Lorenzo Musetti sempre più fashion: intervistato da Esquire!

ATTUALITÀ
29 ottobre 2020
Riccardo Bisti

Cresce a dismisura la popolarità di Lorenzo Musetti. Sempre più vicino ai top-100 ATP, è stato intervistato dalla famosa rivista di moda Esquire. Oltre a realizzare il suo primo servizio fotografico non tennistico, ha confermato una sensazione già diffusa: sembra in grado di poter gestire pressioni importanti.

Sarà perché è un bel ragazzo, sarà perché il suo tipo di tennis piace all'italiano medio. Qualunque sia il motivo, non sorprende che ad appena Lorenzo Musetti abbia realizzato il suo primo shooting fotografico non legato al tennis, ad appena 18 anni. Lo ha scelto nientemeno che Esquire, prestigiosa rivista di moda al maschile, fondata addirittura nel 1933. Il baby fenomeno di Carrara ha posato con diversi abiti alla moda, compresi quelli di marchi come Prada e Dolce&Gabbana. Oltre al servizio fotografico, un'intervista in cui ha espresso alcuni concetti interessanti. Lorenzo non è particolarmente attratto dalla vita tipica dei suoi coetanei: uscite al pub o in discoteca. “Nel poco tempo libero preferisco riposare, oppure andare al mare”.

Un bel pregio, specie quando si sceglie una vita di sacrifici e rinunce come quella del tennista. Musetti sostiene che non aprirà mai un profilo su TikTok, il social che oggi va per la maggiore tra i coetanei ma che lui definisce terribile, davvero brutto. Nell'intervista realizzata circa un mese fa, Musetti ha ricordato la sua storia tennistica, partita dallo scantinato della nonna insieme a papà Francesco e poi sviluppata al Circolo Tennis Spezia, laddove ha fatto conoscenza con coach Simone Tartarini. “Se dovessi diventare un grande giocatore, il merito è al 100% suo” dice con decisione, pur ammettendo l'importanza di aver trascorso qualche settimana di allenamento presso l'accademia di Patrick Mouratoglou.

Lorenzo Musetti è già stato numero 1 junior. Saprà ripetersi anche tra i professionisti?

Musetti dice di apprezzare il rap americano, di avere tanti amici nel mondo del tennis (“Che ormai superano quelli d'infanzia”) e di aver sempre avuto Roger Federer come idolo. “Ed è il giocatore che più di tutti amo guardare. La finale dei miei sogni sarebbe contro di lui a Wimbledon”. A chiudere, alcune riflessioni sul razzismo: fatti i complimenti a Naomi Osaka e agli atleti NBA per i messaggi a favore del movimento Black Lives Matter, ha mostrato anche una discreta cultura tennistica, ricordando che Andre Agassi merita stima perché oggi gestisce una fondazione che aiuta i bambini in difficoltà.

Da questa intervista emergono due buone notizie. La prima è di ordine generale: volendo credere a Musetti, la generazione dei giovani d'oggi è molto inclusiva e ha “accantonato il razzismo come qualcosa di assurdo”. La seconda, più legata al ragazzo: sembra proprio che Lorenzo abbia la testa sulle spalle e stia vivendo l'impennata di popolarità nel mondo giusto, senza farsi attirare da sirene che potrebbero anche essere pericolose. Il prossimo obiettivo si chiama top-100, in modo da prendersi un posto nel main draw dell'Australian Open. Non dovesse succedere, sembrano comunque esserci le premesse per un vivo ottimismo.