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LA STORIA

Bye Bye Coppa Davis, io faccio la rockstar

Prende forma l'impressionante tour sudamericano di Rafael Nadal, previsto durante le Davis Cup Finals. Sei impegni in luoghi iconici, compensi da capogiro e caccia a record di pubblico. Lo sparring sarà Casper Ruud: soltanto in Cile se la vedrà con Alejandro Tabilo. 

Riccardo Bisti
22 settembre 2022

Chissà come la prenderanno Gerard Piquè e tutto il mondo Kosmos. Probabilmente faranno buon viso a cattivo gioco: se la prima edizione della Coppa Davis sotto la loro gestione (2019) non è stata un fallimento totale è grazie a Rafael Nadal, che ha preso per mano il team spagnolo e lo ha portato al successo. Le partite della Spagna furono una sorta di oasi in un deserto di disinteresse. Senza Rafa, probabilmente gli spagnoli non avrebbero vinto e il bilancio sarebbe stato ancor più fallimentare dei 50 milioni di rosso di cui si è parlato a più riprese. Negli stessi giorni, Roger Federer effettuava un tour di esibizioni in Sudamerica insieme ad Alexander Zverev, che a suo tempo aveva ben altre idee sulla Davis, ed era ancora rappresentato da Team8. Esibizioni ricche, ricchissime. Ingaggi importanti e pubblico strabordante. La tappa di Città del Messico siglò quello che – in quel momento – era il record di spettatori per una partita di tennis. La Plaza de Toros della capitale messicana accolse 42.517 spettatori. Tre anni dopo, il Sudamerica prova a fare il pieno per la seconda volta. Con Federer ormai ex, durante la settimana delle Davis Cup Finals (che si giocheranno in Spagna, e con la Spagna coinvolta), Rafael Nadal giocherà un tour di esibizioni che toccherà Argentina, Cile, Colombia, Ecuador, Brasile e Messico. Vi avevamo già parlato di queste esibizioni per la furiosa polemica scatenata da Lisandro Borges, l'organizzatore argentino scagliatosi contro Carlos Costa (manager di Nadal), reo di aver trattato con altri organizzatori quando esisteva un contratto firmato per la tappa in Argentina. Particolarmente risentito, aveva lanciato una causa proprio verso Nadal, chiedendo un risarcimento di 10 milioni di dollari.

In attesa dell'esito di questa vicenda parallela, sta prendendo forma il tour del campione spagnolo, che volerà in Sudamerica subito dopo la fine delle ATP Finals di Torino (unico grande evento che manca al suo palmares). Una decina di giorni fa, il noto giornalista argentino Danni Miche ha lanciato un tweet in cui ha informato che l'altro protagonista del tour sudamericano sarà Casper Ruud. La notizia non è stata smentita e ha trovato riscontri, ma oggi possiamo essere ancora più precisi e delineare il quadro di una permanenza che dovrebbe durare una decina di giorni e – secondo quanto disse Borges – garantirebbe allo spagnolo un compenso di due milioni e mezzo a esibizione. In altre parole, Rafa intascherebbe la bellezza di 15 milioni di dollari per sei partite. E pensare che in primavera il progetto aveva traballato, poiché erano state trovate solo tre sedi e l'obiettivo era organizzare almeno quattro tappe. Il norvegese è un ottimo amico di Nadal: si è allenato a lungo in Spagna e da qualche tempo fa base presso la sua accademia di Manacor. Nutre un certo timore reverenziale che si è manifestato nella finale del Roland Garros, in cui ha raccolto appena sei game. Alle cinque partite con Ruud se ne aggiungerà una con Alejandro Tabilo nella tappa cilena, laddove Nadal si fermerà due giorni, partecipando anche a una serie di eventi collaterali. Tennis Magazine Italia è in grado di ricostruire con buona precisione quello che sarà l'itinerario di Nadal in Sudamerica, laddove lui e il suo team si sposteranno a bordo di un aereo privato messo a disposizione dagli organizzatori. L'unico dubbio riguarda la data dell'esibizione in Brasile, per cui è già stata fissata la sede (il Mineirinho di Belo Horizonte).

La capienza ufficiale della Plaza de Toros di Città del Messico è di 46.815 persone, il che significa che Nadal potrebbe anche provare a superare la cifra fatta registrare da Federer e Zverev.
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Il tweet d Danni Miche che ha riacceso l'interesse sul tour sudamericano di Rafael Nadal

23 NOVEMBRE – BUENOS AIRES
L'idea iniziale era farlo giocare con Juan Martin Del Potro, peraltro in un'affascinante ricorrenza: il 23 novembre 2008, i due si sarebbero dovuti affrontare nella terza giornata della finale di Coppa Davis a Mar del Plata. Quel match non si è mai giocato, poiché Nadal rinunciò in extremis per infortunio e Del Potro si fece male nella prima giornata. Si era parlato anche di Diego Schwartzman, ma permanevano i dubbi sulla contemporaneità delle Davis Cup Finals. L'Argentina non è nemmeno andata vicina a qualificarsi, ma ormai era stato confermato l'accordo con Ruud. Quella argentina è la tappa con meno dettagli: l'idea era giocare a Parque Roca, laddove si sono giocati importanti match di Coppa Davis (e Federer-Zverev nel 2019), ma pare sia sorto qualche problema. Adesso si parla del mitico Luna Park, impianto antichissimo, realizzato addirittura negli anni '30 e considerato monumento nazionale.

25 NOVEMBRE – SANTIAGO DEL CILE
Sarà l'unico evento con un avversario diverso da Ruud. Per la Copa Jorge Yarur, i cileni hanno scelto Alejandro Tabilo, numero 1 del Paese (“Ma avevamo pensato a lui quando non lo era ancora. Ci piace che abbia scelto di rappresentare il Cile e non il Canada”). L'evento sarà anticipato da un match di wheelchair tennis tra l'argentino Gustavo Fernandez e lo spagnolo Martìn de la Puente. L'esibizione si presenta come senza fini di lucro e sarà diretta da Carlos Ampuero. La complessità maggiore ha riguardato il reperimento della sede. Volevano andare a Vina del Mar (laddove Nadal riprese l'attività nel 2013 dopo sette mesi di stop), poi si era parlato di altre due località. Alla fine si giocherà allo stadio San Carlos de Apoquindo di Las Condes (nei pressi di Santiago), laddove gioca l'Universidad Catolica. Saranno allestite tribune per 11-12.000 spettatori e i prezzi dei biglietti saranno simili a quelli dell'esibizione di Federer del 2019. I più economici costeranno 75.000 pesos cileni, l'equivalente di circa 82 euro. Nadal ha chiesto espressamente di giocare su un campo in cemento, elemento che aumenta i costi organizzatori. “Dovremo allestire il campo e poi demolirlo, perché sarà utilizzato per una sola partita”. Nadal arriverà il giorno prima e parteciperà a una serie di eventi collaterali, compreso un possibile vincolo benefico con Telethon. “Dopo l'esibizione tornerà in hotel a recuperare le sue cose, poi si sposterà a Bogotà per l'esibizione successiva” dice Ampuero.

26 NOVEMBRE – BOGOTÀ
Sarà la seconda volta di Nadal in Colombia. La prima fu un'esibizione contro Novak Djokovic, tenutasi il 20 marzo 2011, pochi giorni dopo lo scontro diretto in finale a Indian Wells. In California aveva vinto il serbo, mentre presso il Coliseo El Campin si impose Nadal 7-6 6-3, davanti a 15.000 spettatori entusiasti. Stavolta l'avversario sarà Casper Ruud, ma permangono grossi dubbi sulla sede. L'impianto utilizzato 11 anni fa è stato rinominato Movistar Arena: sembrerebbe il luogo ideale perché Movistar è tra i partner principali di Nadal, al punto di sponsorizzare la sua accademia di Manacor. Problema: in quella data, l'impianto è occupato da un concerto del noto cantante pop Camilo. I biglietti sono già in vendita e non sarà facile spostarlo: per questo, è probabile che Nadal debba trovare un'altra sede, magari più capiente.

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Una veduta esterna del Mineirinho di Belo Horizonte, l'arena indoor più grande del Brasile

Il tweet che lascia pochi dubbi su data e sede dell'esibizione messicana di Rafael Nadal

27 NOVEMBRE – QUITO
La tappa in Ecuador, organizzata dai fratelli Nicolas e Giovanni Lapentti, è l'unica ad essere già stata ufficializzata. L'evento è denominato Copa Kia Quito Bicentenario e si giocherà alle 17.30 locali presso il Coliseo General Ruminahui. Mentre a Malaga staranno smontando gli allestimenti dopo l'ultimo atto delle Davis Cup Finals, 16.000 spettatori assisteranno alla prima uscita di Nadal in Ecuador. L'evento è stato presentato lo scorso agosto e hanno proiettato un filmato di Rafa, della durata di 49 secondi, in cui dà appuntamento all'esibizione e si dice felice di visitare l'Ecuador (“Anche se per le Galapagos dovrò aspettare la prossima volta”). L'impianto è stato costruito nel 1992, è utilizzato prevalentemente per il basket e ha ospitato concerti di artisti di fama mondiale: tra loro Def Leppard, Shakira (due volte), Roxette, Backstreet Boys e Laura Pausini, popolarissima da quelle parti. È già stato creato il sito ufficiale dell'evento (patronicato da American Express e Banco Guayaquil). I prezzi dei biglietti oscillano dai 102.5 dollari agli 828 per i box a bordocampo. I tagliandi sono venduti in dollari americani perché la valuta americana è diventata la moneta ufficiale dell'Ecuador nel 2000, mossa disperata per combattere l'inflazione. I politici ecuadoriani avevano promesso che intorno al 2014 il Paese sarebbe tornato al Sucre, ma per adesso il proposito non si è concretizzato.

DATA DA CONFERMARE – BELO HORIZONTE
Diverse indiscrezioni hanno parlato di giovedì 1 dicembre come data per l'esibizione in Brasile. Tuttavia, pare che quella data sia stata riservata dalla tappa messicana. Per questo, è ipotizzabile che il mitico Mineirinho accoglierà Nadal e Ruud negli ultimissimi giorni di novembre. Rafa ha un legame speciale con il Brasile: nel 2005 ha vinto uno dei suoi primissimi titoli ATP a Costa do Sauipe, poi si è ripetuto anni dopo a Rio e nel 2016 (sempre a Rio) ha vinto la medaglia d'oro olimpica in doppio. A occuparsi dell'evento sarà la società argentina Fenix in collaborazione con Mundo Tenis, che negozia pacchetti turistici e soprattutto è responsabile della sede brasiliana dell'accademia di Rafael Nadal. Si giocherà a Belo Horizonte, nel palazzetto denominato Estadio Jornalista Felipe Drummond, ma noto a tutti come Mineirinho per la sua vicinanza allo stadio Mineirao. Inaugurato nel 1980, è in grado di ospitare fino a 25.000 spettatori ed è l'impianto indoor più grande del Brasile. Va da sé che negli anni ha ospitato concerti di artisti di fama mondiale, tra cui si ricordano Guns'n'Roses, Iron Maiden, Rihanna ed Eric Clapton. L'impianto ha 56.000 metri quadri di terreno, si snoda su nove livelli e ha ben 75.000 metri quatri di spazio esterno. Giusto un mese fa, il consorzio DMDL / Progen si è aggiudicato i diritti di gestione dell'impianto per i prossimi 35 anni, in cambio di una completa ristrutturazione. Il Mineirinho rimarrà proprietà dello Stato del Minas Gerais.

1 DICEMBRE – CITTÀ DEL MESSICO
C'è grande riserbo su quella che dovrebbe essere la tappa finale del tour, ma la locandina pubblicata su Twitter lo scorso 12 settembre (il giorno successivo al tweet di Miche) lascia poco spazio all'immaginazione. Intanto, la data: è scritto chiaramente che l'evento si terrà il 1 dicembre (da qui le congetture sullo spostamento della tappa brasiliana), poi la foto è evidente: un campo da tennis, una pallina gigante e – soprattutto – l'immagine della Plaza de Toros di Città del Messico, laddove tre anni fa Federer e Zverev fecero il pienone. “Qualcosa di grande farà vibrare La Mexico” scrive il tweet. L'articolo determinativo non è un errore: La Mexico è il modo colloquiale con cui viene definita Plaza Mexico, nome dell'immenso impianto che ospiterà l'esibizione. Si tratta della Plaza de Toros più grande del mondo: considerata una delle più grandi opere di ingegneria sportiva, è arrivata a ospitare 100.000 persone in occasione di alcuni eventi musicali. La capienza ufficiale è di 46.815 persone, il che significa che Nadal potrebbe superare la cifra fatta registrare da Federer e Zverev. I media messicani hanno speculato sul coinvolgimento di Team8 (l'agenzia di Federer) nella logistica dei giocatori, mentre la logistica interna (biglietti, campo e organizzazione) sarebbe a carico di Mextenis. Come per tre anni fa, il main event sarà anticipato da alcune esibizioni con in campo i migliori giocatori messicani: Santiago González, Miguel Ángel Reyes-Varela e Rodrigo Pacheco, oltre alle donne Giuliana Olmos, Fernanda Contreras e Renata Zarazúa.

Difficile aggiungere qualcosa a un tour così complesso, degno di una rockstar di fama mondiale. Che poi, a ben vedere, la popolarità di Nadal non ha nulla da invidiare a quelle di certi personaggi. Davvero impressionante.