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ROLAND GARROS

Cecchinato sogna un'altra favola

Superato il modesto Uchiyama in 4 set, Marco Cecchinato non ha un tabellone proibitivo: un posto negli ottavi non è un miraggio. Adesso troverà De Minaur, già battuto lo scorso anno, che ha eliminato Stefano Travaglia.

Lorenzo Marchi
1 giugno 2021

È stata tutto sommato una passeggiata, nonostante il primo parziale passato in rodaggio, la vittoria di Marco Cecchinato contro il giapponese Yasutaka Uchiyama, numero 115 del ranking mondiale e poco avvezzo ai ritmi lenti del tennis sul rosso. Il tennista siciliano si è imposto con il punteggio di 3-6 6-1 6-2 6-4, in due ore e venti minuti. A inizio partita è inaspettatamente il tennista nipponico - pochissime partite in carriera su terra rossa con pessimo bilancio di vittorie - a portarsi avanti. Sfruttando un basso ritmo di palleggio, qualche variazione e un fastidioso servizio in kick a uscire, Uchiyama costringe un addormentato Cecchinato a faticare più del previsto per trovare soluzioni rapide e vincenti.

Il siciliano dà l’impressione di non sentire la palla, colpendo spesso fuori tempo e commettendo alcuni errori di troppo. La spiegazione del passaggio a vuoto iniziale potrebbe banalmente celarsi dietro un non perfetto e repentino adattamento di Cecchinato alla peculiarità della terra parigina, più rapida rispetto a quella parmense, dove l’italiano ha trascorso l’intera settimana scorsa giungendo fino alla finale del 250 organizzato dal Tennis Club President (persa con Sebastian Korda, 6-2 6-4 lo score). 6-3 Uchiyama in 34 minuti quindi, ma è quello che si definirebbe in gergo il classico fuoco di paglia.

La finale a Parma ha permeso a Marco Cecchinato di tornare tra i top-100 ATP. Attualmente è in 83esima posizione

ASICS ROMA

Il tennis del giapponese è ordinato e preciso, ma emergono chiare difficoltà di spostamento nei movimenti laterali (senza scivolare) e una scarsa attitudine difensiva a gestire palle cariche di top-spin. Col passare del tempo, Cecchinato impatta sempre meglio trovando le sensazioni dei giorni migliori, e con uno splendido lungolinea di rovescio ottiene il break nel quarto gioco del secondo parziale. Un momento chiave questo della partita, una sorta di crocevia. Sette saranno i game consecutivi conquistati dall’italiano a cavallo tra il secondo set e l’inizio del terzo, in un match oramai in assoluto controllo.

Un leggero calo di concentrazione a inizio terzo e break regalato a Uchiyama, ma il tennis del semifinalista del 2018 è decisamente superiore a quello del modesto avversario odierno: contro-break immediato e cavalcata sciolta verso il traguardo del secondo turno. Incoraggianti segnali per Cecchinato, autore di una prova solida al servizio (10 ace e 80% di punti vinti con la prima in campo) e di ottime soluzioni offensive da fondo, specialmente con un rovescio che pare essere finalmente tornato competitivo. La prossima sfida lo vedrà opposto a Alex De Minaur, giustiziere di Stefano Travaglia, in un incontro ben più complicato - almeno sulla carta - di quello odierno.

Marco Cecchinato troverà Alex De Minaur, proprio come otto mesi fa

Alex De Minaur b. Stefano Travaglia 6-2 6-4 7-6

Non ce l’ha fatta Stefano Travaglia a raggiungere Marco Cecchinato al secondo turno del Roland Garros, in quello che avrebbe potuto essere il secondo graditissimo derby tinto d’azzurro (Sinner-Mager l’altro). Troppo sprecone il tennista di Ascoli Piceno per poter realmente impensierire il tennis difensivo dell’australiano Alex De Minaur, testa di serie numero 21 ma non particolarmente a suo agio sul rosso. Basta un solo dato per far emergere quanto espresso: 2 sole palle break convertite da Travaglia lungo l’intero match, sulle 16 concesse dal tennista di Sydney. Davvero troppi errori per Travaglia (62 errori non forzati), specie dal lato del rovescio, per scardinare con costante efficacia l’arroccamento da fondo campo del diavoletto australiano. Apparso oltremodo nervoso, Travaglia ha dato l’impressione per lunghi tratti di poter comandare gli scambi col dritto, ma l’eccessività fallosità a contribuito in maniera netta al materializzarsi di un punteggio fin troppo severo per l’italiano: 6-2 6-4 7-6(4) De Minaur in due ore e mezza precise, recita impietoso il tabellone del campo 6 a fine partita. Resta il grande rammarico per l’occasione persa, l’australiano non era di certo avversario impossibile su questi campi. Si spera possa essere Cecchinato, prossimo avversario di De Minaur, a vendicare “Steto” e questa sua amara sconfitta.