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Fognini spreca tutto: negli ottavi ci va Delbonis

Pesante sconfitta, nel punteggio e nell’atteggiamento, per Fabio Fognini. Federico Delbonis si mpone 6-4 6-1 6-3 in poco più di due ore. Ennesima delusione Slam per Fabio. E pensare che negli ottavi avrebbe trovato Davidovich Fokina...

Alessandro Mingrone
4 giugno 2021

“Non gioco per un mese, non gioco per un mese… sono una capra…” Questo sfogo che nell’ultimo game ha accompagnato Fabio Fognini fuori dalla porta, anzi, dal portone che si era aperto nella sua parte del tabellone. Una partita finita male, ma che era iniziata anche peggio. Nel mezzo un’interruzione per pioggia, quasi invocata dal trentaquattrenne di Arma di Taggia, che non ha sortito gli effetti sperati. Il cielo gli aveva teso una grossa mano, ma come tante volte gli è capitato in carriera, non ha saputo ottimizzare l’aiuto degli dei e si è trascinato verso una sconfitta annusata sin dalle prime battute. Fabio è entrato in campo scarico, appesantito nella testa e nelle gambe, quasi come se pensasse di non farcela.

Eppure non sfidava Nadal, Federer o Djokovic. Vero è che Federico Delbonis gli ha causato un paio di dispiaceri in passato e che, fattore di non poco conto, sta attraversando un gran periodo di forma. Tuttavia, non sembrava avversario così proibitivo. Durante i match contro Barrère e Fucsovics erano arrivate ottime sensazioni, non solo dal punto di vista tecnico e fisico, ma anche sotto l'aspetto mentale. Contro Delbonis, purtroppo, non c’è stato nulla di tutto questo. Semplicemente Fabio ha mandato la sua controfigura sul Suzanne Lenglen. Un paio di pugni alla racchetta, una piccola discussione con il giudice di sedia (Damien Dumusois) dopo un warning, probabilmente a causa di alcune espressioni colorite, e nient’altro.

Alla 27esima apparizione in uno Slam, Federico Delbonis centra un piazzamento alla seconda settimana

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Non c’è stato un attimo in cui si potesse pensare ad un ribaltamento. Neanche dopo i primi due interminabili game del secondo set (22 minuti), nei quali il ligure si era creato delle chance di andare avanti o di controbreakkare. Spesso si dice che la partita di un tennista si misuri in base alla “temperatura” del suo colpo migliore. Ecco, la marea dei gratuiti di rovescio di Fognini è stata l’emblema di questa giornata. La classica giornata storta, in cui il suo unico desiderio sembrava essere quello di tornare immediatamente negli spogliatoi, o meglio ancora a casa. È un peccato perché Delbonis non ha fatto cose trascendentali, tutt’altro.

Gli è bastato, come si suol dire, rimettere la palla dall’altra parte del campo e il gioco era fatto. Ha mostrato una discreta solidità, ma non ha certo impressionato. Ha colpito il modo con cui il sanremese ha buttato al vento questa ennesima occasione. Ma questa opportunità, come tante altre sfuggite, pare essere quella che si porterà via ancora più rimpianti. Innanzitutto c'era un bel tabellone, e poi perché gli anni passano… non solo i treni. Poi le partite si vincono, si perdono, ma quello che non deve mai mancare è la voglia di non mollare, parole molto care allo stesso Fabio. Oggi è mancato anche questo, ed è un peccato perché stavolta c'erano ottime premesse. Sfuma così la possibilità di vederlo ancora una volta negli ottavi di finale, e guardando un po’ più avanti, a quei quarti che gli scappano via dal 2011. Sarà per l’anno prossimo, speriamo.

Quando Fognini non si fa prendere dal nervoso, le sue partite sono uno spettacolo