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Big Three... Italian Edition

Location, avversario e modalità del successo certificano il nuovo status di Lorenzo Musetti. Ad Amburgo ha vissuto una settimana da film, iniziata senza racchette e con un'intossicazione alimentare. Dopo Berrettini e Sinner, l'Italia ha trovato il suo Terzo Uomo. Ed è un tridente da sogno.
Riccardo Bisti
25 luglio 2022

Per anni abbiamo avuto i Big Three. Fenomeni senza precedenti, con il povero Andy Murray che ci ha rimesso un'anca per provare a tenere il loro ritmo. È riuscito a scippare tre Slam, gli stessi di Stan Wawrinka, la cui dedizione è stata molto inferiore. Per premiarlo della sua professionalità, e tracciare un po' di differenza con lo svizzero, le divinità del tennis gli hanno concesso due ori olimpici. Ma là davanti rimangono Rafael Nadal, Novak Djokovic e Roger Federer. Hanno vinto 63 degli ultimi 76 Slam e tanto basta. Li rivedremo insieme tra un paio di mesi, alla 02 Arena di Londra, per un'edizione-nostalgia della Laver Cup, che secondo molti potrebbe segnare il primo passo verso il ritiro di Roger Federer e – dunque – la fine di un'epoca. La paura di una crisi di popolarità del tennis dopo il loro ritiro è franata in un torrido pomeriggio di mezza estate. Sebbene Amburgo si trovi sul Mare del Nord, faceva caldissimo anche al Rothenbaum Club. Altro piccolo elemento a favore dell'aspirante Robocop del decennio in arrivo: Carlos Alcaraz. Ma il ragazzone di Murcia è inciampato nel talento di Lorenzo Musetti, capace di batterlo nel suo territorio. Si è giocato sulla terra, al caldo, in un match lungo e fisico. Tutti fattori pro-Alcaraz.

Invece l'ha spuntata Lorenzo, prendendosi il primo titolo in carriera alla fine di una settimana che si prenderà un corposo capitolo della sua biografia. Tutti sanno che ha rischiato di uscire al primo turno contro Dusan Lajovic, ma la sua viva voce ci ha raccontato due ulteriori dettagli: intanto aveva perso la borsa con le racchette al suo arrivo da Bastad. “Era giovedì ed ero un po' preoccupato, perché avrei dovuto giocare le qualificazioni. Per fortuna sono entrato in tabellone grazie a qualche rinuncia, quindi mi sono tranquillizzato e ho potuto recuperare le racchette”. E poi il malessere prima dell'esordio: alla vigilia del primo match ha vomitato, vittima di un'intossicazione alimentare. Dura pensare di vincere con premesse del genere, specie dopo aver perso al primo turno nelle ultime quattro apparizioni. E invece... Musetti ha raccolto il titolo numero 78 per l'Italia nell'Era Open, un'epopea iniziata cinquantuno anni fa con il successo di Adriano Panatta a Senigallia. Ma si è preso un primato difficilmente battibile: nessuno aveva raccolto un titolo così importante come primo titolo. Tutti, ma proprio tutti, hanno vinto un ATP 250 (o l'equivalente). Tutti tranne uno: Omar Camporese, che ha vinto il suo primo torneo a Rotterdam. Ma il bolognese aveva 24 anni, era al picco e da lì a poco la sua carriera sarebbe stata travolta da un grave infortunio al gomito.

Musetti rappresenta alla perfezione quello che piace allo sportivo italiano, nonché all'appassionato medio. Oltre a tantissima concretezza e duro lavoro, in lui c'è tanta estetica. La sua gestualità è elegante, morbida, pulita.
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Lorenzo Musetti in giro per Amburgo con il trofeo appena conquistato

Le premesse di Musetti sembrano ben diverse, visto che si è imposto da appena 20 anni, 4 mesi e 21 giorni. Soltanto Jannik Sinner e Claudio Pistolesi erano stati più veloci di lui. Coach Simone Tartarini ha spesso ricordato che il suo allievo è un ragazzo emotivo. Se aggiungiamo un tennis tanto bello quanto difficile, con equilibri molto precari, non bisognerà stupirsi se arriveranno momenti difficili. Lo sa Tartarini, lo sa anche Musetti. Ne hanno già vissuti un paio. Ma la verità è che si sta formando un'incredibile congiuntura di Big Three all'italiana. Musetti è l'ultimo arrivato dopo Matteo Berrettini e Jannik Sinner. Un trio perfetto, vendibilissimo per i media. Berrettini viene da Roma, unisce a un tennis dirompente l'immagine di bello e impossibile; Sinner è altoatesino nell'aspetto e nel comportamento, e porta con sé le stimmate del fenomeno; Musetti è un po' una via di mezzo, non solo geografica (Carrara è grossomodo a metà strada tra Roma e l'Alto Adige). Non ha la potenza di Berrettini o lo sguardo glaciale di Sinner, però ha un talento tecnico eccezionale, superiore agli altri due. Glielo dicono sin da quando è un bambino, ma è la verità. La sua capacità di accarezzare la palla, lavorarla, darle del tu, è qualcosa di maledettamente raro nel power tennis del ventunesimo secolo. E allora, visto che stiamo per entrare in campagna elettorale, Lorenzo Musetti può essere davvero il Terzo Polo del tennis italiano. Si è già preso una fetta di elettorato (pardon, di tifosi), ed è possibile che possa aumentare ancora.

Perché Musetti rappresenta alla perfezione quello che piace allo sportivo italiano, nonché all'appassionato medio. Oltre a tantissima concretezza e duro lavoro, in lui c'è tanta estetica. La sua gestualità è elegante, morbida, pulita. Ha saputo ingrossare la cilindrata senza perdere la classe innata che lo accompagna sin da quando vinceva i tornei Under 12. Lorenzo piace, sa di piacere... e un po' si piace, come quando in campo fa qualche scelta un po' troppo ardita. Ma fa parte del suo DNA, e bene ha fatto Simone Tartarini a lasciarlo libero, senza ingabbiarlo in schemi precotti. Musetti piace anche perché trasuda umanità in tanti dettagli. Per carità, sponsor e manager gli sono saltati addosso e da un paio d'anni ha preso la residenza a Monte Carlo, come decine di colleghi. Cose che induriscono l'anima, ma in lui stazionano sentimenti antichi. Lo ha dimostrato anche dopo il successo ad Amburgo: ha dedicato il successo alla nonna. “Credo di averle fatto un ottimo test per l'attacco di cuore”. Non si è dimenticato dei genitori Francesco e Sabrina, middle-class apuana con la passionaccia per il tennis (soprattutto il papà), che hanno fatto mille e mille sacrifici per tenere vivo il sogno di Lorenzo. Nell'intervista di rito con l'ATP ha ricordato nonno Renzo con parole dense di dolcezza: “Era una persona molto onesta, un uomo genuino e in futuro spero di diventare con lui. Purtroppo è mancato parecchio tempo fa, quindi non ha potuto vedere quello che sto diventando. A volte è dura pensarci, ma mi piace considerarlo il mio eroe”.

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Un'immagine casualmente simbolica: Musetti ha attivato il cuore di molti appassionati italiani

Musetti mostra il suo equipaggiamento da viaggio. All'arrivo ad Amburgo gli avevano smarrito la valigia con le racchette...

Diventare come il nonno, ma con un conto in banca con sei zeri in più, sarà una delle sfide più difficili per Lorenzo, che piace tantissimo anche alla stampa specializzata (e ci mancherebbe) ma anche a quella generalista. Sinner e Berrettini hanno già compiuto questo passaggio, lui è sulla buona strada per farlo. Intanto è già stato intervistato da Esquire Italia, con tanto di servizio fotografico, inoltre gli hanno dedicato un servizio su... Io Donna. E il friccicore con cui è stato accolto il suo successo ad Amburgo va oltre l'immenso valore tecnico di un successo contro Alcaraz. È come se i giornalisti abbiano intercettato in lui le qualità del personaggio, come era stato Adriano Panatta negli anni '70. In questi quarant'anni abbiamo avuto altri giocatori che avrebbero potuto spopolare anche nell'ambiente mainstream, ma spesso non sono stati supportati dai risultati. Musetti sembra poter combinare le due cose: come dimenticare la sua ospitata nel programma più nazionalpopolare che esista, ovvero il salotto di Fabio Fazio? E pensare che aveva appena vinto un torneo junior! Ok, era l'Australian Open, ma pur sempre un torneo giovanile. Ma non poteva essere altrimenti: è un bel ragazzo (il che non guasta), è molto teatrale ed esplicito nel manifestare i sentimenti, compresi quelli negativi (chi lo ha seguito nei tornei minori ricorda qualche parolina di troppo...) e ha una caratteristica davvero rara per uno della sua età.

Grazie alla (sana) spinta del padre, ascolta la musica degli anni d'oro: seventies, eighties, nineties... Ultimamente c'è tanto spazio per i Linkin Park, in particolare la canzone Papercut, ideale per caricarlo a palla prima di correre per quasi tre ore contro Alcaraz. Tutte cose che diventeranno sempre più mainstream. Per fortuna non ci saranno pause: prima giocherà a Umago, poi partirà per gli Stati Uniti per preparare lo Us Open (laddove, quattro anni fa, giunse in finale nel torneo junior). Poco tempo per i riflettori e i servizi patinati, tanto per lavorare e cercare di sfruttare l'onda positiva. Perché il successo ad Amburgo può essere un risultato spaccacarriera, ma non bisogna crogiolarsi sugli allori. E forse è un bene che a Montreal e Cincinnati debba giocare le qualificazioni, in campi secondari, contro avversari con la bava alla bocca. Già, perché gli effetti della classifica tutta nuova (oggi è n.31) si tramuteranno nelle entry list soltanto tra qualche settimana. Adesso è il momento di spingere ancora di più, poi si vedrà. Ma oggi l'Italia può sognare i suoi Big Three. E ognuno potrà scegliersi il suo preferito.

VITTORIE ITALIANE NEL CIRCUITO ATP
1971 – Senigallia (terra) – Adriano Panatta b. Martin Mulligan (Ita) 6-3 7-5 6-1
1973 – Bournemouth (terra) – Adriano Panatta b. Ilie Nastase (Rom) 6-8 7-5 6-3 8-6
1974 – Firenze (terra) – Adriano Panatta b. Paolo Bertolucci (Ita) 6-3 6-1
1975 – Firenze (terra) – Paolo Bertolucci b. Georges Goven (Fra) 6-3 6-2
1975 – Kitzbuhel (terra) – Adriano Panatta b. Jan Kodes (Cec) 2-6 6-2 7-5 6-4
1975 – Stoccolma (indoor) – Adriano Panatta b. Jimmy Connors (Usa) 6-4 6-3
1976 – Barcellona (terra) – Paolo Bertolucci b. Jun Kuki (Sve) 6-1 3-6 6-1 7-6
1976 – Firenze (terra) – Paolo Bertolucci b. Patrick Proisy (Fra) 6-7 2-6 6-3 6-2 10-8
1976 – Nizza (terra) – Corrado Barazzutti b. Jan Kodes (Cec) 6-2 2-6 5-7 7-6 8-6
1976 – Roma (terra) – Adriano Panatta b. Guillermo Vilas (Arg) 2-6 7-6 6-2 7-6
1976 – ROLAND GARROS (terra) - Adriano Panatta b. Harold Solomon (Usa) 6-1 6-4 4-6 7-6
1976 – Bastad (terra) – Tonino Zugarelli b. Corrado Barazzutti (Ita) 4-6 7-5 6-2
1977 – Firenze (terra) – Paolo Bertolucci b. John Feaver (Gbr) 6-4 6-1 7-5
1977 – Charlotte (cemento) – Corrado Barazzutti b. Eddie Dibbs 7-6 6-0
1977 – Amburgo (terra) – Paolo Bertolucci b. Manuel Orantes (Spa) 6-3 4-6 6-2 6-3
1977 – Berlino (terra) – Paolo Bertolucci b. Jiri Hrebec (Cec) 6-4 5-7 4-6 6-2 6-4
1977 – Bastad (terra) – Corrado Barazzutti b. Balazs Taroczy (Ung) 7-6 6-7 6-2
1977 – Houston (cemento) – Adriano Panatta b. Vitas Gerulaitis (Usa) 7-6 6-7 6-1
1977 – Parigi (indoor) – Corrado Barazzutti b. Brian Gottfried (Usa) 7-6 7-6 6-7 3-6 6-4
1978 – Tokyo (cemento) – Adriano Panatta b. Pat Dupre (Usa) 6-3 6-3
1980 – Cairo (terra) – Corrado Barazzutti b. Paolo Bertolucci (Ita) 6-4 6-0
1980 – Firenze (terra) – Adriano Panatta b. Raul Ramirez (Mex) 6-2 2-6 6-4
1981 – Linz (terra) – Gianni Ocleppo b. Mark Edmonson (Aus) 7-5 6-1
1984 – Firenze (terra) – Francesco Cancellotti b. Jimmy Brown (Usa) 6-3 6-3
1984 – Palermo (terra) – Francesco Cancellotti b. Miloslav Mecir (Cec) 6-0 6-3
1985 – Bari (terra) – Claudio Panatta b. Lawson Duncan (Usa) 6-2 1-6 7-6
1986 – Bordeaux (terra) – Paolo Canè b. Kent Carlsson (Sve) 6-4 1-6 7-5
1986 – Saint Vincent (terra) – Simone Colombo b. Paul McNamee (Aus) 2-6 6-3 7-6
1987 – Bari (terra) – Claudio Pistolesi b. Francesco Cancellotti (Ita) 6-7 7-5 6-3
1988 – Firenze (terra) – Massimiliano Narducci b. Claudio Panatta (Ita) 3-6 6-1 6-4
1989 – Bastad (terra) – Paolo Canè b. Bruno Oresar (Yug) 7-6 7-6
1991 – Rotterdam (indoor) – Omar Camporese b. Ivan Lendl (Cec) 3-6 7-6 7-6
1991 – Bologna (terra) – Paolo Canè b. Jan Gunnarsson (Sve) 5-7 6-3 7-5
1991 – Brisbane (cemento) – Gianluca Pozzi b. Aaron Krickstein (Usa) 6-3 7-6
1992 – Milano (indoor) – Omar Camporese b. Goran Ivanisevic (Cro) 3-6 6-3 6-4
1992 – Scottsdale (cemento) – Stefano Pescosolido b. Brad Gilbert (Usa) 6-0 1-6 6-4
1993 – Tel Aviv (cemento) – Stefano Pescosolido b. Amos Mansdorf (Isr) 7-6 7-5
1994 – San Josè (indoor) – Renzo Furlan b. Michael Chang (Usa) 3-6 6-3 7-5
1994 – Casablanca (terra) – Renzo Furlan b. Karim Alami (Mar) 6-4 6-2
1998 – Casablanca (terra) – Andrea Gaudenzi b. Alex Calatrava (Spa) 6-4 5-7 6-4
2001 – Saint Polten (terra) – Andrea Gaudenzi b. Markus Hipfl (Aut) 6-0 7-5
2001 – Bastad (terra) – Andrea Gaudenzi b. Bohdan Ulihrach (Cec) 7-5 6-3
2002 – Milano (indoor) – Davide Sanguinetti b. Roger Federer (Sui) 7-6 4-6 6-1
2002 – Delray Beach (cemento) – Davide Sanguinetti b. Andy Roddick (Usa) 6-4 4-6 6-4
2004 – Saint Polten (terra) – Filippo Volandri b. Xavier Malisse (Bel) 6-1 6-4
2006 – Casablanca (terra) – Daniele Bracciali b. Nicolas Massu (Cil) 6-1 6-4
2006 – Palermo (terra) – Filippo Volandri b. Nicolas Lapentti (Ecu) 5-7 6-1 6-3
2011 – Eastbourne (erba) – Andreas Seppi b. Janko Tipsarevic (Ser) 7-6 3-6 5-3 (rit.)
2012 – Belgrado (terra) – Andreas Seppi b. Benoit Paire (Fra) 6-3 6-2
2012 – Mosca (indoor) – Andreas Seppi b. Thomaz Bellucci (Bra) 3-6 7-6 6-3
2013 – Stoccarda (terra) – Fabio Fognini b. Philipp Kohlschreiber (Ger) 5-7 6-4 6-4
2014 – Amburgo (terra) – Fabio Fognini b. Federico Delbonis (Arg) 4-6 7-6 6-2
2014 – Vina del Mar (terra) – Fabio Fognini b. Leonardo Mayer (Arg) 6-2 6-4
2016 – Kitzbuhel (terra) – Paolo Lorenzi b. Nikoloz Basilashvili (Geo) 6-3 6-4
2016 – Umago (terra) – Fabio Fognini b. Andrej Martin (Svk) 6-4 6-1
2017 – Gstaad (terra) – Fabio Fognini b. Yannick Hanfmann (Ger) 6-4 7-5
2018 – San Paolo (terra) – Fabio Fognini b. Nicolas Jarry (Cil) 1-6 6-1 6-4
2018 – Budapest (terra) – Marco Cecchinato b. John Millman (Aus) 7-5 6-4
2018 – Bastad (terra) – Fabio Fognini b. Richard Gasquet (Fra) 6-3 3-6 6-1
2018 – Umago (terra) – Marco Cecchinato b. Guido Pella (Arg) 6-2 7-6
2018 – Gstaad (terra) – Matteo Berrettini b. Roberto Bautista Agut (Spa) 7-6 6-4
2018 – Los Cabos (cemento) – Fabio Fognini b. Juan Martin Del Potro (Arg) 6-4 6-2
2019 – Buenos Aires (terra) – Marco Cecchinato b. Diego Schwartzman (Arg) 6-1 6-2
2019 – Monte Carlo (terra) – Fabio Fognini b. Dusan Lajovic (Srb) 6-3 6-4
2019 – Budapest (terra) – Matteo Berrettini b. Filip Krajinovic (Srb) 4-6 6-3 6-1
2019 – Stoccarda (erba) – Matteo Berrettini b. Felix Auger Aliassime (Can) 6-4 7-6
2019 – Antalya (erba) – Lorenzo Sonego b. Miomir Kecmanovic (Srb) 6-7 7-6 6-1
2020 – Sofia (indoor) – Jannik Sinner b. Vasek Pospisil (Can) 6-4 3-6 7-6
2021 - Melbourne (cemento) - Jannik Sinner b. Stefano Travaglia (Ita) 7-6 6-4
2021 – Cagliari (terra) – Lorenzo Sonego b. Laslo Djere (Srb) 2-6 7-6 6-4
2021 – Belgrado (terra) – Matteo Berrettini b. Aslan Karatsev (Rus) 6-1 3-6 7-6
2021 – Queen's (erba) – Matteo Berrettini b. Cameron Norrie (Gbr) 6-4 6-7 6-3
2021 – Washington (cemento) – Jannik Sinner b. Mackenzie McDonald (Usa) 7-5 4-6 7-5
2021 – Sofia (indoor) – Jannik Sinner b. Gael Monfils (Fra) 6-3 6-4
2021 - Anversa (indoor) - Jannik Sinner b. Diego Schwartzman (Arg) 6-2 6-2
2022 - Stoccarda (erba) - Matteo Berrettini b. Andy Murray (Gbr) 6-4 5-7 6-3
2022 – Queen's (erba) – Matteo Berrettini b. Filip Krajinovic (SRB) 7-5 6-4
2022 - Amburgo (terra) - Lorenzo Musetti b. Carlos Alcaraz (SPA) 6-4 6-7 6-4