Test Corde

Tecnifibre Ice Code 1.30

Elegante nella sua colorazione bianco ghiaccio, il processo produttivo è innovativo, con le molecole che restano meglio allineate, permettendo una maggior reattività della corda. Un monofilo che offre una maggior potenza, pur mantenendo le classiche caratteristiche di spin e controllo. Da provare anche in soluzione ibrida

di Staff Padel Magazine
8 giugno 2020

Il marchio francese è noto da sempre per l'eccellenza dei suoi multifilamenti a base di poliuretano, particolarmente tecnologici e raffinati, giocabili e piacevoli. Tuttavia, merita grande attenzione anche l'alta qualità degli armeggi monofilamento in co-poliestere: l’Ice Code si distingue da subito per il colore, bianco ghiaccio, ed è disponibile in due calibri, 1.25 e 1.30mm. In generale, rappresenta un nuovo step nella ricerca e nell'evoluzione delle corde in quanto introduce un nuovo concetto di polimerizzazione del materiale (denominato HDC), atto a ottenere un miglior allineamento delle catene molecolari, col risultato di avere una corda più reattiva. Questa raffinata tecnica di produzione, grazie alla fase di estrusione e trattamenti termici, conferisce al poliestere una migliore risposta elastica del materiale: ne beneficia il feeling all'impatto con la palla e la resa dinamica.

In termini di rigidezza statica, è un monofilamento dallo spiccato spirito agonistico, pur senza gli eccessi degli armeggi destinati esclusivamente a giocatori di alto livello; in ogni caso, è adatta a giocatori agonisti di livello intermedio ma comunque dotati di una buona tecnica e di un fisico allenato. Le tensioni consigliate variano dai 19 ai 24 kg in ragione del telaio utilizzato, della potenza che si è in grado di generare e dello stile di gioco, ma con l'avvertenza di restare verso il limite inferiore (19 kg) per godere della resilienza e della piacevolezza di impatto. 

La raffinata tecnica di produzione conferisce al poliestere una migliore risposta elastica del materiale: ne beneficia il feeling all'impatto e la resa dinamica. In definitiva, si tratta di un monofilo di potenza

Data la buona stabilità dinamica non si rende necessario un pre-stretch anche se l'opzione è sempre percorribile (volendo ottenere la sensazione di corda già rodata, come se ci avessimo giocato già un paio d'ore), abbassando però la tensione di un 10% rispetto alle tensioni abituali. Molto piacevole da incordare, non presenta problemi di scorrimento come pure di sfregamento per attrito, restituendo al termine del lavoro un piatto corde molto consistente e solido. La Ice Code si caratterizza per un mix ottimale di potenza, controllo e presa delle rotazioni, il tutto abbinato a un'uscita di palla in puro stile Tecnifibre, ovvero piena e pastosa, non eccessivamente reattiva e mai nervosa. Una corda destinata a un pubblico piuttosto ampio, che ne apprezzerà l'estrema versatilità, l'equilibrio generale e la resa su telai di varia tipologia e peso. Data la qualità dei multifilamenti Tecnifibre, è da provare la Ice Code in ibrido con il rinnovato Multifeel, il TGV o, ancor meglio, l'ottimo X-One: una scelta ideale per gli under 14 e, in generale, per chi cerca comfort, impatti pieni e maggior potenza. 

In definitiva, si tratta di un monofilo di potenza: sembra quasi un ossimoro ma è la prima sensazione che si avverte all'impatto, soprattutto se paragonato a tanti altri suoi colleghi. Sarà il miglior allineamento delle molecole o chissà quale mix di additivi, ma la palla esce rapida, veloce, pur con la sensazione di controllo tipica delle corde di questo genere. Piace come prende le rotazioni, col giusto equilibrio tra feeling e reattività. Vale la pena restare su tensioni abbastanza contenute (20-21 kg) come è buona abitudine con i monofili; la perdita di tensione è inevitabile. Lo snap-back, la capacità di tornare nella sua posizione inziale dopo l'impatto, aiuta in uscita di palla e comfort, con le corde che restano ben allineate per un piatto corde solido e pastoso.