MASTERS 1000 CINCINNATI – Finale
Borna Coric (CRO) b. Stefano Tsitsipas (GRE) 7-6(0) 6-2

I GIOCATORI DI PIÙ BASSA CLASSIFICA A VINCERE UN MASTERS 1000

Borna Coric (Cincinnati 2022) n. 152
Roberto Carretero (Amburgo 1996) n.143
Mikael Pernfors (Montreal 1993) n.95
Chris Woodruff (Montreal 1997) n.57
Tomas Berdych (Parigi Bercy 2005) n.50
Felix Mantilla (Roma 2003) n.47